Eroi?
Il Campus Reti di Busto Arsizio ospita la mostra “Eroi?” del X premio Cramum a cura di Sabino Maria Frassà.
Comunicato stampa
"EROI?" a cura di Sabino Maria Frassà Artisti in mostra: Enrico Antonello, Mattia Barbieri, Giulio Boccardi, Gisella Chaudry, Edson Luli, Simone Mazzoleni, Monica Mazzone, Guido Mitidieri, Francesca Piovesan, Caterina Roppo, Betty Salluce.
Campus Reti, Via Giuseppe Mazzini, 11, 21052 Busto Arsizio (VA) 20 gennaio - 30 maggio
Inaugurazione aperta il 19 gennaio (ore 18:30) salvo registrazione: https://www.eventbrite.it/e/
Per visitare la mostra dopo l’opening sarà necessario registrarsi a questo link: https://reti.it/visita-campus-
Promosso da Cramum & Reti SpA Info mostra: [email protected]
Il 19 gennaio il Campus Reti di Busto Arsizio ospita la mostra “Eroi?” del X premio Cramum a cura di Sabino Maria Frassà. Fino al 30 maggio sarà possibile ammirare le opere dei 10 artisti finalisti al fianco di quelle di Francesca Piovesan, “Artista Maestra dell’anno” fuori concorso, che vinse il premio nel 2015. In occasione dell’inaugurazione sarà anche selezionato il/la vincitore/vincitrice del Premio tra gli artisti finalisti: Enrico Antonello, Mattia Barbieri, Giulio Boccardi, Gisella Chaudry, Edson Luli, Simone Mazzoleni, Monica Mazzone, Guido Mitidieri, Caterina Roppo, Betty Salluce.
"Eroi?" è stata concepita come una riflessione corale per immagini sul ruolo e sulla definizione dell'eroe nella cultura contemporanea, ovvero su come l'essere umano si stia rappresentando e raccontando anche attraverso l'arte. La risposta è così data dalla somma delle interpretazioni date al tema dagli 11 artisti in mostra.
Come spiega il curatore Frassà: “Per capire chi sia l’eroe oggi è fondamentale analizzare l’arte e la cultura del nostro tempo. Sin dall’origine dell’umanità, l’esistenza dell’eroe è funzione della comunicazione e divulgazione, senza le quali esso non esiste. Lontani dall’ottimismo e dal boom degli anni ‘50 e ‘60, le nuove generazioni di artisti si muovono tra un forte individualismo e una diffusa crisi, non solo valoriale. Difficile la vita dell’artista contemporaneo: se ogni singolo essere umano è misura di tutte le cose, l’artista “professionista” non può che rappresentare se stesso o proiezioni di sé e chiedere al cliente - collezionista - di condividere e acquistare tale concezione. Dal momento che piacere per ciò che si è, è miraggio per i più, l’artista vive in continua lotta tra l’essere autenticamente se stesso e l’essere capito-acquistato. Trattare la rappresentazione dell’eroe ha quindi oggi a che fare con questa sublimazione-celebrazione di sé stessi da parte degli artisti. È perciò l’artista contemporaneo l’eroe che affronta i nuovi draghi e orchi del XXI secolo, ovvero terrorismo, estremismo, guerra, cambiamento climatico, precarietà, miseria e la condanna alla vecchiaia? Irrealistico pensare che un artista abbia tali aspirazioni e capacità messianiche. Più facile e probabile è che ricorra ad una eterogenea e variegata esigenza di trascendenza, quando non anche a un approccio agnostico o ateo. Se non si rifugia nel legittimo nichilismo della “bieca” decorazione, l’artista con questo fa i conti. E quindi l’eroe della contemporaneità coincide sempre più spesso con la narrazione di chi “sopravvive” piuttosto che di chi si sacrifica.” A tal riguardo Francesca Piovesan, artista “Maestra dell’anno” e madrina della mostra, spiega che “Non credo negli artisti eroi. Credo nella necessità che spinge le persone a non smettere di cercare un modo per esprimersi e rinnovarsi, per poter sopravvivere al mondo.” Le sue 10 opere, fuori concorso, raccontano così questa fame di sapere e indagano tanto la fragilità quanto complessità del mondo attraverso le impronte, ritagliate e infinitamente composte su vetro e carta, lasciate dai corpi nello spazio. “Cosa siamo se non ciò che lasciamo non solo ai posteri ma anche nell’ambiente che ci circonda?” sembra domandarsi l’artista.
Dalla mostra e dal premio nasce, inoltre, una pubblicazione "Eroi & Sopravvissuti. Chi è l'eroe?" che completa il progetto culturale e artistico. Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà: "Da questo percorso che Cramum ha avviato con Reti S.p.A. emerge chiaramente che la cultura e l’arte contemporanea non possano che avere per protagonista i limiti e le stesse debolezze dell’essere umano, sublimate in un processo non agiografico ma catartico attraverso l’arte e in generale il pensiero creativo. L’arte contemporanea – prosegue Frassà - non ha più̀ lontani eroi da raccontare e tramandare. È essa stessa l’unica forma di eroismo possibile e accettabile nella misura in cui è frutto della nostra natura - finita e infinita al tempo stesso - di quel corale ingegno umano che a tratti vede - o meglio riesce a intravvedere - al di là dei propri limiti". La mostra è ospitata e co-promossa da Campus Reti cuore della Reti SpA, B Corp del settore dell’IT Consulting e società benefit quotata su Euronext Growth Milan, L’inaugurazione, aperta al pubblico (su prenotazione), si terrà venerdì 19 gennaio, alle ore 18:30 al Campus Reti (ingresso da Via Giuseppe Mazzini, 11, 21052 Busto Arsizio). “Siamo orgogliosi di ospitare le opere di queste giovani promesse del panorama artistico contemporaneo, - dichiara Bruno Paneghini, Presidente e Amministratore Delegato di Reti S.p.A. - arricchendo così ulteriormente gli spazi del Campus e il territorio. Sarà, infatti, un’occasione per far vivere queste opere attraverso la contemplazione e la libera interpretazione del pubblico, invitandoli a inediti e stimolanti spunti di riflessione. Il Premio Cramum – prosegue Paneghini - è un’eccellenza da promuovere e valorizzare, un punto di riferimento per i giovani artisti e per l’arte contemporanea." Cramum è un progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel Mondo. Il nome è stato scelto proprio perché significa “crema”, la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l’italiano e su cui si è plasmata la nostra cultura. Cramum promuove attivamente mostre e progetti culturali volti a valorizzare Maestri dell’arte contemporanea non ancora noti al grande pubblico, sebbene affermati nel mondo dell’arte. Dal 2014, sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, Cramum intraprende con successo un piano di sviluppo di progetti di Corporate Social Responsibility in ambito artistico con numerose aziende tra cui Grandi Stazioni e Gaggenau. Nel 2015 ottiene tra i diversi riconoscimenti anche la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana. Dal 2013 CRAMUM promuove l'omonimo premio per giovani artisti, giunto alla sua 10° edizione.
Link: www.amanutricresci.com/cramum/ Instagram @cramum Facebook /cramum
Costituita a Busto Arsizio nel 1994, Reti (RETI:IM – ISIN IT0005418204), B Corp e società benefit quotata su Euronext Growth Milan, è tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting, specializzata nei servizi di System Integration. Con oltre 300 professionisti altamente qualificati, supporta da oltre 25 anni Mid & Large Corporate nella trasformazione digitale, offrendo servizi di IT Solutions, Business Consulting e Managed Service Provider, realizzati attraverso le principali Key Enabling Technologies (KET). Reti vanta un portafoglio di oltre 100 clienti altamente fidelizzati principalmente operanti nei settori «IT spending» quali BFSI, IT, Telco e Manufacturing e consolidate partnership di lunga durata con i principali IT Vendor internazionali (Microsoft, Apple, Cisco, ecc.). La caratteristica distintiva della Società è il “CAMPUS tecnologico”, laboratorio interno di innovazione tecnologica e ricerca suddiviso in 6 Centri di Competenza: Cloud, Business & Artificial Intelligence, Cybersecurity, Project Management & Business Analysis, ERP e IoT. Parte essenziale del “Campus tecnologico” è la Reti Academy, learning provider attraverso il quale i talenti vengono formati per diventare professionisti altamente qualificati. La strategia di sostenibilità di Reti si basa su un modello sostenibile incentrato sulla promozione della trasformazione digitale e dell’innovazione improntata sulla ricerca e sullo sviluppo applicati per favorire le idee e per sostenere le filiere produttive oltre allo sviluppo sostenibile e inclusivo grazie al quale l’innovazione viene messa al servizio delle persone, delle comunità e dei territori. |
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