La nuova torre del Teatro alla Scala di Milano avrà un’opera d’arte pubblica. Ecco il concorso
In attesa che la nuova Torre dell’architetto svizzero entri in piena operatività, Si pubblica un bando di gara per individuare il progetto artistico da installare sulla facciata. Tema: musica e architettura. Soldi: troppo pochi
L’autunno scorso la Torre progettata da Mario Botta per il Teatro alla Scala di Milano svelava parzialmente i suoi spazi interni, chiudendo un ciclo avviato nell’aprile 2021 con la posa della prima pietra dell’edificio di ampliamento dell’architettura settecentesca di Giuseppe Piermarini. L’edificio, che eguaglia in altezza la torre scenica già completata nel 2004 da Botta, oggi si apprezza transitando su Via Verdi, dov’è posto l’ingresso su strada della torre, che entrerà in piano operatività entro il 2024, terminato l’allestimento degli interni, compresi gli ambiziosi ambienti ipogei, dove si scopre anche la scenografica sala prove per l’orchestra (al momento i lavori interessano proprio la sala prove sotterranea, al livello -6, e gli spazi attigui).
Il concorso per l’opera d’arte che completerà la Torre di Mario Botta
Nel frattempo, ARIA (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti: stazione appaltante del progetto realizzato con il contributo dello Stato e della Regione Lombardia) si muove per valorizzare ulteriormente l’impatto urbanistico dell’innovazione architettonica, promuovendo il concorso che dovrà individuare un progetto artistico da inserire nella facciata del nuovo edificio, accanto all’ingresso al civico 3 di via Verdi, frequentata rotta del passeggio milanese. Previsto nel progetto originario – nell’ambito degli adempimenti richiesti dalla legge 717/49 “arte negli edifici pubblici” che impone alle amministrazioni pubbliche, contestualmente ad alcune tipologie d’interventi di edilizia pubblica, l’obbligo di prevedere la realizzazione di opere d’arte volte all’abbellimento del progetto – l’intervento avrà carattere durevole, sarà vincolato alla parete retrostante e si relazionerà, oltre che con la città, direttamente con le maestranze del Teatro, vista la vicinanza con la zona per la movimentazione delle scenografie. L’opera d’arte, specifica il bando, dovrà essere inedita e sviluppare il tema posto a base del concorso, celebrando il rapporto tra “Musica e Architettura”.
I requisiti per partecipare al concorso
I candidati (artisti o gruppi di artisti) potranno lavorare liberamente sulla forma da proporre, tenendo però conto del contesto architettonico e urbanistico, in dialogo con il progetto dell’architetto svizzero e in relazione allo spazio a disposizione, coperto ma aperto sui lati, sviluppato in altezza per quasi 3 metri e mezzo. Anche tecniche e materiali sono a discrezione degli artisti, “purché vengano assicurate le caratteristiche di staticità, stabilità, durata nel tempo, idoneità al contesto di riferimento, semplicità ed economicità di manutenzione, sicurezza degli utenti”, chiarisce il testo. Si esclude, per esplicita richiesta del bando, la video arte. C’è tempo fino al 27 marzo 2024 (alle 12) per presentare ad ARIA le proposte, che saranno valutate da una Commissione composta, tra gli altri, anche da Mario Botta e da due artisti di chiara fama. Una volta selezionato il progetto vincitore – che riceverà un premio in denaro pari a 85mila euro, ma costi di produzione e installazione sono a carico dell’artista – l’opera dovrà essere completata e installata entro 180 giorni, decorrenti da apposito ordine di servizio a firma del Responsabile Unico del Progetto. L’investimento – considerando i costi attuali dei materiali, delle maestranze, della logistica – non è particolarmente ingente e dimostra scarsa conoscenza del settore e delle sue necessità. La nuova torretta di via Verdi di Botta è costata 18 milioni di euro, gli investimenti per arredarla ammontano a 4 milioni: possibile che per l’arte pubblica escano “solo” 85mila euro tutto incluso? Un quinto della cifra che sarebbe stato corretto investire se si fosse seguita la logica del “2%”: con queste cifre si rischia che al bando non partecipino grandi artisti, né italiani, né internazionali.
Livia Montagnoli
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