Il Papa visiterà per la prima volta la Biennale di Venezia. E il padiglione della Santa Sede esporrà Cattelan
Non era ancora successo che un pontefice decidesse di fare visita all’esposizione internazionale d’arte di Venezia. Quella di Papa Francesco al Padiglione della Santa Sede nel carcere femminile della Giudecca è prevista per il 28 aprile 2024
Papa Francesco visiterà per la prima volta la Biennale d’Arte di Venezia, quest’anno presentata sotto il titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa. Non era mai successo, infatti, che un pontefice facesse visita a una delle rassegne artistiche più importanti di tutto il panorama contemporaneo e non solo. L’appuntamento è previsto per il 28 aprile 2024 (una settimana dopo l’inaugurazione ufficiale), quando il Papa si recherà al Padiglione della Santa Sede, che si trova presso il carcere femminile della Giudecca: “Accogliamo con gioia la notizia della visita di Papa Francesco al Padiglione della Santa Sede alla Biennale presso il carcere femminile della Giudecca, che rispettosamente interpretiamo anche come un gesto di attenzione verso tutta la Biennale di Venezia», dichiara l’uscente presidente della Biennale Roberto Cicutto, che passerà il testimone a Pietrangelo Buttafuoco nell’accoglienza del Papa in Laguna, a cui si aggiungeranno anche il patriarca Francesco Moraglia, il sindaco Luigi Brugnaro, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Papa Francesco alla Biennale Arte 2024. Il Padiglione della Santa Sede
Si ispira alle parole di Papa Francesco, che invita a guardare negli occhi del prossimo, il progetto espositivo presentato dalla Santa Sede Con i miei occhi, a cura di Chiara Parisi (direttrice del Centre Pompidou-Metz) e Bruno Racine (direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana) – nominati dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione –, che conta sulla collaborazione del critico Hans Ulrich Obrist e presenta le opere di 9 artisti internazionali tra cui Maurizio Cattelan, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Claire Fontaine, Sonia Gomes, Corita Kent (Fort Dodge, Iowa, 1918 – Boston, 1986), Marco Perego & Zoe Saldana, Claire Tabouret. La partecipazione vaticana è dedicata ai mondi marginalizzati e al tema dei diritti umani: “Da questo desiderio nascono intrecci di storie che spesso possono sembrare a noi estranee, ma che in realtà riguardano tutti, perché raccontano la stessa fame di amore, lo stesso desiderio di vita, di affetto, la stessa inquietudine di senso, tutto quello che l’arte, da sempre, cerca di riflettere e rappresentare. Il progetto prende alla lettera le parole del Santo Padre quando esorta a uscire e a guardare negli occhi, invitando i visitatori a prestare attenzione a quelle realtà che tante volte vengono considerate periferiche”, viene dichiarato dalla sala stampa della Santa Sede.
Papa Francesco alla Biennale Arte 2024. La storia del Padiglione della Santa Sede
Furono il Cardinale Gianfranco Ravasi, al tempo in qualità di presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci a promuovere l’istituzione del Padiglione della Santa Sede alla Biennale d’Arte di Venezia. Era il 2013 e la prima esposizione fu Genesi. In principio, accompagnata dell’esigenza di Benedetto XVI di riavvicinare la chiesa all’arte, con opere di Studio Azzurro, Josef Koudelka, Lawrence Carroll e Tano Festa. L’edizione fu seguita solo da una seconda nel 2015, per poi riprendere proprio in questa occasione quasi 10 anni dopo.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati