Dario Schelfi – Crazy Raffaello
“Crazy Raffaello”, l’omaggio di Dario Schelfi all’omonima galleria palermitana. Trenta opere inedite che raccontano l’evoluzione stilistica dell’artista protagoniste della personale curata da Massimiliano Reggiani.
Comunicato stampa
Il 2024 si apre, per il “Centro d’arte Raffaello”, con la personale pittorica di Dario Schelfi, in programma dal 3 al 24 febbraio.
Come suggerisce lo stesso titolo “Crazy Raffaello”, la mostra, a cura di Massimiliano Reggiani, è un omaggio alla galleria da parte dell’artista, in occasione del quinto anno di attività della sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E a Palermo.
Ma anche un’occasione per celebrare il cammino intrapreso insieme da Dario Schelfi e dal “Centro d’arte Raffaello” che vede alla guida il direttore artistico Sabrina Di Gesaro, e alla sinergia instaurata nel corso degli ultimi anni.
Protagonista di uno degli incontri della fortunata rassegna “Aperitivo con l’artista” nel febbraio dello scorso anno, Dario Schelfi ha preso parte, sempre nel 2023, all’apprezzata collettiva dal titolo “Identità - Connessione singolare” e ha donato alcune sue opere all’Ospedale Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo dove, insieme a Roberto Fontana, altro nome contemporaneo della scuderia del “Centro d’arte Raffaello”, ha tenuto la bipersonale dal titolo “Qui nascono fiori”.
L’artista palermitano torna ora a esporre le sue creazioni più recenti: trenta opere inedite, esito finale di un’evoluzione stilistica in cui l’esplorazione incessante di suggestioni e la ricerca inesausta trovano espressione dinamica, fluida, libera da qualsiasi condizionamento.
Un’arte, la sua, che supera il relativismo culturale, ovvero l’universalità apparente generata dai singoli sistemi sociali, rincorrendo con successo l’unità del consorzio umano.
La sua cifra stilistica, il colore, si alleggerisce di una vocazione rappresentativa e tende a una elaborazione essenziale, che si esprime attraverso un processo di progressiva astrazione.
“Dario Schelfi, come ogni uomo del terzo millennio – spiega Massimiliano Reggiani –appagato il bisogno di sicurezza, comfort e mobilità, ha sete di tornare alle origini e di immergersi nell’emozione del colore, prescindendo dal reticolo di significati culturali, simboli e messaggi che caratterizzano e strutturano la vita collettiva”.
“L’artista – aggiunge il curatore – esprime questo desiderio e lo soddisfa attraverso la completa rinuncia alla tradizione, alle tecniche consolidate e alla trasmissione del mestiere maturata attraverso il fluire delle generazioni”.
“Comprendere la sua pittura – osserva – diventa intuitivo, spontaneo: è connaturata e travalica lingue, valori e consuetudini”.
“Le opere di Dario Schelfi – sottolinea il direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello” Sabrina Di Gesaro – sono un inno alla vita che si manifesta attraverso i colori vividi accostati senza esitazioni: in un intreccio di emozioni e luci, fluidificano passioni e plasmano con la materia un mondo intimo che, lentamente, l’artista svela al suo pubblico”.
“Siamo felici – commenta – di presentare l’ultima produzione artistica di Dario Schelfi, che ha mosso i primi passi all’interno della galleria in una crescente e continua evoluzione”.
“Un artista per passione, vero – conclude la dottoressa Sabrina Di Gesaro – totalmente speso nella sua pittura a cui il pubblico, attento osservatore, conferisce un consenso sempre più favorevole e intenso”.
Il vernissage della mostra si terrà sabato 3 febbraio dalle 17:30 alle 20:30; ad allietare l’evento, l’esibizione di Marco Evangelista al sax, che proporrà un variegato repertorio di musica bossanova, pop e deep house, con brani di interpreti, nazionali e internazionali, dagli anni ottanta fino ai successi contemporanei.
La personale sarà visitabile, con ingresso libero e gratuito, tutti i giorni - tranne la domenica, il lunedì mattina e i festivi - dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30.
L’esposizione sarà fruibile anche nella piattaforma web raffaellogalleria.com nella sezione dedicata “Mostra in corso”.
Cenni biografici sull’artista
Dario Schelfi è nato a Palermo nel 1965.
La passione per l'arte non nasce a un tratto, ma prosegue parallelamente ai suoi studi di giurisprudenza.
Inizia così una brillante carriera di avvocato vivendo, per molti anni, la propria vocazione artistica come un momento intimo da custodire segretamente.
Con il tempo, il piacere si trasforma in necessità e nel desiderio di confrontarsi con il pubblico.
Di carattere piuttosto espansivo ed estroverso, l’artista vive attualmente a Palermo, dividendosi tra il lavoro e il raccoglimento nel suo studio, caratterizzato da una feconda vena pittorica in continua metamorfosi.
Dario Schelfi non frequenta accademie o corsi di pittura ma, da sempre, avverte una particolare attrazione per l'arte in genere e, nello specifico, per la pittura.
La sua avventura nel mondo dell'arte nasce grazie a un amico che, notando le sue grandi capacità, lo stimola a dipingere su tela.
Inizia così il suo approccio alla pittura e nel 2021 espone nella Galleria Margutta a Roma.
Ogni momento libero, per lui, diventa un’ottima occasione per immergersi totalmente nel proprio mondo, solo con la sua tela e la natura che si trova di fronte.
Ed è proprio nel paesaggio siciliano che Dario Schelfi riesce a confrontarsi con un mondo ricco di
stimoli infiniti riprodotti su tela, dove nulla è dato al caso e dove spessi grumi di colore ridistribuiscono ordine nel caos degli eventi.
L’artista conduce davanti a una panoramica dove colori caldi e freddi si compenetrano, dove prevalgono idilliache sfumature di giallo e azzurro e dove il filo conduttore è il rosso, come una fiamma perpetua della passione, una scintilla itinerante della vita e dell’amore.
Con la sua pittura Dario Schelfi riesce a tirare fuori sia le emozioni belle che quelle brutte e a esprimersi in modo totalmente libero.
Le sue tele, infatti, nutrono una forte carica cromatica e materica.
L’artista è proteso alla ricerca costante di nuovi spunti e sollecitazioni visive attraverso la sua pennellata "stracciata", intensa, materica che lo porta all'astratto.
Emergono i segni essenziali di una matura astrazione, piena di memorie, riflessi, ritmi, che entrano in piena sinergia solo con i colori e la luce, unici protagonisti dell'opera che vanno a identificare la personalità dell'autore.
Dario Schelfi si distingue dai classici pittori.
Nelle sue opere usa resina, cartoni, sacchetti di plastica, stoffa e stracci mettendoci la propria anima e creando così nuovi mondi con sfondi potenti e lavorati.
Non tralascia la sua "firma" cromatica anzi la enfatizza con rinnovato vigore attraverso l'action painting.
Per le sue tele predilige un formato grande che gli consente di spaziare, perché lui ha bisogno di spazi.
Il suo atto creativo avviene nel momento in cui ne sente il bisogno: dipinge quando avverte la necessità, senza progettarlo.
Nella tela butta istinto e colori.
Dario Schelfi non è un pittore descrittivo, ma un pittore istintivo.
Scherza molto con la sua pittura e gli piace giocare con essa, come con il quadro "Fiori Pazzi" o la serie dei "Monocromo".
Lo spettatore è chiamato a percepire lo stato d'animo dell'artista, poiché un suo quadro non serve ad abbellire la casa ma è, piuttosto, qualcosa di emozionale.