Giovanna Ussani – Due Rette Parallele Si Possono Incontrare
La mostra Due Rette Parallele Si Possono Incontrare, a cura di Azzurra Immediato è promossa da BallaBò.
Comunicato stampa
Nell'ambito di ART CITY Bologna 2024 in occasione di ARTEFIERA, Giovanna Ussani apre al pubblico le
porte di un mondo immaginifico, solcato da immagini, materia, sostanziazione di universi che si sono
sovrapposti negli anni. La mostra Due Rette Parallele Si Possono Incontrare, a cura di Azzurra Immediato è
promossa da BallaBò, dal 1 al 16 febbraio 2024, nel suggestivo Spazio Interno 16, in Strada Maggiore 90.
Quante mappe ha l’universo? Quanti universi hanno originato le mappe delle nostre vite? Giovanna Ussani
ha tracciato evidenze tradotte in materia, sguardi traslati in segni, intime icone in scardinamenti soavi
dell’hic et nunc, angoli principe d’osservazione, laddove ciò che è, diviene nostalgica reminiscenza,
fluttuante migrazione di preziosi mondi combacianti, contrastanti, silenti o assordanti. Nel lavorìo del
quotidiano, le sue opere, stupenti microcosmi, assumono l’allotropico ruolo di varco verso mnestici altrove,
in cui il riconoscer(si) è gioco serissimo ed esercizio d’affascinante alterazione sul lirico filo di echi passati, in
una architettura che deraglia da ogni cristallizzazione.
Cristallizzazione che pure sembra, per pochi istanti, farsi ibrida tensione del passato, come quando l’artista
asserisce: ‘Disegnare è il mio modo di impossessarmi del mondo.’ Ed ecco che, subitamente, il mondo
esplorato da Giovanna Ussani nei suoi viaggi intercontinentali e nelle sue alterità grammaticali, diventa un
itinerario da seguire tramite il varco offerto dalle materie che ha indagato, sperimentato, dai linguaggi con
cui è entrata in contatto per narrare la sua percezione dello spazio, del tempo, di quel continuo altalenare
lirico e percettivo che non smette di stupire. Ad ogni luogo amato è corrisposto un petit cahier de voyage
con appunti, disegni, mappe mnemoniche di introiezione evocativa che, ancora oggi, sanno esaustivamente
suggerire qualcosa al di là di ciò che conosciamo.
D’altronde, la traslazione del dato reale non smette di stupire allorquando l’artista connette λόγος e τέχνη,
in un gioco di intrecci che fa della sospensione del tempo la pienezza delle eteree forme, in un paradosso di
delicata leggiadria capace, però, di dialogare con la forza della materia, la ceramica, la plastica, il metallo, la
pittura, la fotografia gemmando astrazioni e cosmogonie di stupente valenza, in grado persino di rimettere
in discussione quel viaggio dell’eroe umano, sempiterno, nel grande atlante della riconoscibilità del sé,
dell’altro da sé e del noto che, Giovanna Ussani, sapientemente, sa traslare in sorprendente altrove.
I giorni di ARTEFIERA sono un tempo nel quale l’illusione iperprospettica della ricerca dell’artista, lo
stravolgimento del reale si intersecano, durante la consueta ART CITY WHITE NIGHT, con l’incursione
percettiva, spaziale e sonora di Minus Collettivo - Mattia Loris Siboni, Chitarra elettrica e Live electronic s|
Simone Faraci, Sintetizzatore e live electron ics | Matteo Pastorello, Sintetizzatore e live electronics - su
prenotazione - concretizzando una texture di ricerche complementari e distanti, affinché la frammentarietà
astratta del segno, dell’azione e del suono divengano alveo di nuovi e possibili mondi, perché si, due rette
parallele si possono incontrare.
Di cosa si tratta davvero? Se Minus presenta due set con sonorità differenti, improvvisazioni libere e non
idiomatiche, durante le quali gestualità strumentali dialogheranno con sonorità elettroniche, esplorando
relazioni inaspettate, ecco che il dialogo di una sera con la mostra Due Rette Parallele Si Possono Incontrare
di Giovanna Ussani, definisce possibilità insperate, inattese, stupenti e capaci di dar vita a viaggi che
nessuno avrebbe mai intrapreso se non accompagnato dalla poesia dell’arte. [A.Immediato]