Triennale Milano inaugura Cuore, nuovo spazio che riunisce archivi e ricerca
Improntato alla ricerca e alla valorizzazione della memoria, e proiettato verso l’innovazione, il nuovo spazio nasce al pian terreno del Palazzo dell’Arte, come primo traguardo del cantiere di rinnovamento che sta ripensando ambienti, allestimenti e funzioni dell’istituzione milanese
Alla Triennale Milano, il traguardo dei cento anni di storia, raggiunto nel 2023, è stato celebrato con l’avvio di un’ambiziosa riqualificazione del Palazzo dell’Arte edificato su progetto di Giovanni Muzio al limitare del parco Sempione, che dal 1933 ospita l’importante istituzione. Un’operazione che dovrebbe concludersi entro il 2026, in tempo per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, votata a valorizzare le aree di ricerca e ad ampliare gli spazi interni di servizio e aperti al pubblico (per questo si è recentemente interrotto il contratto di locazione con la storica discoteca Old Fashion, che ha permesso alla Triennale di riconquistare ambienti preziosi).
E si comincia, come promesso, con l’inaugurazione di un nuovo spazio dedicato alla ricerca, alla memoria e all’innovazione, d’ora in poi quartier generale del Centro Studi di Triennale – fondato da Giuseppe Pagano nel 1935 e operativo fino al 1990, riattivato dopo oltre 30 anni – e degli archivi dell’istituzione, che raccolgono 300mila tra disegni, progetti, foto, lettere, testi, tutti digitalizzati.
Cuore, il nuovo Centro studi, Archivi e Ricerca di Triennale Milano
Cuore – Centro studi, Archivi, Ricerca è il nome che si è scelto di attribuire al neonato polo, situato al piano terra del Palazzo dell’Arte, pensato per far emergere il lavoro di progettazione e ricerca che è alla base di tutte le attività di Triennale. Uno spazio di 400 metri quadri che accoglierà non solo la comunità scientifica, ma anche una rete che unisce università, soprintendenze, fondazioni pubbliche e private, aziende. E chiunque vorrà visitare il Centro: Cuore è accessibile gratuitamente negli orari di apertura di Triennale (martedì– domenica, 11–20). Nel lavorare sulla progettazione e l’allestimento del Centro – curati da AR.CH.IT Luca Cipelletti – si è scelto di puntare sulla reversibilità dello spazio, perché possa, in futuro, prestarsi ad accogliere esposizioni e progetti estemporanei. Visivamente, il progetto architettonico ha inoltre permesso di recuperare una delle prospettive più caratterizzanti del Palazzo dell’Arte, grazie alla riduzione dei volumi impiantistici che prima impedivano allo sguardo di raggiungere la grande scala elicoidale progettata da Giovanni Muzio, oggi visibile dall’atrio d’ingresso. E del progetto originale di Muzio sono stati recuperati anche gli infissi verticali esterni, ripristinando l’idea di sfruttare la luce naturale per illuminare gli interni, proprio come previsto dall’architetto negli Anni Trenta.
Le funzioni di Cuore in Triennale, tra memoria e futuro
Cuore permetterà di accedere al patrimonio culturale dell’istituzione e alla sua memoria storica, attraverso la consultazione di archivi che conservano materiali relativi alle Esposizioni Internazionali e all’attività di Triennale dal 1923 a oggi, tra documenti, raccolte di rassegne stampa, i fondi di manifesti, disegni e planimetrie, modelli architettonici, materiali sul teatro, oltre 30mila fotografie e più di 2mila film e registrazioni audio. A questo patrimonio si affianca il sistema delle Collezioni di Triennale, costituito dalla Collezione del Design italiano, la Collezione Giovanni Sacchi e la Collezione opere d’arte, con i fondi monografici di designer e progettisti tra cui Alessandro Mendini, Cinzia Ruggeri, Ettore Sottsass, Nanni Strada e Saul Steinberg. Oltre alla biblioteca, che conserva oltre 22mila libri e 800 testate di periodici su architettura, design, arte, urbanistica e storia. I contenuti d’archivio saranno anche esposti a rotazione, grazie a un allestimento modulare (opera di UniFor su disegno di Cipelletti), in legno rigenerato, allineato alle travi verticali ed esteso per circa 300 metri quadri all’interno dello spazio, valorizzato da un progetto illuminotecnico che sottolinea la continuità tra architettura e allestimento. All’attività di consultazione – sia in modalità libera su una selezione di documenti e pubblicazioni cartacei e sui contenuti multimediali, sia previo appuntamento per i materiali storici d’archivio – sono invece destinate quattro postazioni, mentre la zona adiacente alla scala elicoidale, attrezzata con un ledwall, sarà destinata agli eventi (conferenze, talk, presentazioni, videoproiezioni), come pure il perimetro esterno su viale Alemagna. Ulteriori tre ledwall, posizionati sulla parete perimetrale esterna, proietteranno estratti delle Esposizioni Internazionali attraverso una linea del tempo: una narrazione multimediale estesa per circa 12 metri, volta a ripercorrere la storia della Triennale in vista della prossima Esposizione del 2025.
La rinascita del Centro Studi di Triennale
In parallelo riprendere l’attività del Centro Studi di Triennale, che porterà avanti studi e ricerche di carattere scientifico-accademico su temi centrali del presente, e svilupperà progettualità e servizi innovativi. Grazie a questo impegno, il Centro potrà identificare e sviluppare le tematiche delle prossime Esposizioni Internazionali, promuovendo convegni, conferenze e pubblicazioni e attivando collaborazioni e borse di studio con ricercatori e università (già attivati tre percorsi di dottorato in partnership con AUID PhD Program, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano, per approfondire gli allestimenti delle mostre di architettura e le modalità di valorizzazione del patrimonio archivistico).
Livia Montagnoli
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