Bam! Zap! Pow! Dialoghi visivi tra Occidente e Africa nell’arte ispirata al fumetto
La mostra promette di essere un’esperienza straordinaria che mescola abilmente influenze occidentali e africane nell’arte contemporanea ispirata al fumetto.
Comunicato stampa
Superman che sfreccia su grattacieli di New York, Doraemon immerso in una mare di margheritine stilizzate di Murakami, una bambina pensante in lacrime che immagina Dora l’esploratrice, una Biancaneve africana posa per un ritratto, no, non è una carrellata di fumetti, ma sono alcuni dei quadri esposti alla mostra "Bam! Zap! Pow! Dialoghi visivi tra Occidente e Africa nell'arte ispirata al fumetto”.
Cosa lega l’arte contemporanea africana alla Pop Art americana? E qual è il rapporto tra l’arte e il fumetto? Sono proprio le domande a cui la mostra "Bam! Zap! Pow! desidera rispondere, esplorando le creazioni di artisti protagonisti indiscussi dell’arte contemporanea, come Roy Lichtenstein, Mimmo Rotella, Takashi Murakami, Mr Brainwash. Accanto ai noti nomi del panorama artistico internazionale, la Black Liquid Art Gallery, sempre attenta ai linguaggi provenienti dal continente africano, ha voluto includere le opere di artisti africani come John Madu, Michael Soi, Tukayo Bailey, William Tagne Njepe, Demba Camara nei quali l'influenza del fumetto si manifesta in modo primordiale, mescolando la ricca tradizione artistica del continente, con il linguaggio immediato e accessibile dei cartoon.
Nell'arte contemporanea africana, questa fusione ha permesso agli artisti di esplorare nuove modalità di espressione, contribuendo a plasmare il panorama artistico globale in maniera significativa. Questa lettura apre la strada ad un'interpretazione elevata della cultura popolare e dei mass media, sfidando le convenzioni tradizionali dell’arte.
Oggi il rapporto tra fumetto e arte contemporanea è un viaggio di reciproca ispirazione. Per comprendere appieno come questa connessione ha arricchito entrambi i campi, è necessario analizzare l'evoluzione della percezione del fumetto nel corso del tempo e come questo cambiamento ha gettato le basi ad una modifica dei canoni artistici indirizzandola verso un’estetica più vicina ai cartoon.
Secondo l'intellettuale americano Gilbert Seldes, la cultura americana deve emanciparsi dal senso di inferiorità della cosiddetta "genteel tradition", ossia la tradizione artistica europea. Egli sottolinea che l'America possiede un patrimonio culturale vivace e dinamico, derivato in modo creativo dalla cultura popolare. Commutando questa analisi alla cultura contemporanea africana, in cui l'influenza del fumetto, giunta tardivamente e solo dopo la decolonizzazione, ha immediatamente influenzato le scelte stilistiche e l'espressione autentica e identitaria delle loro arti. L’arte contemporanea africana rappresenta un caso di appropriazione culturale riuscita.
In un mondo interconnesso, dove Occidente e Africa sono impegnate in un dialogo continuo, l'interazione culturale ha plasmato un’estetica globalizzata. Gli artisti africani hanno abilmente imparato a navigare tra tradizione e modernità, proponendo un linguaggio espressivo che assume un ruolo di rilevanza intellettuale.
Nella vasta produzione di fumetti provenienti dall'Africa e considerando l'evoluzione rapida che si è verificata negli ultimi venti anni, abbiamo scelto di presentare in mostra un'esemplificazione del fumetto africano. Non potendo essere esaustivi, abbiamo focalizzato la nostra attenzione su un gruppo di creativi del Camerun, precisamente il gruppo Zebra Comics. Abbiamo selezionato dei webtoon che narrano di personaggi ispirati alla storia, alla cultura e alla mitologia africana.
In mostra sarà possibile visionare anche una selezione di video animati del gruppo keniota Fatboy Animation che utilizza l'animazione per la pubblicità di prodotti commerciali. I personaggi sono una caricatura dello stereotipo keniota che, con umorismo, creano situazioni paradossali e divertenti.