Il Palestinian Museum in Cisgiordania riapre al pubblico dopo quattro mesi di chiusura
Il museo torna operativo ospitando tre mostre che si oppongono alle atrocità della guerra. Un'iniziativa importante in cui l'arte torna ad essere testimone della resistenza palestinese
A 25 km a nord di Gerusalemme, a Birzeit in Cisgiordania, sorge il Palestinian Museum. Aperto nel 2016 e progettato dallo studio di architetti di Dublino, Heneghan Peng Architects, la struttura si sviluppa per 40mila mq su una collina rivolta verso il Mediterrano, accanto al campus universitario della città. Inizialmente, l’idea era quella di creare un museo dedicato alla memoria di Nakba (si legge su floornature.it), documentando l’esodo della popolazione araba palestinese durante i conflitti del 1947 – 1948, e con la fondazione dello stato di Israele. Col tempo, invece, il progetto ha preso una piega diversa, ponendo l’attenzione sulla valorizzazione del paesaggio e della cultura palestinese.
Principi sui quali il Palestinian Museum ha progettato palinsesti espositivi ed eventi nel corso degli anni, fino alla sua chiusura a causa degli attacchi di Israele a Gaza. Dopo quattro mesi, il museo apre nuovamente le sue porte al pubblico con Questa non è una mostra, un progetto espositivo non convenzionale che riunisce opere realizzate da artisti palestinesi provenienti da collezioni private e non. Questa si aggiunge a The Disappeared e Women of Gaza; tre mostre “che si oppongono alle atrocità e all’annientamento sistematico di Gaza” si legge in una dichiarazione ripresa da Hyperallergic.
Le mostre al Palestinian Museum di Birzeit in Cisgiordania
Il progetto Questa non è una mostra è ospitata nella galleria principale del museo ed è a cura di Eltiqa Art Gallery e Shababek Gallery di Gaza, le cui sedi sono andate perse a causa dei recenti bombardamenti. La mostra riunisce oltre 280 opere d’arte realizzate da oltre 100 artisti provenienti da collezioni private e non, offrendo uno spaccato della storia e della resistenza araba palestinese davanti all’orrore della guerra.
A questa si aggiunge The Disappeard, dove l’artista Taysser Barakat crea un mondo costruito sulle rovine e sulla perdita, nel suo significato più ampio. Il mondo che rappresenta Barakat congela un momento ricorrente e infinito di smarrimento, dove i sensi sono distroti, il linguaggio svanisce e la percezione di tempo e spazio viene meno.
Infine, con Women of Gaza si apre un nuovo capitolo della programmazione espositiva del museo che si concentrerà sul patrimonio palestinese attraverso mostre temporanee. Un progetto che fa il suo debutto ponendo un focus sulle donne ed i loro abiti tradizionali ricamati, testimoni della creatività e dell’ artigianato locale (aggiunto alla lista del patrimonbio culturale immateriale dell’UNESCO nel 2021).
Valentina Muzi
https://www.palmuseum.org/en
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