Esce l’elenco degli artisti che l’Intelligenza Artificiale ha scopiazzato
Tra le migliaia di nomi che Midjourney ha (presumibilmente) usato per addestrare il proprio programma ci sono artisti del calibro di Frida Kahlo, Yayoi Kusama, Banksy e Andy Warhol. Il processo si complica
Ricordate quando le grandi compagnie che propongono modelli generativi basati sull’Intelligenza Artificiale garantivano di non poter risalire agli artisti le cui opere erano state “date in pasto” alle AI per allenarsi, e poterli risarcire? Un elenco di nomi appena scoperto nell’ambito del processo aperto l’anno scorso contro compagnie come Midjourney, Stability AI, Runway AI e DeviantArt potrebbe cambiare le cose. La lista, presumibilmente curata dalla californiana Midjourney, elenca in due gruppi quasi 20mila artisti – circa 5mila certi e altri 15mila suggeriti – che l’azienda avrebbe utilizzato bypassando il copyright (o, nel gergo tecnico, “raschiato”) per addestrare i propri strumenti di generazione. Non solo: i programmi sarebbero anche in grado di “imitare o mimare con successo” lo stile dei diversi autori secondo le richieste dell’utente. E parliamo di artisti come Frida Kahlo, Yayoi Kusama, Banksy e Andy Warhol.
Si complica il processo contro le compagnie che raschiano le opere degli artisti per l’AI
L’elenco – subito condiviso sui profili social di mezzo mondo – è tratto da un documento di 24 pagine incluso come parte di un emendamento a una denuncia collettiva contro Midjourney, Stability AI e DeviantArt, depositata a gennaio 2023 e guidata dalle illustratrici Sarah Andersen e Kelly McKernan e dalla pittrice Karla Ortiz. L’emendamento di 455 pagine di prove supplementari, presentato in risposta al rigetto delle rivendicazioni degli artisti da un giudice del tribunale federale della California, è del novembre 2023. Le prove a sostegno del processo, riporta la testata The Register, includono anche degli screenshot di quelle che sembrano essere conversazioni su Discord tra l’Ad di Midjourney David Holz e altri membri dello staff interno riguardo alla violazione del copyright: “Tutto quello che devi fare è semplicemente usare quei set di dati raschiati e poi dimenticare comodamente ciò che hai usato per addestrare il modello. Boom, problemi legali risolti per sempre”, si legge.
Gli artisti copiati dai modelli generativi che usano AI
Nel database – un banale foglio di calcolo di Google che elenca anche stili, generi, mezzi e tecniche apparentemente utilizzati per addestrare il programma – compaiono illustratori commerciali, artisti digitali, ma anche artisti moderni e contemporanei di primissimo piano. Tra cui Anish Kapoor, David Hockney, Damien Hirst, Cy Twombly, Norman Rockwell, Walt Disney, Pablo Picasso, Egon Schiele, Mark Rothko, Francis Bacon e Andy Warhol. Nell’elenco ci sono anche fumettisti e illustratori, e persino un bambino di sei anni che ha vinto un concorso di beneficienza del gioco di carte Magic The Gathering. Andando ancora più indietro, il database include nomi come Matisse, Monet e van Gogh. Inizialmente condiviso sui social, l’accesso al foglio di calcolo – conservato tramite Internet Archive – è stato ora limitato. E il processo si complica.
Giulia Giaume
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