The Tokyo Toilet. Il ruolo dei bagni pubblici giapponesi nel film Perfect Days di Wim Wenders
Attraverso un incontro con i creativi del "Tokyo Toilet Art Project”, promosso dalla Nippon Foundation, Artribune offre uno sguardo unico sulla trasformazione estetica di questi spazi urbani, al centro del film "Perfect Days" di Wim Wenders, in lizza per l'Oscar
Nel momento culminante del suo trionfo al botteghino, Perfect Days di Wim Wenders ci trasporta nella Tokyo del 2023, dove un affascinante progetto di rigenerazione urbana funge da tessuto narrativo. Ciò che pochi sanno è che inizialmente a Wenders, noto per i suoi indimenticabili film sulla vita urbana come Il cielo sopra Berlino, Lisbon Story e Alice nelle città, fu richiesto di realizzare brevi documentari sui bagni pubblici del Tokyo Toilet Art Project promosso dalla Nippon Foundation di Shibuya. Wenders, tuttavia, intravide la necessità di attribuire maggiore rilevanza a questi luoghi, integrandoli in un contesto narrativo più ampio come un lungometraggio. Il legame di Wenders con il Giappone affonda le radici in anni passati, alimentato dalla sua ammirazione per figure di spicco del panorama culturale come il cineasta Yasujiro Ozu e il designer di moda Yohji Yamamoto. Nel lontano 1989, il Centre Pompidou di Parigi commissionò a Wenders la realizzazione del documentario Notebook on City and Clothes su Yamamoto. Inizialmente riluttante ad accettare il progetto, Wenders, dopo aver trascorso del tempo con il designer, cambiò completamente prospettiva, affermando successivamente: “la moda a Tokyo è come Tokyo stessa, spesso non ci sono parole per descriverla appieno”.
“Perfect Days”. Il fascino di Hirayama e la sua dedizione ai bagni pubblici di Tokyo
Il film Perfect Days vede Koji Yakusho interpretare Hirayama, già vincitore del premio come miglior attore al Festival di Cannes 2023 e in lizza per il premio Oscar come miglior film internazionale alla 96esima edizione, prevista per marzo 2024. Hirayama è un uomo semplice, profondo e istruito, appassionato lettore di Faulkner e Highsmith, che ha scelto di dedicarsi alla pulizia dei bagni. Ogni mattina, il suo rituale impeccabile include la cura del futon, la sistemazione dei baffi e l’attenzione alle piante nel santuario dove solitamente pranza. La sua elegante tuta blu, con la scritta “The Tokyo Toilet” stampata sul retro, progettata da NIGO®, direttore artistico di Kenzo e di uno dei bagni pubblici, è diventata rapidamente un’icona tra gli amanti della moda. Il protagonista attacca le chiavi di cui avrà bisogno durante il giorno alla cintura, dotata di due doppie carrucole. Si siede al volante del suo furgone, inserisce una cassetta audio con i successi della storia del rock, che spaziano dagli Animals a Van Morrison, da Nina Simone a Lou Reed fino ai Velvet Underground. Avviando il suo tour dei bagni della città, una volta dentro una toilette, nulla lo distrae dal rituale di raccogliere ogni residuo di spazzatura dal pavimento, precedendo le fasi di lavaggio, strofinatura, raschiatura, spazzolatura e pulizia con il mocio. Per garantire la perfezione, controlla il suo lavoro con uno specchietto da borsetta applicato al bordo della tazza del water, individuando eventuali macchie fuorvianti. Infine, si dirige alla prossima area da pulire.
“Perfect Days”. Superare gli stereotipi con il progetto della Nippon Foundation “The Tokyo Toilet”
Sebbene il Giappone sia universalmente riconosciuto come uno dei paesi più puliti al mondo, con bagni pubblici che mantengono uno standard di igiene superiore rispetto ad altri luoghi, l’uso di tali strutture è limitato a causa degli stereotipi noti in giapponese come i ‘4 K’ (kusai – maleodoranti, kurai – buio, kowai – spaventosi e kitanai – sporchi). Per abbattere questi pregiudizi, la Nippon Foundation ha intrapreso un progetto ambizioso: la ristrutturazione di 17 bagni pubblici in collaborazione con il governo cittadino. Utilizzando il design come strumento principale, l’obiettivo è stato quello di rendere queste strutture non solo visivamente piacevoli ma anche funzionali, promuovendo così una visione più positiva e accogliente dell’uso dei bagni pubblici. I progettisti e designer coinvolti sono Kengo Kuma, Shigeru Ban, Tadao Ando, Toyo Ito, Tomohito Ushiro, Masamichi Katayama / Wonderwall, Junko Kobayashi, Takenosuke Sakakura, Kashiwa Sato, Kazoo Sato, Nao Tamura, NIGO®, Marc Newson, Shigeru Ban, Sou Fujimoto, Miles Pennington / UTokyo DLX Design Lab, Fumihiko Maki. Questi visionari hanno trasformato i bagni pubblici in autentiche opere d’arte accessibili a tutti, rappresentando un passo verso una società che abbraccia la diversità. Tutti i bagni sono visibili nella nostra gallery dedicata.
La parola ai creativi del progetto “The Tokyo Toilet”
Tadao Ando
Amayadori
“Ho cercato che questa piccola architettura superasse i confini di un semplice bagno pubblico per diventare un luogo che offrisse un immenso valore pubblico. Utilizzando questa idea chiara e semplice per il concetto della struttura, ho scelto di utilizzare una pianta circolare con un tetto spazioso e un engawa. Era fondamentale per me creare uno spazio confortevole e sicuro. I visitatori possono muoversi all’interno di una parete cilindrica di listelli verticali per sentire il comfort del vento e della luce dall’ambiente circostante. Questo bagno nascosto nel verde del Parco Jingu-Dori prende il nome di ‘Amayadori’”.
Kazoo Sato / Disruption Lab Team
Hi Toilet – un bagno “privo di contatto”
“La mia ispirazione nel progettare un bagno completamente attivato dalla voce è nata dopo molte ricerche e letture sui comportamenti degli utenti nei bagni pubblici in Europa e negli Stati Uniti per evitare il contatto con le superfici; il 60% calpesta le leve per sciacquare, il 50% apre la porta con la carta igienica, il 40% chiude la porta con il fianco, il 30% evita il contatto con le mani il più possibile usando il gomito. Dopo tre anni di ricerca, pianificazione e progettazione, abbiamo ideato il concetto di voice command toilet, “Hi Toilet”, dove tutti i comandi sono attivati dalla voce. Quest’idea era già stata concepita prima dell’arrivo del COVID-19, ma il COVID ha accelerato l’accettazione di questa evoluzione”.
Kengo Kuma
Una passeggiata nel bosco
“Abbiamo progettato un villaggio di bagni nel verde del parco Shoto. Le cinque capanne, ognuna coperta con listelli di cedro installate casualmente, sono collegate da una passeggiata nel bosco. Ogni bagno che compone il villaggio è progettato con una disposizione strutturale distinta e idonea a soddisfare diverse esigenze (da quelle delle famiglie fino a coloro che hanno difficoltà motorie). Dividendo ogni sezione in edifici separati, abbiamo creato un “villaggio di bagni pubblici” aperto e facile da attraversare con un design appropriato per l’era post-pandemica”.
Shigeru Ban
Una lanterna nel parco
“Ci sono due cose di cui preoccuparsi quando si entra in un bagno pubblico, specialmente quando situato in un parco. La prima è la pulizia, e la seconda è se c’è qualcuno dentro. Utilizzando la tecnologia più avanzata, il vetro esterno dei miei bagni diventa opaco quando è occupato. Ciò consente agli utenti di verificare la pulizia e se qualcuno sta usando il bagno direttamente dall’esterno. Di notte, l’edificio illumina il parco come una bellissima lanterna”.
NIGO®
La casa
“Il progetto attinge dal passato. Prima di tutto, ho pensato alla sua accessibilità e alla facilità d’uso. In contrasto con la città di Tokyo in continua evoluzione con i suoi grattacieli, ho immaginato un bagno che sembrasse un’abitazione tranquilla che si erge silenziosamente in un angolo di Harajuku. Il bagno può sembrare nostalgico per alcuni e visionario per altri, ma in grado di affascinare differenti generazioni.”
Alessia Caliendo
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