Natura morta. Joan Crous e Andrea Federici in dialogo con Morandi

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MAURIZIO NOBILE
Via Santo Stefano 19 , Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 19

(3 febbraio - ART CITY White Night, fino alle 23)

Vernissage
27/01/2024

ore 18

Artisti
Joan Crous, Andrea Federici
Uffici stampa
ARTEMIDE PR - STEFANIA BERTELLI
Generi
arte contemporanea, doppia personale

In mostra, due artisti contemporanei, il pittore Andrea Federici e lo scultore del vetro Joan Crous, rendono omaggio al grande maestro dell’arte italiana del Novecento, e soprattutto alla poetica delle sue nature morte.

Comunicato stampa

In occasione della dodicesima edizione di ART CITY Bologna – programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna in occasione di Arte Fiera – la galleria d’arte Maurizio Nobile ospita nella sua sede bolognese di via Santo Stefano 19, dal 27 gennaio al 17 febbraio 2024, la mostra Natura morta. Joan Crous e Andrea Federici in dialogo con Morandi.

In mostra, due artisti contemporanei, il pittore Andrea Federici e lo scultore del vetro Joan Crous, rendono omaggio al grande maestro dell’arte italiana del Novecento, e soprattutto alla poetica delle sue nature morte, fondata sul silenzio e sul mistero inquieto che si cela dietro la realtà apparente. Proprio questi due aspetti costituiscono il contesto su cui si articola la mostra Natura morta, dove le opere di Federici e di Crous rielaborano in modo personale la lezione del maestro bolognese, contribuendo a sottolinearne l’assoluta attualità.

Andrea Federici recupera da questi temi e soggetti, che incanala in un ‘mestiere’ artistico votato a una minuziosa attenzione nel descrivere la realtà. Gli oggetti del quotidiano, posti in luoghi silenti, diventano l’occasione per addentrarsi in un territorio sensoriale che accosta gli oggetti nella loro forma primaria, essenziale, ponendoli alla ribalta di un primo piano in cui ogni elemento coloristico e segnico viene minuziosamente modulato. L’interiorità dell’autore si manifesta tramite tinte che si mescolano e coagulano sotto gli occhi dell’osservatore, che è invitato a cercare le ragioni del percepire che sono alla base di una sperimentazione capace di farsi essenza, secondo un procedere che tocca notazioni liriche ed emozionali davvero intense.

Joan Crous condivide con Morandi scelte a più livelli: una vita sull’Appennino bolognese e un interesse artistico per forme e colori del quotidiano. Se le tele di Morandi propongono una solida geometria fortemente semplificata, i volumi di Joan le riprendono con il passaggio del tempo, immortalandole ma nello stesso tempo riproducendone la fragilità. Nei suoi ‘omaggi a Morandi’ e nelle sue ‘Cenae’ il presente – ciò che di più quotidiano e consueto avviene nella nostra vita – diventa avvenimento. Obiettivo reso possibile grazie al fatto artistico che, con un processo di fossilizzazione, trasforma l’accaduto in passato. L’opera diventa pertanto immagine di un accadimento trascorso che ci invita al ricordo, attraverso fragili tracce consumate dal tempo. Ricordo che entra nell’eternità.

Profilo di Andrea Federici

Andrea Federici nasce a Casalmaggiore (Cremona) nel 1957. Compie i primi studi artistici a Parma per poi diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nella sua carriera sperimenta diversi linguaggi pittorici, da principio occupandosi di fotografia artistica, che abbandona in seguito a favore della pittura. Approfondisce dapprima le tecniche della pittura antica con le quali realizza un ciclo di opere di ispirazione mistico-religiosa. In seguito abbraccia tecniche più moderne, che lo portano a una pittura dalla resa più spontanea e vibrante. Negli ultimi anni la sua opera gioca sul rapporto tra passato e presente, tra realtà e immagini interiori.

Vive e lavora a Casalmaggiore

 

Profilo di Joan Crous

Di origine catalana, Joan Crous vive e lavora da oltre venticinque anni a Bologna. È laureato in Storia e frequenta l’Accademia d’Arte Massana a Barcellona. Si specializza nel campo del vetro visitando realtà internazionali (Strasburgo, Praga, Montreal, Stati Uniti) e approfondendo tecniche diverse, tra cui conservazione e restauro. Il momento fondamentale della sua carriera artistica si ha nel 1994 quando mette a punto una tecnica di lavorazione del vetro del tutto personale. L’innovazione tecnica si sposa perfettamente a un concetto di fragilità dell’operare umano e di fugacità temporale.

Realizza diversi progetti, esposti in varie parti del mondo. Oltre alla serie “Omaggio a Morandi”, di enorme importanza riveste il progetto “Cenae”, iniziato nel 1996, inteso come testimonianza poetica del momento conviviale del pasto. Molte di queste opere sono presenti presso fondazioni, istituti e collezioni private. Dal 1999 fonda, insieme alla moglie Giovanna Bubbico, la cooperativa sociale ETA BETA che si occupa di interventi socio riabilitativi attraverso l’arte e l’artigianato.