Lanciata la petizione per escludere l’Iran dalla Biennale d’Arte di Venezia 2024. Ma l’ente non può farci nulla
Women Life Freedom Europe (e Italy) chiedono di non far partecipare la Repubblica Islamica dell'Iran alla 60esima Mostra Internazionale di Venezia. A sottoscrivere l'appello ci sono numerose personalità del mondo dell'arte e della cultura
“È con grande stupore e rammarico che abbiamo appreso dal sito della Biennale di Venezia che, contrariamente a quanto da Voi annunciato ad ottobre, la Repubblica Islamica dell’Iran sarà presente tra le partecipazioni nazionali con un curatore e un artista scelti dal regime iraniano”. Queste sono le parole con cui si esprimono Women Life Freedom Europe e Women Life Freedom Italy alla luce della conclamata partecipazione della Repubblica Islamica dell’Iran alla 60esima edizione Biennale d’Arte di Venezia.
Un appello che fa seguito ad una prima nota risalente al 18 ottobre 2023, e sottoscritta da numerose personalità dell’arte e della cultura, tra cui: l’artista iraniana Shirin Neshat, l’avvocata Shirin Ebadi (premio Nobel per la pace 2003), i registi Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Francesca Archibugi e Marjane Satrapi, gli artisti Joseph Kosuth e Alberto Biasi, i musicisti Paolo Fresu, Davide Toffolo, Franco Piersanti (e molti altri ancora); a cui la celebre kermesse sembrava avesse accolto la richiesta, affermando che l’Iran non avrebbe partecipato, ma questo non rientrerebbe nella politica di partecipazione della manifestazione.
L’appello di WLF e WLFI contro la partecipazione dell’Iran alla Biennale d’Arte di Venezia 2024
Dopo l’appello lanciato da Art Not Genocide Alliance (ANGA) per richiedere l’esclusione di Israele dalla Biennale, si aggiungono le voci di Woman Life Freedom Europe e Women Life Freedom Italy per dare un segnale forte alla comunità internazionale facendo luce sui crimini di cui si è macchiato l’Iran, autore di forti repressioni e atti di violenza contro tutti coloro che si ribellano al regime. “Dall’omicidio di Mahsa Amini (16 settembre 2022), è in atto una feroce repressione che per silenziare ogni forma di dissenso colpisce artisti, donne, giovani, studenti, giornalisti e lavoratori”, si legge nell’appello. “Il Governo Italiano, come tanti altri Paesi e istituzioni democratiche, ha preso le distanze e ha evitato gli incontri governativi con il regime iraniano o qualsiasi loro partecipazione ufficiale in Italia”.
Un silenzio a cui l’arte non riesce a sottostare perché “è sempre stata la rappresentazione del momento presente e della contemporaneità, mai avulsa dal contesto storico e dalle tragedie umanitarie“, spiegano WLF e WLFI, rinnovando la richiesta di esclusione del padiglione Iran e di concedere maggior spazio e visibilità (tra padiglioni ed eventi collaterali) agli artisti che si oppongono al regime.
Il padiglione della Repubblica Islamica dell’Iran alla Biennale d’Arte di Venezia 2024
Stando a quanto si legge sul sito della Biennale, l’Iran parteciperà alla manifestazione con il progetto Of One Essence is the Human Race ospitato a Palazzo Malipiero, a cura di Shoaib Hosseini Moghaddam, erappresentato dagli artisti: Fatemeh Ghafourian, Zeinab Ashoori Dahanehsari, M. Saber Sheykh Rezaei, Rasool Rabiei Dehnavi, Hossein Mohseni.
Eppure, davanti agli evidenti episodi di violenza e di sopraffazione, “perché un’importante istituzione come La Biennale di Venezia si presta a legittimare la delegazione di un regime dittatoriale teoretico che da 45 anni censura ogni espressione artistica?”.
La risposta della Biennale d’Arte di Venezia alla richiesta di esclusione dell’Iran
Non si è fatta attendere la risposta da parte della Biennale, la quale ha diffuso una nota stampa sottolineando che “tutti i Paesi riconosciuti dalla Repubblica Italiana possono in totale autonomia richiedere di partecipare ufficialmente, e la Biennale non può prendere in considerazione alcuna petizione o richiesta di escludere la presenza di Israele o Iran”. E per ciò che concerne il padiglione della Russia? “La chiusura del padiglione della Russia è stata decisa dal commissario e dal curatore nominati dal Ministro della Cultura della Federazione Russa, che ha comunicato che non parteciperà alla prossima 60. Esposizione Internazionale d’Arte”. Infine l’istituzione si evidenzia che il curatore, Adriano Pedrosa, abbia dato ampio spazio anche a diversi progetti di artisti palestinesi inseriti tra eventi collaterali e non della Biennale 2024.
Valentina Muzi
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