Aldo Di Gennaro – Il colore periodico
Mostra personale.
Comunicato stampa
Aldo Di Gennaro stupisce.
E non tanto chi non ne conosca il
talento. Stupisce chi creda di
conoscerlo, piuttosto.
I colori di Aldo Di Gennaro. I colori
sono di volta in volta arditi, classici,
innovativi, materici, rarefatti,
rassicuranti, suadenti, piatti,
familiari, imprevisti e imprevedibili.
E si potrebbe andare avanti.
La domanda è: come sia stato
possibile?
Come ha fatto questo Maestro a
presentarsi puntuale ai mille
appuntamenti editoriali producendo
una massa tanto variegata di opere?
Perché abbiamo le innumerevoli
declinazioni cromatiche, ma certo
non ci fermiamo a quell’aspetto.
Ci sono i suoi volti, vetrine di tutte le
espressioni note all’animo umano.
Ci sono i registri stilistici, dal segno
grottesco al ritratto realistico, quello
macchiettistico, l’ambientazione
storico-letteraria, c’è l’istantanea che
congela società e costume, c’è la
chiave divulgativa, con un’estetica
differente a seconda che ci si rivolga
ai grandi o ai piccini, c’è lo sguardo
avveniristico che spazia da un
orizzonte sul presente tecnologico in
via di sviluppo alla fantascienza più
mercuriale.
Chi è Aldo Di Gennaro? Uno Zelig
dell’illustrazione che ha contribuito
a p i c c h e t t a r e e p u n t e g g i a r e
l’immaginario di una società ante internet, una società in cui il tubo catodico muoveva le prime onde,
un paese ancora affamato di intrattenimento cartaceo.
Pittore del micro, capace di evocare sensazioni di meraviglia con piccoli quadri inMinitesimali, dove gli
scenari abbondano di fortissime dominanti cromatiche, insolite ma efMicacissime, talvolta, con un
coraggio da leone, giocando sul Milo del rasoio al limite della monocromia. E non disdegna certo il
grande formato, sfruttando supporti di tutti i tipi ha realizzato opere d’arte di grande scala,
dimostrando di non essersi mai fermato in una comfort zone.
Questo pittore padroneggia linguaggi eterogenei, è ritrattista, Maestro del colore e, come se non
bastasse, paesaggista. L’amore di Aldo Di Gennaro per la natura trasuda veemente attraverso tutta la
sua produzione, senza nulla da invidiare a quegli artisti che lavoravano en plein air e restituivano una
percezione dell’ambiente circostante, un’impressione. Una percezione, quella di Aldo, in cui il mondo
animale viene riprodotto con un tocco che ne tradisce il calore, e anche quel desiderio istintivo che
appartiene quasi a tutti: essere in equilibrio e in armonia con il creato, il grembo di Madrenatura che,
inMine, tutto ricomprende. E Di Gennaro sembra avere inMinite risorse nel ricordarci quanti mondi
possibili si trovino dietro l’angolo, lì, al termine di un crine di pennello.