Guida alle grandi mostre da vedere in Italia nel 2024
Dalla reunion del Polittico Agostinano di Piero della Francesca a Willem de Kooning passando per i Preraffaelliti, i Macchiaioli, Monet e van Gogh, ecco le grandi attese nel nuovo anno
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La programmazione artistica per il 2024 è molto ricca: dall’arte rinascimentale a quella contemporanea, dal design alla fotografia, i musei di tutta Italia presentano un calendario molto variegato. Ecco una prima selezione delle grandi esposizioni in programma quest’anno.
La mostra scientifica Kosmos alle Scuderie del Castello di Miramare di Trieste
La reunion del Polittico Agostinano di Piero della Francesca al Museo Poldi Pezzoli di Milano
I Preraffaelliti al Museo Civico San Domenico di Forlì
Joan Miró a Palazzo della Cultura a Catania
I Macchiaioli a Palazzo Martinengo a Brescia
Vincent van Gogh al Museo Revoltella a Trieste
Jean Cocteau e un omaggio a Marina Apollonio alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia
Pierre Huyghe e Julie Mehretu a Palazzo Grassi – Punta della Dogana a Venezia
Robert Capa e Gerda Taro a CAMERA Torino
Alessandro Mendini alla Triennale Milano
Gabriele d’Annunzio e la Toscana al Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia)
Picasso e Mulas al Palazzo Reale di Milano
Bruno Munari alla Fondazione Magnani-Rocca Mamiano di Traversetolo (Parma)
Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Roverella a Rovigo
Claude Monet al Centro Culturale Altinate | San Gaetano Padova
Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi a Firenze
Willem de Kooning alle Gallerie dell’Accademia Venezia
Kosmos. Il veliero della conoscenza, è la nuova grande mostra allestita presso le Scuderie del Castello di Miramare fino al 16 giugno 2024. Lo spazio espositivo è stato riaperto con un allestimento spettacolare e innovativo che si avvale anche di strumenti altamente tecnologici per raccontare al pubblico di oggi modo in cui è nata la conoscenza scientifica. Il percorso si avvale anche di installazioni digitali, modelli in scala e diorami che faranno vivere al visitatore l’esperienza della vita a bordo di una nave adattata per un’importante spedizione scientifica. Fulcro della mostra è, infatti, il viaggio che portò il 30 aprile 1857 la fregata Novara a salpare da Trieste per percorrere 51.856 miglia marine, con 22 tappe principali in cinque continenti: in esposizione oltre 150 tra reperti naturalistici, oggetti etnografici, strumenti storici di navigazione e rilevamento dati e utensili scientifici, fotografie e libri antichi, dipinti e acquerelli.
https://miramare.cultura.gov.it/events/kosmos-il-veliero-della-conoscenza/
Grande mostra di primavera al Museo Poldi Pezzoli: qui, dopo 555 anni, verranno esposti dal 21 marzo al 24 giugno tutti i pannelli restanti della grandiosa pala d’altare, smembrata già a fine Cinquecento e divisa tra vari musei del mondo. Si tratta del polittico che Piero della Francesca realizzò tra il 1454 e il 1469 per l’altare maggiore della Chiesa degli Agostiniani di Borgo San Sepolcro (Arezzo). La mostra Piero della Francesca. Un capolavoro riunito, avrà l’allestimento di Italo Rota e dello studio di design CRA-Carlo Ratti Associati, che valorizzerà i dettagli dei tessuti, dei gioielli, delle armature dipinte da Piero, in dialogo con le preziose raccolte di arti decorative del museo.
Dal 24 febbraio al 30 giugno la mostra Preraffaelliti. Rinascimento moderno, attraverso circa 300 opere di artisti italiani e internazionali – tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli – racconta la profonda influenza dell’arte italiana, dal Medioevo al Rinascimento, sul movimento artistico che ha rivoluzionato l’Inghilterra vittoriana e ispirato in maniera determinante la stagione europea del simbolismo. Una corrente di alcuni artisti ribelli – William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti – nata con lo scopo di rinnovare la pittura inglese, considerata in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dalla Royal Academy.
Dopo Omaggio a Miró a Trieste e Miró a Torino nella capitale sabauda, Catania ospita il terzo capitolo di una serie di mostre dedicate al grande maestro catalano. Dal 20 gennaio al 7 luglio presso la sede del Palazzo della Cultura sarà possibile visitare Miró – La gioia del colore, a cura di Achille Bonito Oliva in collaborazione con MaïthéVallès- Bled e Vincenzo Sanfo. L’esposizione raccoglie circa un centinaio di opere di Joan Miró che coprono un arco temporale di circa sessant’anni (dal 1924 al 1981) – dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche, oltre a una serie di opere grafiche, libri e documenti – provenienti da collezioni private italiane e gallerie francesi.
https://www.navigaresrl.com/mostra/miro-la-gioia-del-colore/
L’esposizione I Macchiaioli presenta dal 20 gennaio al 9 giugno oltre 100 opere di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani e altri pittori che, nella Firenze del secondo Ottocento, diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. Provenienti in gran parte da collezioni private – solitamente inaccessibili – e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, i Musei Civici di Udine, l’Istituto Matteucci di Viareggio e la Fondazione CR Firenze, i dipinti in mostra raccontano l’entusiasmante avventura dei Macchiaioli.
Una grande retrospettiva dedicata all’artista più amato di ogni tempo, Vincent van Gogh. Quella che viene presentata a Trieste dal 22 febbraio al 30 giugno è la cosiddetta “mostra dei record”, visitata in pochi mesi da 600mila visitatori a Roma. Mostra che sarà addirittura arricchita da una presenza speciale: i due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del caffè di Arles frequentato da van Gogh), realizzati nel 1890 e conservati rispettivamente presso il Kröller-Müller Museum di Otterlo – prestatore di quasi tutte le opere presenti in mostra – e alla Galleria Nazionale di Roma.
La più grande retrospettiva mai realizzata in Italia dedicata a Jean Cocteau e un omaggio a Marina Apollonio: sono queste le due grandi mostre attese nei prossimi mesi alla Collezione Peggy Guggenheim. Dalla prima e più esaustiva retrospettiva mai realizzata in Italia dedicata a Cocteau, poliedrico artista francese dalle mille sfaccettature, in apertura il 13 aprile, si passerà, in autunno, al prezioso omaggio ad Apollonio, tra le maggiori esponenti dell’Arte cinetica e Op art. Tra le figure più influenti del panorama artistico del XX secolo, Cocteau fu scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, attore di cui saranno presentati oltre centocinquanta lavori. Marina Apollonio è stata tra le protagoniste più importanti del movimento ottico-cinetico internazionale, sostenuta e collezionata dalla mecenate americana nel corso degli anni ’60.
Punta della Dogana ha invitato Pierre Huyghe a concepire, insieme alla curatrice Anne Stenne, una grande mostra inedita che presenta un vasto nucleo di sue opere, alcune delle quali provenienti dalla Pinault Collection. Per Punta della Dogana, l’artista francese realizzerà la sua più grande esposizione ad oggi, dal 17 marzo al 24 novembre, trasformando il luogo in un medium dinamico, in una condizione transitoria dove il tempo e lo spazio come tutto ciò che lo attraversa, visibile o invisibile, diventano parte integrante delle opere d’arte. Palazzo Grassi presenta, invece, dal 17 marzo 2024 al 6 gennaio 2025 un grande progetto espositivo dedicato al lavoro dell’artista americana Julie Mehretu (1970, Addis Abeba), riunendo oltre sessanta dipinti e incisioni realizzati durante un periodo di venticinque anni.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia presenta la mostra Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra nelle sale del Centro espositivo di via delle Rosine a Torino, dal 14 febbraio al 2 giugno. Un’altra grande mostra – dopo le personali dedicate a Dorothea Lange e André Kertész – che racconta con circa 120 fotografie uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo, il rapporto professionale e affettivo fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrottosi con la morte della fotografa in Spagna nel 1937.
Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano dal 13 aprile al 13 ottobre, nell’ambito del loro partenariato culturale, un’ampia retrospettiva sull’opera di Alessandro Mendini, architetto, designer, artista e teorico che ha segnato le rivoluzioni del pensiero e del costume del vecchio secolo e del nuovo millennio. Sempre nelle stesse date è previsto un originale omaggio a Mendini concepito, disegnato e diretto da Philippe Starck. All’interno dello spazio Impluvium, un’installazione immersiva porterà i visitatori nell’universo di Mendini visto attraverso gli occhi visionari di Starck.
Gli Uffizi Diffusi saranno nei prossimi mesi al Vittoriale degli Italiani con una mostra sull’inscindibile legame tra Gabriele d’Annunzio e la Toscana. Sarà accolta dal 9 marzo al 15 settembre nel grande complesso di Gardone Riviera: decine di opere illustreranno gli aspetti meno conosciuti della vita e dell’immaginario culturale del Vate, illustrando in particolare il rapporto inscindibile tra il suo genio e le tante ispirazioni tratte nella terra di Leonardo, Michelangelo e Botticelli. Il percorso espositivo darà dunque conto degli incontri che il poeta ebbe con opere conservate nei musei fiorentini, in particolare alla Galleria degli Uffizi. Incontri che innervarono di sé trame di opere teatrali e poetiche, che suscitarono note suggestive all’interno della produzione più squisitamente narrativa.
L’inedita storia della mancata cittadinanza francese di Pablo Picasso e la Milano di Ugo Mulas. Sono le grandi mostre in programma per il 2024 a Palazzo Reale. Si comincia con Picasso, lo straniero che, dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025, presenta oltre 80 opere dell’artista e apre più riflessioni sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. E si prosegue con la prima retrospettiva a Milano su Ugo Mulas, nato nel 1928 a Pozzolengo in provincia di Brescia e morto a Milano nel 1973. L’esposizione – dal 3 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025 –ospiterà oltre 200 fotografie, incluse molte preziose vintage.
Alla Fondazione Magnani-Rocca la più grande mostra italiana su una delle più iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo – Bruno Munari – realizzata dopo le memorabili esposizioni della Rotonda della Besana (2007) a Milano, e dell’Ara Pacis (2008) a Roma. Nella celebre Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma, a pochi passi dalle sale che ospitano opere capitali di Tiziano, Dürer, Van Dyck, Goya, Canova, Renoir, Monet, Cézanne, de Chirico, Morandi, Burri e molti altri, dal 16 marzo al 30 giugno viene così celebrato uno dei più grandi geni creativi del Novecento, l’‘inventore’ Bruno Munari (Milano 1907-1998), definito da Pierre Restany il “Leonardo” e il “Peter Pan” del design italiano.
Sarà Henri de Toulouse-Lautrec il protagonista dell’appuntamento primaverile di Palazzo Roverella con l’arte internazionale. La grande mostra del 2024 è riservata all’artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo, e si potrà fruire al Roverella dal 23 febbraio al 30 giugno. Questa esposizione si sofferma sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, in rapporto all’ambiente parigino in cui operava mettendo l’artista a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana. E non mancheranno i suoi famosi manifesti.
Dal 9 marzo al 4 agosto a Padova la grande mostra dedicata al padre dell’Impressionismo Claude Monet. Oltre cinquanta capolavori eccezionalmente prestati dal Musée Marmottan Monet di Parigi – tra cui le famosissime Ninfee – ripercorreranno la storia di uno dei più grandi artisti di sempre. Un evento da non perdere perché per diversi anni le opere di Monet non saranno più disponibili per un’esposizione in Italia. Tra l’altro, si tratta di opere a cui Monet teneva di più, le “sue” opere, quelle che l’artista ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, da cui non ha mai voluto separarsi. La mostra è quindi anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima.
Dal 22 marzo al 21 luglio Palazzo Strozzi ospita una grande mostra dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Kiefer presenta a Firenze un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento. Un’esposizione che ha l’intento di restituire la complessità dell’arte del maestro tedesco, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico sia in quello concettuale delle sue opere.
https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/anselm-kiefer/
Fra i grandi eventi che prenderanno forma in Laguna nel 2024, durante la Biennale Arte, c’è anche la mostra che le Gallerie dell’Accademia dedicano a un maestro della pittura e della scultura del Novecento: Willem de Kooning. L’esposizione Willem de Kooning e l’Italia sarà inaugurata il 16 aprile, proprio in concomitanza con la 60. Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e rimarrà aperta fino al 15 settembre: sarà la prima a indagare l’importanza dei soggiorni dell’artista in Italia, risalenti al 1959 e al 1969. Il percorso espositivo riunirà circa 75 opere tra dipinti, sculture e disegni, che attraversano quattro decenni dell’arte di Willem de Kooning, dagli anni Cinquanta agli Ottanta, dando così vita alla più ampia mostra dell’artista mai organizzata in Italia.
La mostra scientifica Kosmos alle Scuderie del Castello di Miramare di Trieste
La reunion del Polittico Agostinano di Piero della Francesca al Museo Poldi Pezzoli di Milano
I Preraffaelliti al Museo Civico San Domenico di Forlì
Joan Miró a Palazzo della Cultura a Catania
I Macchiaioli a Palazzo Martinengo a Brescia
Vincent van Gogh al Museo Revoltella a Trieste
Jean Cocteau e un omaggio a Marina Apollonio alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia
Pierre Huyghe e Julie Mehretu a Palazzo Grassi – Punta della Dogana a Venezia
Robert Capa e Gerda Taro a CAMERA Torino
Alessandro Mendini alla Triennale Milano
Gabriele d’Annunzio e la Toscana al Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia)
Picasso e Mulas al Palazzo Reale di Milano
Bruno Munari alla Fondazione Magnani-Rocca Mamiano di Traversetolo (Parma)
Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Roverella a Rovigo
Claude Monet al Centro Culturale Altinate | San Gaetano Padova
Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi a Firenze
Willem de Kooning alle Gallerie dell’Accademia Venezia
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Claudia Giraud
Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…
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