Inaugurazione Mauro Staccioli Museo Archivio

Informazioni Evento

Luogo
ARCHIVIO MAURO STACCIOLI
Via Franceschini, Volterra PI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il

ore 12.30

Generi
inaugurazione

Il museo archivio trova dimora permanente negli ambienti dell’Ex-Oratorio del Crocifisso, all’interno del complesso del Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa Risparmio di Volterra che ha promosso l’iniziativa.

Comunicato stampa

Sabato 20 gennaio 2024, si inaugura a Volterra MAURO STACCIOLI museo archivio, che trova dimora permanente negli ambienti dell'Ex-Oratorio del Crocifisso, all'interno del complesso del Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa Risparmio di Volterra che ha promosso l’iniziativa.

Prende così forma il risultato degli ultimi quattro anni di lavoro dell'Associazione Archivio Mauro Staccioli e dell'imponente progetto di digitalizzazione effettuato dalla Bibliotheca Hertziana - Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte con sede a Roma, tramite il suo Digital Humanities Lab e la sua Fototeca...

La sede è nell’Ex-oratorio del Crocifisso, che, pur avendo l’ingresso direttamente dalla strada, è all’interno del complesso del Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena, proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, che era l’antico ospedale della città, di cui faceva parte anche l’Oratorio.

Il ruolo di Andrea Alibrandi - direttore della Galleria Il Ponte di Firenze - all’interno della realizzazione di questo progetto, nasce dal suo rapporto di lavoro, più che ventennale, con Mauro Staccioli, insieme al quale e alla galleria Niccoli di Parma, si è realizzata nel 2009 la mostra Mauro Staccioli. Volterra 1972_2009. Luoghi d’esperienza.

Nel 2012 Mauro stesso volle dar vita all’archivio di cui lui era Presidente e Andrea Alibrandi il responsabile organizzativo, oggi, scomparso Mauro (2018), la Presidente dell’Archivio è la figlia Giulia, mentre Andrea Alibrandi ha conservato il  suo ruolo. Con la fondazione del museo archivio la direttrice sarà la giovane ricercatrice Caterina Martinelli.

Lo scopo dell’Archivio è quello di mantenere in essere dal un lato le circa 100 sculture monumentali tuttora presenti un po’ in tutto il mondo, in cui costantemente ci scontriamo con problemi di conservazione e restauro, dall’altro conservare il suo archivio, composto da un nucleo di oltre 1000 disegni progettuali, 36 metri lineari di faldoni, contenenti i documenti, i progetti, i disegni, i fotomontaggi dei progetti realizzati o meno, di cui grazie alla collaborazione con la Bibliotheca Hertziana di Roma sono stati digitalizzati, per il periodo fra il 1968 e il 1988, circa 9000 file di questi materiali.
A questo materiale cartaceo si lega quanto sarà esposto al museo archivio di Volterra e cioè una parte delle circa 70 maquette conservate in archivio, cui abbiamo dedicato un’importante campagna di restauro e poi fotografica (quest’ultima sempre grazie al supporto della Bibliotheca Hertziana). Che realizzate dall’artista per studio, verifica, e presentazione delle sue sculture, ambientate in luoghi urbani o contesti naturali, coniugano a una stringente proiezione architettonica una poetica visone utopica. L’esposizione di questo nucleo di progetti plastici sarà integrata da un touch screen, appositamente realizzato, per risalire, attraverso documenti d'archivio, schizzi, disegni preparatori, fotomontaggi progettuali, alle grandi sculture realizzate dall'artista in Italia e all'estero.

All’interno dell’Ex-Oratorio trova anche collocazione la scultura Corbano 2009, di  cui viene inviata l’immagine (allegata nella mail - newsletter), e che era realizzata per la chiesetta campestre di Corbano (un rudere del 900 d.c., di cui restavano le mura perimetrali e il catino absidale, sorretto da due colonne con due capitelli romani di spoglio dal teatro di Volterra che erano stati qui utilizzati). La scultura di Mauro, oltre al valore artistico, voleva sottolineare la situazione di degrado di questo piccolo ma importante edificio, che ovviamente, senza alcuna manutenzione, a distanza di circa 15 anni dalla collocazione della scultura è miseramente crollato.