Tra naturale e artificiale. Una mostra a Pesaro capitale della cultura
Spazio Torrso ospita le opere dei giovani artisti Lorena Bucur e Davide Viggiano in una mostra che mira a intrecciare i concetti di natura e artificio
La declinazione dell’arte contemporanea tra il naturale e l’artificiale: questo è il tema centrale della mostra di Lorena Bucur (Cremona, 1996) e Davide Viggiano (Potenza, 1994) organizzata da Spazio Torrso a Pesaro.
I due artisti usano materiali inusuali e tecniche poco indagate per parlare dell’incontro/scontro tra i concetti di naturale e artificiale: quella portata avanti dai due è, quindi una ricerca che si interroga proprio sui significati di questi termini (forse solo apparentemente) opposti.
Le opere di Bucur e Viggiano a Pesaro
Nella serie Postcard bricks, il materiale principale impiegato da Bucur è il cemento: questo, in forma di lastre con il formato delle cartoline, viene utilizzato dall’artista come supporto per la rappresentazione fotografica di elementi naturali tramite un tipo particolare di stampa su cemento ideato dall’artista.
Viggiano, invece, nell’opera Insediamenti, raccoglie materiale organico (come acqua piovana, polveri sottili, terriccio e muschio) e lo trasforma tramite l’addizione di glicerina in bioplastica: il lavoro esposto è quindi il risultato di elementi organici uniti.
Nonostante queste lavorazioni appaiono molto artificiose, a livello ottico, il lavoro pare più naturale che artificiale: le opere sembrano porsi, così, al limite tra l’ideale del genuino e del manomesso, in una posizione intermedia di ambiguità.
Le opere in mostra sfruttando l’artificiale per dare vita a una nuova rappresentazione del naturale, giocando con la nostra percezione: gli artisti concepiscono un agglomerato, una commistione indefinibile che parte dal materiale artificiale per arrivare al naturale generando una nuova commistione tra i due immaginari.
Chiara Battaglino
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