Out of Place. Arte e storie dai campi rifugiati nel mondo
La mostra propone i lavori di 162 artisti che vivono o hanno vissuto nei campi e insediamenti per rifugiati in tutto il mondo.
Comunicato stampa
L’esposizione, curata da Claudio Scorretti, Irina Ungureanu e Aman Mojadidi, propone i lavori di 162 artisti che vivono o hanno vissuto nei campi e insediamenti per rifugiati in tutto il mondo. L’essenza del progetto sta nella pluralità di storie che, distribuite nei cinque continenti, testimoniano come la condizione di rifugiato sia accidentale e rivendicano ciascuna la propria unicità.
Le aree di provenienza degli artisti vanno dall’Afghanistan al Myanmar, dal Kurdistan al Vietnam, dall’Etiopia alla Somalia, e da molte altre zone ancora – tutti luoghi che ci parlano di crisi multiformi, che siano conflitti armati, persecuzioni etniche o religiose, catastrofi naturali, violenza o altro – e i Paesi di accoglienza sono allo stesso modo distribuiti ovunque, dall’Uganda al Kenya, dal Nord America alla Germania, dal Bangladesh all’Australia, all’Italia.
Ogni ambiente delle Gallerie delle Prigioni è dedicato a un campo per rifugiati e presenta approfondimenti di testo, video o fotografici, realizzati da alcuni degli artisti autori delle opere 10x12cm, per consentire al visitatore di conoscere senza filtri, dalle stesse parole e immagini degli artisti, le loro vite e vicissitudini.