Il Governo sostiene il turismo culturale: 70 milioni di euro per 58 progetti in siti Unesco e città creative
Il Fondo da 75 milioni stanziato nel 2022 in accordo tra il Ministero del Turismo e quello dell’Economia è stato quasi completamente stanziato e si traccia un primo bilancio dell’iniziativa. L’obiettivo è quello di valorizzare un segmento turistico che attira 142 milioni di presenze
Cinquantotto progetti approvati per un impegno economico complessivo di 70 milioni di euro, quasi a saturazione dei 75 milioni previsti per valorizzare e sostenere le città creative Unesco italiane e i Comuni che vantano siti riconosciuti patrimonio dell’umanità (59 sono i siti Unesco in Italia e 495 i borghi certificati). Nei primi giorni del 2024, il Ministero del Turismo ufficializza il bilancio – ancora provvisorio, fino a esaurimento risorse – del Fondo denominato Siti Unesco e città creative, promosso in collaborazione con il Ministero dell’Economia nella primavera 2022. Un’iniziativa che, in uscita dalla pandemia, arrivava anche in aiuto di quelle località che – dati Istat alla mano – potessero certificare una riduzione delle presenze turistiche nel 2020, rispetto al 2019. Indirizzando, però, i finanziamenti verso interventi mirati a sviluppare determinati strumenti utili ai fini valorizzazione turistica: l’implementazione della promozione digitale; l’ideazione di itinerari turistici; la progettazione di eventi e iniziative di marketing territoriale; la realizzazione di opere di carattere edilizio, strutturale o impiantistico, allestimenti su siti culturali, paesaggistici e naturalistici funzionali ad accrescere la fruizione e l’attrattività turistica.
I progetti finanziati dal Fondo Siti Unesco e città creative
A oggi, i progetti approvati (ai 58 già citati se ne sommano due in via di approvazione e uno in fase di presentazione) coinvolgono 250 Comuni in 16 regioni, che si impegnano a concretizzare gli interventi finanziati entro il 30 novembre 2025. In totale saranno realizzati oltre 470 interventi con l’auspicio di potenziare il sistema del turismo culturale, che in Italia catalizza oltre 142 milioni di persone, per una spesa superiore ai 12 miliardi di euro. Si spazia così dai progetti a tema paesaggistico – alimentati, a volte, da alleanze interregionali, come quella tra Bagno di Romagna e Soriano nel Cimino (nella Tuscia), per valorizzare le “foreste primordiali” – a operazioni che si concentrano sulla qualità dell’accoglienza, come lo sviluppo del Siena Tourism Hub, “orientato all’accrescimento della permanenza media e all’implementazione dei servizi di smart destination”. Ma ci sarà modo anche di accendere l’interesse su destinazioni alternative (come il territorio della Cilento Vallo di Diano Experience), approfondire la storia architettonica e urbanistica dei territori (si veda l’itinerario “in viaggio tra le opere di difesa veneziane”, tra Bergamo, Peschiera del Garda e Palmanova), sostenere l’attività di mete turistiche conosciute in tutto il mondo, come il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, che riceve un finanziamento di oltre 6 milioni per il progetto “Milano e Leonardo”. E ancora bike sharing, itinerari nel Barocco, percorsi benessere, alto artigianato e design. Tra le grandi città, Genova potrà sviluppare il progetto che la identifica come “capitale europea dell’accoglienza tra Cinquecento e Seicento”; Roma si concentrerà sulla Basilica di San Paolo fuori le mura con l’operazione “smart tourism”; Torino punta a valorizzare le Residenze Sabaude.
Livia Montagnoli
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