Mario Schifano – Correre rapinoso attraverso le cose del mondo

Informazioni Evento

Luogo
ABC-ARTE ONE OF
Via Santa Croce 21, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/02/2024
Artisti
Mario Schifano
Curatori
Alberto Salvadori
Generi
personale, arte moderna

ABC-ARTE celebra uno dei più importanti artisti italiani, Mario Schifano, attraverso un approfondito ed esaustivo percorso fotografico e pittorico.

Comunicato stampa

ABC-ARTE celebra uno dei più importanti artisti italiani, Mario Schifano, attraverso un approfondito ed
esaustivo percorso fotografico e pittorico.
Tramite un nucleo di 93 fotografie originali e 29 monocromi, la mostra allestita da ABC-ARTE nella sede
storica di Genova con appendice autonoma nella sede di Milano, ABC-ARTE ONE OF, accompagna gli
spettatori in un percorso totalizzante, arricchito dalla proiezione di un corposo materiale multimediale
composto da rare diapositive e fotografie.
Nella sede meneghina il percorso sarà più intimo ed introduttivo, nella sede genovese i visitatori avranno
l’opportunità di immergersi completamente nell’opera dell’artista attraverso una selezione più ampia di lavori.
Il vernissage a Milano si terrà giovedì 8 febbraio mentre a Genova inaugurerà giovedì 15 febbraio.

“Ti vorrei portare in una strada vicino a Piazza del Popolo per vedere le strisce pedonali. Lì ho pensato di fare i
quadri monocromi. Per me tutto è cominciato in quel momento”1.
Inizia così la vicenda di Mario Schifano, dalla visione della realtà portata all’interno della sua opera. Il
quotidiano e la vita reale entrano e divengono protagoniste del suo lavoro. Non omette il vissuto anzi lo esalta
e lo rende il principale attore del suo essere artista. Il titolo della mostra imprime il senso del divenire nella
sua opera attraverso la cattura di immagini, siano esse statiche, siano esse in movimento. In fondo il
nomignolo a lui dato da Parise, il Puma, definiva bene una delle grandi qualità di questo straordinario artista:
la sua agilità felina e ferina nel cogliere l’attimo della vita.
Sua compagna di viaggio fin dall’inizio è la macchina fotografica, in versione 6x6 e 35 mm, poi anche la
polaroid. La visione schermica intesa come elemento strutturale e concettuale diviene essenziale nella
pittura di Mario Schifano e anche il cinema come altro paradigma assunse una sua rilevanza.
Nel decennio degli anni ’60 Schifano compie i suoi tre viaggi americani; al suo arrivo a New York nel 1963 è
colpito dai cartelloni pubblicitari, neri, sulla morte di John F. Kennedy e li fotografa; come fotografa la città
con prospettive di ogni tipo, con tagli e inquadrature che riflettono una voracità visiva inarrestabile. Andare
per strada, in viaggio, vedere, conoscere, lo sprona ad una nuova sensibilità, che va dal quadro-finestra al
quadro-schermo.
I monocromi sono creati con grandi campiture di colore, uniforme, aggregato e disgregato da una stesura a
smalto che cola e infrange il bordo dello schermo. L’immagine fotografica diviene una superficie visiva, le
immagini della strada, della vita, potrebbero essere proiettate e accolte su queste superfici.
Maurizio Fagiolo dell’Arco, tra i più acuti interpreti del lavoro di Schifano scrisse: “L’arma di Schifano è il régard,
un occhio-obiettivo, una camera fotografica mentale. Non vede una cosa ma la vede ‘inquadrata’, la vede
‘angolata’, considera cioè il mondo-della-vita dietro uno schermo, che è oggettivo ma finisce per dare
un’impronta ‘astratta’ agli ultimi frammenti mondani”2.
Le immagini fotografiche divengono nel tempo aggregazioni visionarie, testimonianze di momenti irripetibili,
divenuti nel tempo mitici, montaggi e sovrapposizioni di soggetti e sensazioni. Si percepisce dalle stesse una
“smania di bruciar tappe”, “quel suo correre rapinoso attraverso le cose del mondo”, “eccezionale qualità di
puntare d’istinto ai bersagli giusti”3.
In mostra si potranno vedere in alternanza con superfici monocromatiche, ossia lo spazio concettuale della
sua opera, una selezione della sterminata produzione fotografica di Mario Schifano, concentrata qui tra il
1963 e il 1970, anno del viaggio on the road in America con Nancy Ruspoli. Questa straordinaria raccolta è il
fondo fotografico di Rinaldo Rossi, amico e sodale di Mario Schifano, di cui l’artista diceva “…in fondo lui è
peggio di me!”.
La mostra è stata resa possibile dalla preziosa collaborazione dell’Archivio Mario Schifano, costituito nel
2003 da Monica De Bei Schifano e Marco Giuseppe Schifano.
Una pubblicazione bilingue, ABC-ARTE edizioni, sarà realizzata con testi autoriali e con un ricco apparato
documentale.
1 In Nancy Ruspoli, Schifano e l’immagine, in Mario Schifano, cat. mostra, Salone delle Scuderie in Pilotta, Parma, 1974,
cit. in Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada, Milano, Skira, Fondazione Marconi, 2005, p. 85.
2 Maurizio Fagiolo Dell’Arco, Rapporto 60, pp. 151-152.
3 Cesare Vivaldi in Schifano. Tutto, cat. della mostra, Galleria Odyssia, Roma, 1963, cit. in Schifano 1960-1964. Dal
monocromo alla strada, Milano, Skira, Fondazione Marconi, 2005, p. 36