Sabato 27 gennaio, alle 18:00, presso il Museolaboratorio ex manifattura tabacchi di Città Sant’Angelo (PE), nel contesto di PROVA GENERALE è presentata al pubblico L’impatto delle cose invisibili, installazione site-specific di Sándor Vály, a cura di Maurizio Coccia.
Si tratta di un intervento multimediale, in cui convergono scultura, video e suono. Il principio cinetico alla base dell’installazione trasporta il pubblico in un’esperienza sinestetica. Il movimento trasmesso dall’assemblaggio delle componenti, la pulsazione ipnotica delle proiezioni, il suono che entra perentoriamente negli spazi trasformano le sale del Museolaboratorio in un articolato catalizzatore percettivo. Ma non solo. L’impatto delle cose invisibili è anche un toccante caleidoscopio che riverbera i toni più oscuri che costellano il percorso evolutivo del genere umano. Un itinerario ancora ben lontano da un traguardo edificante. Non a caso, le recenti vicende belliche - che solo in parte hanno ispirato l’opera - adombrano il tessuto atavico, fatto di aggressività predatoria e insensata violenza, che avvolge la storia dell’umanità.
Il linguaggio, in particolare, è additato come strumento di potere per occultare - celandolo dietro codificazioni universalmente assimilate relative alla cultura, alle relazioni personali e, in generale, al senso della vita - il vero progetto di appropriazione e controllo sociale. Vály identifica nella religione e nell’ideologia i fondamenti di una distorsione planetaria che sta portando verso una pressoché inevitabile catastrofe della civiltà umana. L’opera lascia in sospeso una domanda terribile: sarà la crudeltà di un gioco atroce, cui contribuiamo quotidianamente a creare le regole, a travolgerci?