A Melegnano, vicino Milano, la storica Palazzina Trombini da asilo diventa spazio per la cultura
Un ex asilo ottocentesco, testimone della storia industriale del Lodigiano, è al centro di un piano di rilancio dell’amministrazione comunale. Si parte con una mostra di maestri del ‘900, Art Brut e contemporanei
È uno dei luoghi-simbolo della cittadina di Melegnano, da anni abbandonato, e ora una grande mostra lo rilancia. Stiamo parlando della Palazzina Trombini, al centro di un progetto di rigenerazione urbana dell’amministrazione di questa città a metà strada tra Milano e Lodi, insieme al Castello Mediceo, altro monumento cittadino. “La Palazzina Trombini”, si legge nel Piano Integrato di Attività ed Organizzazione – PIAO Anno 2023-2025, “rappresenta un altro importante luogo culturale, per la collettività melegnanese, che ospiterà al piano rialzato attività espositive, educative, culturali e sociali, sia di iniziativa dell’Amministrazione comunale che delle associazioni operanti nel territorio”. Si comincia il 20 gennaio (per proseguire fino al 3 marzo) con una mostra di opere di maestri del Novecento come Kandinsky e Picasso, provenienti da una collezione privata, ma anche di esponenti dell’Art Brut come Carlo Zinelli e di artisti contemporanei come Simone Pellegrini, dal titolo L’arte rivela il segreto delle cose. Mappe, mitologie, volti.
La storia della Palazzina Trombini
“La scelta della Palazzina Trombini non è casuale, ma intende rappresentare un valore aggiunto di un edificio che è nella storia di Melegnano“, dichiara l’assessore alla Cultura e vice sindaco, Simone Passerini. “Con questa mostra cerchiamo di dare ulteriore spinta alla cultura che per la nostra amministrazione è un punto fondamentale“.
La Palazzina Trombini era in origine un asilo, fatto costruire nell’800 dal proprietario del linificio canapificio, Trombini, per i figli dei suoi operai, in ricordo dei propri figli morti ancora infanti. Fin dalla fine del ‘700 l’area lungo il Lambro era sede di numerosi mulini, per questo nel 1885 fu fondata la ditta Trombini per la lavorazione del lino e della canapa, che occupò vaste aree lungo il fiume. Nel 1920 l’industria fu ceduta al Linificio e Canapificio Nazionale che nel 1930 dovette chiudere per la recessione americana, fino al rilevamento nel 1941 di un’altra azienda, la ditta G. B. Izar, specializzata nella produzione di posateria, accessori metallici e materiale bellico. Con la sua fusione nel 1953 nella Fabbrica Argenteria Broggi e la conseguente denominazione in Broggi Izar Fabbriche Italiane Riunite, trasferitasi nel 1993 nel Lodigiano per poi chiudere nel 1995, si conclude questa gloriosa avventura industriale. Una storia sopravvissuta ai nostri giorni grazie alla Palazzina Trombini, adibita ancora ad asilo fino a qualche anno fa e poi rimasta in disuso. Fino ad oggi, con la sua riscoperta grazie ad una mostra.
La mostra alla Palazzina Trombini
“La mostra intende valorizzare un luogo deputato alla cultura”, spiega il suo ideatore e curatore Giorgio Bedoni, psichiatra e docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera che ha realizzato un percorso espositivo tra dipinti, grafiche e sculture dei grandi maestri del Novecento. “Non è casuale la scelta della palazzina Trombini che fu fondata nel 1887 ed era un asilo, luogo che ha valorizzato l’arte infantile come quella presentata nelle grafiche firmate da Picasso e Kandinsky”. In collaborazione con l’assessorato alla Cultura e in sinergia con diverse realtà del territorio, la mostra raccoglie 30 autori e 70 opere uniti tra loro per temi, generi e affinità di linguaggi artistici.
“Saranno oltre 70 le opere di 30 artisti che verranno suddivise per tema, tutte corredate di pannelli espositivi in modo che il pubblico sia facilitato nelle visite”, conclude Bedoni. “Mostre di questo livello non si fanno frequentemente e questo non può che valorizzare la città di Melegnano, cui mi onoro di appartenere. Inoltre ci saranno quattro eventi già in calendario durante il periodo della mostra, che intrecceranno storia, musica, arte e poesia”.
Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati