Uffizi: il nuovo direttore Simone Verde si presenta: progetti futuri e riapertura del Corridoio Vasariano
Il neodirettore si presenta a Firenze nel passaggio di consegne con Eike Schmidt, dopo il 2023 da record degli Uffizi. Tra gli obiettivi per propiziare un’ulteriore crescita, riallestimenti, apertura dei depositi, progetti di ricerca e valorizzazione. Priorità la “passeggiata aerea” progettata dal Vasari
Alle Gallerie degli Uffizi, l’atteso passaggio di consegne tra l’ex direttore Eike Schmidt e Simone Verde, che è subentrato alla guida del polo museale fiorentino all’inizio del 2024, coincide con l’intitolazione dell’Auditorium del museo ad Antonio Paolucci (ora una targa lo ricorda nel loggiato della Galleria), recentemente scomparso.
Il futuro degli Uffizi. Dal 2023 record verso nuovi traguardi
L’evento, lungi dall’essere una cerimonia meramente simbolica, è però innanzitutto occasione per condividere linee guida e obiettivi che orienteranno il prossimo futuro degli Uffizi, dopo un 2023 da record (più di 5 milioni di visitatori e 60 milioni di incassi) e otto anni che, complessivamente, hanno beneficiato della continuità del doppio mandato di Schmidt, e delle sue buone idee (dalla ricerca alla comunicazione, alle iniziative extramoenia). Lo storico dell’arte tedesco – oggi direttore del museo di Capodimonte, a Napoli, ma rientrato a Firenze per onorare la staffetta – dal canto suo, benedice il mandato del neodirettore (non senza un accenno di autocelebrazione): “Agli Uffizi c’è ancora moltissimo da fare e con un po’ di fortuna alla fine dei primi quattro anni della direzione di Simone Verde potrebbero essere raddoppiati i 60 milioni di introiti che abbiamo realizzato alla fine del 2023”.
Lui, Simone Verde – storico dell’arte romano, già direttore dal 2017 al 2023 del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, dove molto bene ha fatto, senza paura di rivoluzionarne l’assetto con moderna impostazione museologica – si conferma pronto a guidare “il più importante museo italiano”, non prima di aver reso merito al suo predecessore di aver portato alla luce “il potenziale inespresso degli Uffizi”.
I progetti di Simone Verde per gli Uffizi
“Adesso, con la mia direzione, l’obiettivo è rendere gli Uffizi il polo centrale di tutto il sistema nazionale dei musei” spiega “perché gli Uffizi, di questo sistema, sono il punto di riferimento naturale“.
Passando in rassegna i progetti per il futuro, Verde anticipa l’apertura di un centro studi intitolato ad Antonio Paolucci, a partire dal fondo librario che donò agli Uffizi; ma anche la creazione di una sezione dedicata alla storia delle collezioni presso la Galleria delle Statue e delle Pitture, e il rilancio del Tesoro dei Granduchi e di Palazzo Pitti. Nel Palazzo raggiungibile Oltrarno, inoltre, si procederà con l’apertura al pubblico dei depositi, per mostrare, per la prima volta nella storia del museo, il patrimonio di mobilia storica della Reggia. Accanto, proseguirà la valorizzazione del giardino di Boboli, con tre nuovi progetti dedicati. E continuerà anche l’operazione Uffizi Diffusi, che potrà avvalersi delle ville di Careggi e Montelupo. Ulteriore obiettivo, finalizzato a una migliore gestione degli ingenti flussi di visitatori, la smaterializzazione dei biglietti.
Sul Corridoio Vasariano e la Loggia Isozaki
Mentre si lavora “per attivare una apertura serale settimanale destinata ai fiorentini“, senza dimenticare l’impegno ad aprire, dopo diversi rinvii, il Corridoio Vasariano (chiuso dal 2016 per motivi di sicurezza): “Sto monitorando il cantiere con sopralluoghi tutte le settimane: i lavori devono essere puntuali“. Il 2024 dovrebbe essere l’anno buono per tornare a percorrere la “passeggiata aerea” di circa un chilometro che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio, commissionata all’architetto Giorgio Vasari dall’allora duca Cosimo I de’ Medici nel 1565, e realizzata in meno di un anno. “A breve annunceremo una data di riapertura, che dovrà essere una data piuttosto ravvicinata”, sottolinea Verde, che rispondendo alla stampa non manca di confrontarsi anche con la questione più spinosa degli ultimi anni agli Uffizi, relativa al progetto della Loggia Isozaki, definitivamente bocciato lo scorso ottobre: “Non è materia di mia competenza, si è espresso il Consiglio superiore dei beni culturali, è una decisione che non intendo commentare. Quello che mi sembra di poter dire è che ci stiamo appuntando sulla questione in maniera sbagliata. Isozaki aveva fatto un progetto concepito per 1,2 milioni di visitatori, ma oggi siamo a 5 milioni di visitatori“.
Livia Montagnoli
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