A Milano un piano per valorizzare monumenti e cimiteri. Si parte con Piazza Cinque Giornate
Il monumento al centro dell'omonima piazza sarà al centro di un intervento di recupero e valorizzazione. Finalizzato anche a scoprire le identità dei combattenti e delle combattenti milanesi ancora senza nome
Valorizzare i luoghi che custodiscono la memoria storica di Milano e restituire dignità ai suoi caduti: questo il programma di promozione artistica e culturale dei cimiteri, del Sacrario dei Caduti e delle Cripte storiche della città. È ora la volta della cripta del monumento commemorativo delle Cinque Giornate, l’insurrezione armata del marzo 1848 che portò alla temporanea liberazione della città (al tempo capitale del Regno Lombardo-Veneto) dal dominio austriaco.
Il monumento commemorativo per le Cinque Giornate di Milano
Questo primo, vero tentativo di Milano di liberarsi dal giogo austriaco venne celebrato alla fine del XIX Secolo con un progetto affidato allo scultore Giuseppe Grandi, che ideò un obelisco in bronzo di circa 23 metri circondato da cinque figure femminili (allegoria delle Cinque Giornate) posto al centro dell’omonima piazza con una cripta contenente i resti dei caduti del ’48. Percorrendo una scala chiusa da una botola in bronzo, si accedeva a un deambulatorio e a un corridoio centrale che unisce la sala d’ingresso con un’apertura sul lato esterno, chiusa da una grata.
Il restauro del monumento per le Cinque Giornate
Preludio all’inizio della prima guerra d’indipendenza italiana, le Cinque Giornate sono ancora un momento molto vicino agli abitanti del capoluogo: “Il monumento commemorativo fu all’epoca fortemente voluto dalla cittadinanza, e quella che ruota attorno all’obelisco e alla cripta sottostante è una storia che ancora oggi tocca i cuori dei milanesi. A dimostrarlo è la grande partecipazione che ogni anno, dal 18 al 22 marzo, l’apertura straordinaria registra”, ha ricordato l’assessora ai Servizi civici Gaia Romani. Ora l’amministrazione comunale lavorerà in collaborazione con l’Università Statale e il Policlinico di Milano per recuperare e valorizzare il monumento. “Si tratta di un progetto multidisciplinare nato dalla convergenza di professionalità e competenze distinte, animate e guidate dalla responsabilità della condivisione, con tutte le persone che vivono la città, della ricchezza e bellezza del patrimonio storico, culturale e artistico collettivo”, ha commentato la responsabile della cripta Giovanna Colace.
Il progetto presentato il 23 gennaio 2024 prevede un restauro completo per eliminare le infiltrazioni di acqua e avviare quindi una campagna di diagnostica (comprendente una mappatura del degrado, un’esplorazione georadar su pavimentazioni e murature e un’analisi chimico-fisica) per rimuovere la causa dell’umidità da risalita. Accanto al restauro della Cripta, si procederà al recupero e studio dei resti scheletrici qui conservati, sotto la guida di Cristina Cattaneo, docente di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano e fondatrice del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense), per “restituire dignità, identità e storia a queste vittime rimaste per così lungo tempo nell’ombra” e ricostruendo anche la struttura demografica e paleontologica dei combattenti e delle combattenti nella Milano di allora. “Siamo molto orgogliosi di poter far parte di questo progetto così importante”, ha aggiunto Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano. “La Ca’ Granda è stata la prima custode dei caduti delle Cinque Giornate, ha accolto i loro resti dando una degna sepoltura a coloro che avevano combattuto per il bene della nostra città. Grazie ai documenti del nostro archivio storico siamo in grado di dare un nome e una professione ai caduti, e attraverso questo progetto potremo dar loro anche un volto e restituire la loro memoria”.
Giulia Giaume
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