La Città del Sole: barocco e scienza in mostra a Roma
Per i quattrocento anni dalla pubblicazione del trattato di Galileo “Il Saggiatore”, i suoi antichi volumi si accostano ai capolavori di Bernini e Borromini, in una grande rievocazione del barocco romano
In occasione dei quattrocento anni dalla pubblicazione del celebre trattato di Galileo Galilei Il Saggiatore, Palazzo Barberini inaugura una grande mostra in omaggio al mecenatismo di papa Urbano VIII.
Nel 1623, quando Maffeo Barberini fu eletto al soglio pontificio, uscì La città del Sole del filosofo Tommaso Campanella, che proprio Urbano VIII fece liberare dalla prigionia e accolse tra gli scienziati di corte. In quella stessa data, era dato alle stampe anche il volume di Galilei.
La mostra La Città del Sole a Palazzo Barberini
L’esposizione a Palazzo Barberini – a cura di Filippo Camerota, in collaborazione con Marcello Fagiolo – celebra quel sodalizio tra arti e scienza sorto nella capitale del barocco: l’unione di arte e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII . Si tratta di oltre cento opere, concesse da prestigiose istituzioni italiane e straniere.
L’iter espositivo si ispira allo stemma dei Barberini: alla sezione delle Api Scienziate, osservatrici del cielo, segue quella delle Api Euclidee, misuratrici del tempo e quella delle Api Architette, edificatrici della Città del Sole.
I volumi di Galileo e le opere degli artisti del barocco in mostra a Roma
I volumi di Galilei sulle macchie solari e i trattati di Athanasius Kircher si accompagnano ad opere di Bernini, Borromini, Andrea Sacchi. Ai saggi su architettura, astronomia, pittura, prospettiva e geometria si alternano dispositivi ottici. Cannocchiali, microscopi, telescopi, sfere armillari, lenti prismatiche, meridiane catottriche. Alle relazioni sugli ornamenti matematici di Villa Pamphilj si aggiungono ritratti anamorfici e ricerche su orologi ed obelischi solari.
Una sfarzosa esibizione di cultura che rende l’idea – come detto da Miguel Gotor, Assessore alla Cultura di Roma Capitale – “del vivacissimo dialogo interdisciplinare del tempo e dell’evoluzione del pensiero scientifico di cui Roma fu protagonista”.
Francesca de Paolis
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