Arf, il cartoon che porta al cinema la speranza dei bambini
La storia di un bambino cresciuto da una cagnolina è al centro del film d'animazione "Arf", nei cinema dal 25 gennaio. Il trailer
Un bambino abbandonato e cresciuto da una tenera cagnolina è il protagonista di Arf, nuovo film d’animazione nei cinema dal 25 gennaio, dedicato a tutte le piccole vittime di guerra.
Il lungometraggio, di Simona Cornacchia e Anna Russo, è stato presentato in anteprima al Sottodiciotto Film Festival Campus 2023 e si inserisce nelle celebrazioni per la Giornata della Memoria.
Il film Arf
Il film affronta temi di grande attualità, come la guerra, i diritti dell’infanzia e il rapporto speciale tra umani e animali. La storia viene narrata attraverso gli occhi di un cane, tra i personaggi principali del racconto.
Ispirato al racconto “Il baffo del Dittatore” di Anna Russo, che ne firma anche la regia insieme a Simona Cornacchia, autrice dei disegni, Arf è animato in 2D con elementi in 3D.
Le ambientazioni ricordano molto i campi di concentramento nazisti, mentre il protagonista appare come un piccolo selvaggio del XX secolo, che ha mantenuto la sua innocenza e bontà d’animo.
Come spiegano le stesse registe: “In Arf tutto si trasforma: le cose, i fatti, le emozioni. Rami d’albero che diventano recinti di filo spinato, gocce d’acqua che diventano esplosioni, aerei da guerra che si tramutano in farfalle. Arf è un mondo in costante evoluzione, che parla in maniera semplice di qualcosa di terribile, ma lo fa con tenerezza, poesia ed innocenza come solo gli occhi di un bambino sanno fare e soprattutto…trasforma”.
La colonna sonora che accompagna il cartoon è firmata da Tony Canto, che ha composto anche la canzone di chiusura, dal titolo “Pace”, interpretata da Simone Cristicchi.
La sinossi del film
Qual è la storia? Come si evince dal trailer e come anticipa la sinossi ufficiale: “Arf è un bambino, ma non sa parlare, abbaia. Però ha un ottimo fiuto e un carattere adorabile. Nato in un Paese in guerra, è stato salvato da Bianca, una cagnolina che lo ha cresciuto nel branco di randagi che vive su una collina ai margini della città.
La guerra, però, giunge anche in quel luogo magico: il branco è disperso in una retata e Arf portato in un campo di prigionia insieme ad altri bambini”. A questo punto emergono le qualità del piccolo protagonista, che connotano il film come dramedy.
“Arf non conosce la cattiveria degli esseri umani e, anche in quel luogo triste, trova degli amici e continua a sorridere. La serenità del bambino che sa soltanto abbaiare, fa infuriare il nevrastenico comandante del campo, che condanna Arf a una terribile fine.
Ma Arf è un bambino speciale e ci penseranno i suoi amici cani a salvarlo creando un grande scompiglio proprio nel giorno in cui il Dittatore viene in visita per tenere un discorso ai soldati e alla Nazione. Anche lui dovrà vedersela con Arf, che rovinerà i suoi piani”.
Il lieto fine non può mancare in un film d’animazione rivolto ai più piccoli, che tenta così di edulcorare una preoccupante e drammatica realtà, facendo leva sui sentimenti più puri e genuini che risiedono nell’animo di ogni bambino. Anche di quelli più cresciuti.
Roberta Pisa
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