Etel Adnan a Ithra, il grande centro culturale dell’Arabia Saudita. Le foto della mostra
Con la mostra appena inaugurata dell’artista libanese-statunitense morta nel 2021 e presente alla Biennale di Venezia di quest’anno, il King Abdulaziz Center for World Culture sancisce il suo ruolo di centro ispiratore
È a Dhahran, in Arabia Saudita, la prima retrospettiva nazionale dell’artistalibanese-statunitense Etel Adnan, nata a Beirut da una giovane madre greco-cristiana e un anziano padre siriano-musulmano e poi emigrata in America. La mostra cade nei giorni dell’annuncio degli artisti presenti alla 60esima edizione della Biennale Arte, curata da Adriano Pedrosa sul tema Stranieri Ovunque, tra cui è presente la stessa Adnan. La retrospettiva si tiene nel centro culturale più grande del Paese: l’Ithra – The King Abdulaziz Center for World Culture di Dhahran, a un’ora dalla capitale Riyadh, nell’entroterra del Golfo Persico. Una tempistica strategica in termini di ribalta mediatica per il Paese mediorientale che continua a mantenere alta l’attenzione nei propri confronti, dopo i numerosi investimenti per il sostegno e la promozione della cultura e della creatività come volani di sviluppo locale. Ne è un esempio il lancio di una nuova iniziativa: il Riyadh International Jazz Festival che si svolgerà dal 7 al 9 febbraio 2024 al Teatro Mayadeen di Diriyah, a pochi chilometri dalla capitale.
La missione di Ithra: ispirare la creazione artistica saudita
“Ithra continua il suo impegno nel presentare artisti significativi al pubblico saudita, con lo scopo di fornire nuovi spunti di ispirazione al panorama creativo del Regno”, ha dichiarato Farah Abushullaih, la giovanissima Responsabile del Museo di Ithra che sta costruendo una rinomata collezione con il suo premio annuale per l’arte contemporanea della regione, l’Ithra Art Prize, all’interno del complesso di 5 monoliti (simbolo di unione tra popoli) disegnato dallo studio norvegese Snøhetta e concepito dalla compagnia nazionale Saudi Aramco, tra le più grandi compagnie petrolifere al mondo e il più importante finanziatore del governo saudita: l’edificio sorge, infatti, presso il primo pozzo petrolifero commerciale del Regno, il Prosperity Well, e ha al suo interno anche un cinema, un teatro, un museo per bambini e una biblioteca. “Questa mostra mette in luce una figura chiave dell’arte contemporanea globale, la cui identità e il lavoro sono profondamente radicati nel mondo arabo e nel suo ricco patrimonio. Da artista versatile qual era, Adnan ha sempre lavorato al confine tra le arti scritte e quelle visive, con le calligrafie arabe a fare da ponte tra i due, un motivo al quale Adnan era particolarmente legata”.
La mostra di Etel Adnan ad Ithra Museum
La mostra, dal titolo Etel Adnan, Between East and West, è in programma fino al 30 giugno in una delle 5 gallerie che compongono il Museo di Ithra, dedicate rispettivamente all’arte contemporanea mediorientale, alla cultura saudita, all’arte islamica, alla storia naturale della penisola arabica e alla Galleria dell’Archivio. Da non perdere c’è anche la retrospettiva su Peter Sanders, il fotografo britannico delle star della musica come Rolling Stones e Bob Dylan che qui presenta i suoi scatti sul mondo musulmano, realizzati in oltre 50 anni di viaggi tra Mecca, Medina e Gerusalemme, fino ai remoti deserti della Mauritania, del Mali e del Marocco. Per Adnan – poetessa, artista visiva e filosofa che amava Paul Klee e la cui notorietà è esplosa nel 2012 con la partecipazione alla Documenta di Carolyn Christov-Bakargiev – si tratta, invece, di una mostra di pittura astratta, iconici arazzi in lana tessuti a mano, un leporello, un video e un enorme murale in ceramica: lavori accomunati dal tema della natura e della scrittura che vanno dall’inizio della carriera artistica alla fine degli anni ’50, fino alle sue creazioni del 2021, poco prima della sua morte avvenuta quell’anno. Alcune delle 41 opere sono in prestito da importanti istituzioni internazionali come la Sharjah Art Foundation, la Sfier-Semler Gallery e il Sursock Museum, “ma per il 95% provengono da collezioni private libanesi ed europee”, ha detto ad Artribune il curatore della mostra Sébastien Delot, ex direttore del LaM (Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain et d’art brut) e ora direttore delle collezioni del Museo Nazionale Picasso di Parigi, che ha così concluso: “Le sue opere risuonano magnificamente con il paesaggio saudita, creando interculturalità e connessioni che incarnano una modernità che trascende i confini”.
Claudia Giraud
Dhahran, Arabia Saudita // fino al 30 giugno 2024
Etel Adnan, Between East and West
Ithra – The King Abdulaziz Center for World Culture
8386 Ring Rd, Gharb Al Dhahran, Az Zahran 34461
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