Ernesto Assante. Morte di un giornalista culturale
Si è spento a 66 anni il giornalista, critico e conduttore radiofonico che con Gino Castaldo formava una delle coppie più autorevoli del giornalismo musicale
“Ci sono cose che, come giornalista, non vorresti mai scrivere. Come parlare della morte di un fratello. Perché Ernesto era soprattutto mio fratello, il mio fratello minore, e la sua famiglia è diventata parte della mia famiglia”. Con queste parole il conduttore di Rai Radio 2 Gino Castaldo ricorda sulle pagine di Repubblica il suo amico fraterno Ernesto Assante, giornalista e critico musicale che si è spento a 66 anni per un ictus il 26 febbraio. Proprio nelle stanze di quel quotidiano Castaldo e Assante si sono conosciuti, formando una delle coppie più autorevoli del giornalismo musicale: con lui dal 2013 ha condotto Webnotte, trasmissione dal vivo su Repubblica.it e su Facebook e in onda su Radio Capital TV, con la sigla dei Led Zeppelin, perché la sua anima era fortemente rock.
Chi era Ernesto Assante
Nato a Napoli nel 1958, Ernesto Assante ha iniziato presto la carriera di giornalista musicale, nelle emittenti radio romane dedicate al rock. Poi il passaggio a Radio 1, a Sterenotte, l’esperienza da critico musicale a Il manifesto e l’approdo a Repubblica nel 1979. Lì è stato critico musicale e in seguito caporedattore. Numerose le collaborazioni con diverse riviste e settimanali: dall’ideazione dell’inserto Musica de la Repubblica, alle attività di contributor per Computer Valley e Computer, internet e altro, direttore di Kataweb e McLink, ha collaborato anche con L’espresso, Rolling Stone e Rockol. Dal 2011 è stato direttore artistico del Medimex, festival organizzato da Puglia Sounds in diverse località della Puglia e dal 2012 anche del festival Collisioni a Barolo. Ha curato anche mostre: nel 2004 On the Road, con l’esposizione del manoscritto originale di Jack Kerouac, nello spazio Auditorium Arte di Roma, e nel 2015 DMX Digital Music Experience al museo MAXXI di Roma, sulla storia della musica elettronica.
Ernesto Assante e le collaborazioni in TV
In tv Assante ha lavorato come consulente musicale per diversi programmi, tra cui Domenica in e Doc, ed è stato autore di Sanremo Rock e di Cantagiro. Il festival sanremese lo aveva seguito come sempre dal vivo e l’edizione di quest’anno l’aveva commentata così: “Sanremo 2024 è stato totalmente dominato dai giovani sia nella platea popolare che vota, sia nelle scelte di Amadeus che sono orientate nel pubblico giovanile e secondo me giustamente. È l’unico programma che lo fa nell’intera annata televisiva, non ci sono programmi realmente musicali in Rai e non ne parliamo su Mediaset. Direi che è un’occasione per approfittarne, un grande Festivalbar con la differenza che le canzoni sono inedite”. In Rai ha collaborato anche con Francesco Gabbani per Ci vuole un fiore e con Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero per Una storia da cantare.
Ernesto Assante. Il Premio Italiano per la Musica e il ricordo di Linus
Sua anche l’ideazione e realizzazione del Premio Italiano per la Musica, che ha avuto sette edizioni (in onda su Italia 1) dal 1996 al 2002, condotte da Serena Dandini e da Linus che lo ha ricordato così, in diretta a Radio DEEJAY, durante il programma Deejay Chiama Italia in co-conduzione con Nicola Savino: “Io ed Ernesto abbiamo fatto tante cose insieme. Negli anni ’90 qualcuno di voi si ricorderà del PIM, il Premio Italiano della Musica. Mancava una sorta di Oscar musicale in Italia, abbiamo provato a inventarcelo e per 6 o 7 anni l’abbiamo portato avanti. Lui e Castaldo erano sicuramente la parte che dava credibilità, la parte nobile”.
Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati