Letizia Scarpello / Paperland

Informazioni Evento

Luogo
A PICK GALLERY
via Bernardino Galliari 15/C 10125 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
07/02/2024

ore 18

Artisti
Andrea Guerzoni, Andrea Fiorino, Letizia Scarpello, Karla Nixon, James Scott Brooks, Riccardo Dapino
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Mostra personale di Letizia Scarpello Nell’occhio di vetro, nell’odio di seppia, il sole d’inverno, a cura di Osservatorio Futura (Francesca Disconzi e Federico Palumbo) e la collettiva Paperland.

Comunicato stampa

NELL’OCCHIO DI VETRO, NELL’ODIO DI SEPPIA, IL SOLE D’INVERNO
Letizia Scarpello
a cura di Osservatorio Futura

 

PAPERLAND
James Scott Brooks, Riccardo Dapino,

Andrea Fiorino, Andrea Guerzoni, Karla Nixon

Inaugurazione mercoledì 7 febbraio 2024, ore 18
8.02.24 – 23.03.24

Mercoledì 7 febbraio alle ore 18, in via Galliari 15/C, A PICK GALLERY inaugura due mostre: la personale di Letizia Scarpello Nell’occhio di vetro, nell’odio di seppia, il sole d’inverno, a cura di Osservatorio Futura (Francesca Disconzi e Federico Palumbo) e la collettiva Paperland con opere di James Scott Brooks, Riccardo Dapino, Andrea Fiorino, Andrea Guerzoni e Karla Nixon.

 

La mostra di Letizia Scarpello (Pescara, 1989) Nell’occhio di vetro, nell’odio di seppia, il sole d’inverno svela subito il suo interesse per la scrittura oltre che per l'arte figurativa che accompagna la sua ricerca artistica e che ne esalta la forza evocativa. Ogni singolo elemento, che sia parola o immagine, è studiato e ricercato puntando all’essenziale. I suoi lavori sono tanto potenti quanto privi di orpelli, innescano molteplici dialoghi sensoriali e concettuali tra lo spazio e il visitatore anche grazie ad interventi site-specific.

Le discipline teatrali e performative, care all'artista, ampliano il rapporto tra finzione e realtà su cui lavora e ciò porta Scarpello a utilizzare spesso materiali deperibili e di scarto, realizzando opere appositamente per il luogo deputato. In questa mostra personale dà vita ad una sorta di annebbiamento che ingloba le opere d'arte e che porta lo spettatore a rivivere, ripensare e rivalutare lo stato di crisi. Installazioni leggere e morbide, materiali come la gommapiuma e sottili pellicole si alternano a elementi opposti, come vetro e metallo. Al centro della mostra c’è il processo di scambio con le opere, che possono essere viste come un ostacolo da superare o come elementi di passaggio, che inducono ad attraversare una soglia andando oltre. La perturbazione nella vita di un individuo o di una collettività è un momento fondamentale, da esplorare pienamente e che può portare ad un arricchimento. L'artista dopo aver meditato a lungo sull'argomento, da sola e con Francesca e Federico di Osservatorio Futura, propone spunti di riflessione aperti, sensibili e non scontati.

 

Nella concezione galileiana esistevano due visioni del mondo: il “mondo di carta”, cioè la conoscenza basata esclusivamente sulla lettura dei libri, e il “mondo sensibile”, dato dalla conoscenza fondata sull’osservazione e sugli esperimenti.

Nella collettiva Paperland la carta modifica questo concetto, creando un mix tra cultura e realtà, tra percezione ed esperienza concreta. Gli artisti in mostra seguono le orme di grandi artisti del passato e mantengono un atteggiamento reverenziale verso la carta e allo stesso tempo sperimentano nuove soluzioni che hanno come protagonista questo materiale; la carta da un lato è il supporto, dall’altro entra a far parte del lavoro, come elemento necessario all’esistenza dell’opera stessa.

In Paperland è tutto di carta e su carta e i cinque artisti mostrano le loro ricerche che diventano un tutt'uno con il supporto, in un dialogo strettissimo fra contenuto e contenitore, fra significante e significato.

Il lavoro di James Scott Brooks (Exeter, UK, 1974) prende forma attraverso la carta, materiale ottimale ad accogliere con precisione la complessità del suo linguaggio che unisce forma, colore e rapporti matematici. Con la serie Japanese Castle Town, attraverso l’utilizzo di un codice da lui inventato, le forme geometriche rappresentano parole e luoghi, in questo caso castelli giapponesi. Sempre a tema viaggio e città, con la serie Geometry of travel, le forme geometriche rappresentano la trasposizione in forme di cartoline, ognuna delle quali ingloba storie di città.
Nella ricerca di Riccardo Dapino (Torino, 1982) la carta è un supporto che si fonde con il segno creato dalla grafite. In un perfetto bilanciamento tra chiaro e scuro, bianco e nero, sulla carta si svelano forme di elementi naturali che, sepolti per lungo tempo, tornano alla luce per rivelarsi e raccontarsi. I dettagli della natura, ingranditi e ascoltati, si aprono a nuovi mondi grazie ai disegni di Dapino che più si avvicinano alla realtà e più la trasformano.

E ancora di elementi naturali è costellato il lavoro di Andrea Guerzoni (Torino, 1969). Dal bianco della carta emergono forme che evocano licheni, minerali, muschi o cortecce di alberi, che descrivono nella loro conformazione l’esatto perimetro di alcune isole. Viste dall’alto le terre emerse non sono altro che forme che si stagliano su un medesimo sfondo compatto. Forme e colori ricordano gli elementi naturali, diversi ma simili. Il metodo di lavoro di Guerzoni si avvicina a quello comparativo del botanico, che esamina e classifica ritrovamenti, analizzando il dettaglio per poi reinventarne forma e senso nella realtà.
Le opere di Andrea Fiorino (Augusta, 1990) fanno parte della recente serie ECO che nasce da una idea di ripetizione, come accade nell’effetto sonoro, ma che qui viene traslato sui fogli, che si ripetono, pagina dopo pagina, come se stessimo leggendo un racconto. Una reiterazione di immagini, di presenze umane che spesso identificano l’artista stesso, un riverbero di sensazioni. Il lavoro di Fiorino è una molteplicità di narrazioni per immagini, attraverso le quali egli condivide le proprie esperienze con l’osservatore. La carta diventa il supporto ideale per accogliere la rapidità con cui scorrono eventi e sensazioni vissute.

Anche Karla Nixon (Durban, Sud Africa, 1991) racconta il mondo che la circonda e attraverso l’utilizzo della carta – tagliata a mano, dipinta e incollata – evoca paesaggi naturali. Nella sua ricerca la carta non è meramente un supporto, ma entra a far parte dell’opera stessa, creando trame e intrecci, permettendole di uscire dalla bidimensionalità e realizzare spazi in cui potersi addentrare. La carta è al centro della sua pratica per la sua fragilità, il suo uso quotidiano, la sua riciclabilità e per il suo essere uno dei beni più deperibili del nostro tempo.

 

Le mostre saranno visibili fino al 23 marzo 2024.

 

 

Short Bio

 

James Brooks (Exeter - UK, 1974) ha completato il Master in Fine Art al Chelsea College of Art nel 2004; vive e lavora a Londra.

Brooks ha esposto sia nel Regno Unito che a livello internazionale, in gallerie come Tate Britain, Seventeen, Arcade e Riflemaker a Londra, Galerie Thaddaeus Ropac a Parigi, Trinity Contemporary a New York, Bomuldsfabriken Kunsthall in Norvegia, Galerie Laurent Mueller a Parigi e presso la Galleria Opere Scelte a Torino. Tra le principali mostre: Measurements
Port 25 - Raum für Gegenwartskunst, Mannheim, Germany (2023); Dialogues 2. Beyond Abstraction, Paolo Maria Deanesi, Trento (2023); Painters + Collection, Nakata Museum, Japan (2021); Senza titolo 2 – Monocromi, Opere Scelte, Torino (2017); Floating Urban Slime/ Sublime, Miyauchi Gallery, Hiroshima (2017); DR/OP: Beyond Boundaries, Goodman Arts Centre, Singapore (2017); Drawing Biennial 2017, The Drawing Room, London (2017); The Archivist, Galerie Laurent Mueller, Parigi (2016); Vielen Dank, auf Wiedersehen, Galerie M Detterer, Frankfurt (2016); British Drawing, Xi’an Academy of Fine Arts, China (2015); Crosswords II, Galerie Jordan Seydoux, Berlin (2014); Give me Five, Staedel Museum, Frankfurt (2013); State of Flux, Trinity Contemporary, New York (2011).

Riccardo Dapino (Torino, 1982) vive e lavora a Venaria Reale (To). Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Artistico, frequenta l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino dove si diploma in Pittura. Nella stessa istituzione si abilita all’insegnamento del Disegno e Storia dell’Arte. Nei suoi lavori, in un processo di disvelamento, le forme riemergono dalle profondità e si depositano per mezzo della grafite, sulla superficie di fogli di carta o pietre. Sono frammenti di elementi naturali per lo più marini come conchiglie e coralli di cui la grafite ripercorre i confini, si sofferma sui dettagli per trasfigurarli in forme organiche nuove risvegliando la nostra capacità di immaginare e di ricordare. Fra le principali mostre: D’inesuribile segreto, a cura di A PICK GALLERY, Leading Law Notai e Avvocati, Milano, 2023; Megamix curata da Massimiliano Petrone, A PICK GALLERY, Torino, 2023; Diciassette Passi curata da Renato Galbusera, Passante ferroviario di Milano, 2021. Nel 2023 viene selezionato per partecipare alla Masterclass Dal Disegno all’Installazione con l’artista Omar Galliani presso la Fondazione Zeffirelli di Firenze.

 

Andrea Fiorino (Augusta, Siracusa, 1990) vive e lavora a Milano. Laureato in Grafica d’arte e Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Frequenta il corso di specializzazione in Arte-Terapia Clinica, presso Lyceum, Milano. I suoi paesaggi sono eden primordiali. La realtà subisce una trasposizione ideale dove tutte le forme riconosciute e classificate scompaiono a favore della libertà selvaggia che possa ricongiungerci con la natura. Fra le mostre personali si ricorda: FIGLI* PRODiG*, Hello Tiresia, Carrara, 2022; Amaro in Bocca, CasaVuota, Roma, 2019; Every day like a Sunday, Antonio Colombo Gallery, 2018 Milano; Della stessa sostanza, Circoloquadro Milano, 2017; Nel Buio risplendono, Ateliermultimedia Galerie Artecontemporanea, Vienna, 2016. Fra le mostre collettive: Blu Policromo: narrazioni e interpretazioni a confronto, A PICK GALLERY, Torino, 2023; VASO, A PICK GALLERY, Torino, 2022; Limiti e confini 5°premio Cramum, Grande Museo del Duomo di Milano, 2017; Novantiani, Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, Castellabate, 2017; Derive, Opere Scelte, 2017, Torino; Immagini dal sottosuolo, Ateliermultimedia Galerie Artecontemporanea, Vienna, 2016.

 

Andrea Guerzoni (Torino, 1969) diplomato in Pittura all’Accademia Albertina delle Belle Arti, vive e lavora a Torino. L’artista pone al centro della propria ricerca la memoria, la conservazione e l’evocazione di frammenti di vita: dalle forme più piccole e apparentemente marginali, come i licheni o gli insetti, alle biografie di grandi autori, tanto fragili quanto dirompenti, appartati e allo stesso tempo rivelatori, quali Carol Rama, Alda Merini, Fernando Pessoa, Camillo Sbarbaro o Minakata Kumagusu. lTra le principali mostre: Asylum, EXMA Exhibiting and Moving Arts, Cagliari (2017); Esercizi di naturalità, Opere Scelte, Torino (2017); Here, Cavallerizza Reale, Torino (2016); Kinderstube - La stanza del bambino, Studio Tommaseo, Trieste (2015, pers.); PanoRama, Opere Scelte, Torino (2015); Carta Cruda, Sponge ArteContemporanea, Pergola PU (2014); RAQAM, disegno e segno, Rossmut, Roma (2013); Una stanza tutta per Carol, Artissima 19, sezione Istituzioni – Artegiovane, Torino (2012, pers.);  Domestic Drama, Sala comunale d’arte, Piazza Unità d’Italia, Trieste (2012 pers.); Quanta luce nel nero, Carol Rama | Andrea Guerzoni, Palazzetto Art Gallery, Roma (2011, pers.).

 

Karla Nixon (1990, Durban, South Africa), lavora prevalentemente con la carta. Ritaglia e scolpisce a mano immagini e oggetti intricati, tratti dall'ambiente circostante. Sebbene la carta sia al centro della sua pratica, lavora in modo trasversale con pittura, scultura, tecniche miste, collage, video e installazioni. Nixon ha partecipato a diverse mostre collettive a Durban, Città del Capo e Johannesburg. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private in Sudafrica, Libano, Australia, Spagna e Olanda. Oltre che in collezioni pubbliche, tra cui la Durban Art Gallery e la National Art Bank.  Attualmente Nixon è docente del programma Arts Extended Program presso la Durban University of Technology. Tra le principali mostre: Underfoot, Lizamore, Fairland Gallery, Johannesburg (2022); Commune, KZNSA Gallery, Durban (2021); Be Inspired by Phansi, Phansi Museum, Durban (2019); Karla Nixon, Bremischen Bürgerschaft, Bremen, Germany (2018); Enchant. Celebrate. Create. Disrupt, ICC, Durban, Essence Festival (2017).

 

Letizia Scarpello (Pescara, 1989) vive e lavora tra Milano e Pescara. Ha conseguito una laurea triennale in Fashion Design nel 2011 presso l'Istituto Marangoni di Londra e una laurea magistrale in Scenografia nel 2015 presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Ispirandosi al teatro e alla performance, fin dall'inizio della sua ricerca artistica lavora alla costruzione di un linguaggio e di uno strumento di espressione personale.

Essendo cresciuta in una famiglia di tappezzieri da tre generazioni, Letizia ha sviluppato una profonda conoscenza del mondo tessile in relazione alle attitudini dell'uomo e agli ambienti sociali. Ha partecipato a diverse residenze artistiche come Viafarini in residence (Milano) e Highlights by The Blank Contemporary Art (Bergamo) in Italia. Nel 2021 ha vinto il Winzavod Center for Contemporary Art AIR promosso dall'Istituto Italiano di Cultura a Mosca e il Premio Sala Santa Rita a Roma promosso dall'Azienda Speciale PALAEXPO.