“Dobbiamo tutelare i diritti degli artisti”. SIAE risponde ad Artribune

La polemica sul rigido controllo delle immagini di opere d'arte dietro diritto d'autore prosegue, con una risposta ufficiale alla redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del 12 gennaio della SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori in risposta alla questione sollevata negli ultimi giorni da Artribune. Due articoli a firma di Helga Marsala denunciavano infatti la difficoltà di realizzare gallery di immagini a corredo degli articoli relativi alle mostre per via delle politiche rigorose della SIAE in merito alla diffusione a mezzo stampa e non delle opere coperte da copyright. Qui la lettera.

La lettera di risposta della SIAE

Nei due articoli usciti su Artribune.com a firma di Helga Marsala e relativi alla mostra sul M° Giorgio Morandi in corso al Palazzo Reale di Milano sono contenute informazioni inesatte.

Il primo articolo, uscito in data 8 gennaio 2024, dal titolo “La grande mostra di Giorgio Morandi a Milano (recensione senza immagini causa SIAE)”, ha questo occhiello: “Nessuna immagine delle opere e della mostra accompagna questo articolo, per via delle politiche che la SIAE sceglie di seguire con editori e uffici stampa”. SIAE non ha mai affermato che nessuna immagine possa essere utilizzata a corredo di un articolo. La giornalista si riferisce a un disclaimer comparso nella cartella stampa della mostra che dice: “La normativa SIAE odierna concede l’utilizzo di una sola immagine di artista tutelato SIAE tra quelle elencate qui sotto, per un solo articolo che possa essere considerato articolo di “cronaca”, articolo di segnalazione o trafiletto (ovvero che annunci la mostra con le indicazioni fondamentali: ad es. luogo, date, opere esposte, costo biglietto…). Qualora si trattasse invece di una recensione nella quale si volessero riprodurre più immagini di opere di Giorgio Morandi, l’utilizzatore dovrà comunque richiedere l’autorizzazione a SIAE e pagare i diritti di riproduzione per ogni opera”. Quindi non è un “granitico niet”: una foto (delle 14 autorizzate) è utilizzabile. “La scelta delle immagini è un aspetto cruciale dell’attività critica e giornalistica, sulla carta stampata certamente, ma anche sul web”, continua la giornalista: giustissimo. D’altro canto, per SIAE è giusto proteggere le opere tutelate. Il “corrispettivo economico” che SIAE chiede è il diritto d’autore. Anche il problema delle tempistiche è assolutamente strumentale. Le tempistiche alle quali ci si riferisce sono quelle da rispettare in caso di richiesta di una licenza. Nella fattispecie di diritto di cronaca – esercitato in un contesto di attualità – non va richiesta alcuna licenza e non va pagato alcun diritto. L’interpretazione di SIAE dell’art. 65, comma 2, della Legge 633/41, in piena aderenza al dato normativo (“nei limiti dello scopo informativo”), è sempre stata che ai fini del diritto di cronaca potesse essere utilizzato un numero contenuto di opere, analogamente a quanto accade in altri Paesi europei, come ad esempio in Francia (ricordiamo, peraltro, che la citata disposizioni di legge deriva dal recepimento di una normativa comunitaria).

Veniamo al secondo articolo di Artribune, uscito il 9 gennaio, che rimanda alla questione sollevata dalla rivista AW ArtMag. Titolo dell’articolo: “La SIAE sta rendendo impossibile il lavoro dei giornali d’arte. Abbiamo pubblicato un’approfondita recensione sulla mostra di Giorgio Morandi a Palazzo Reale di Milano, ma dentro non ci avete trovato fotografie di opere e allestimento. Ecco il motivo. Ed ecco la sentenza che fa sperare in un cambiamento delle regole vigenti”. Come già chiarito in un lancio dell’agenzia Ansa uscito in data 29 dicembre 2023, in risposta al lancio del giorno precedente (“Giudice dà ragione a rivista, ‘no a diritti a Siae per le foto’ “Confermato il principio del libero uso a fini di critica”), sottolineiamo ancora che “la questione dibattuta non riguarda affatto l’esercizio del diritto di diritto di critica e di discussione, ma una vicenda molto più banale: la pubblicazione sulla pagina di una rivista, AW ArtMag, della riproduzione a fini pubblicitari di un’opera tutelata”. Il tema è quindi molto diverso. Non si tratta di informazione, ma di pubblicità. Non cronaca, ma sfruttamento commerciale, pacificamente soggetto al pagamento dei diritti d’autore, e SIAE impugnerà la sentenza per ottenerne l’integrale riforma. Resta inteso che il dialogo tra SIAE e gli operatori professionali del mercato deve continuare a essere costruttivo e seguire, sempre nei limiti imposti dalla legge, una linea mirata a superare i possibili fraintendimenti e trovare insieme regole chiare, oggettive e condivise che rappresentino un equo bilanciamento degli interessi in gioco, nel rispetto dei diritti degli autori e del lavoro dei giornalisti.

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Redazione

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