Gli è impedito di abbandonare la Striscia di Gaza per curarsi: muore un famoso artista palestinese
Rinomato pittore e pilastro della comunità artistica locale, Fathi Ghaben è morto il 25 febbraio su dichiarazione dello stesso Ministero della Cultura palestinese. Celebri le sue opere sulla Nakba
“Sto soffocando, voglio respirare”. Queste le parole nell’ultimo video del famoso artista palestinese Fathi Ghaben, morto il 25 febbraio 2024 a Gaza. Pilastro della comunità artistica locale, Ghaben soffriva di malattie croniche al torace e ai polmoni ma non poteva ricevere medicinali e ossigeno dagli ospedali della città, bombardati dalle Forze di Difesa Israeliane e al collasso. In un ultimo tentativo disperato, il pittore e la sua famiglia si sono appellati alle autorità israeliane per fargli lasciare la Striscia di Gaza così da ricevere supporto medico, ha comunicato il Ministero della Cultura palestinese. Invano.
Chi è l’artista Fahti Ghaben, ucciso dall’invasione della Palestina
Aggiungendosi alle vittime, illustri e non, dell’invasione israeliana – che nel novero delle oltre 30mila persone uccise conta anche l’artista Heba Zagout e il poeta Refaat Alareer – Ghaben è stato uno dei pittori più importanti della Palestina. Autodidatta sfollato alla guerra, era diventato famoso tra gli Anni Settanta e Ottanta per i suoi dipinti dai colori molto accesi, che celebravano la resistenza palestinese. Accanito sostenitore dell’educazione artistica – ha insegnato arte alla scuola islamica Al Naser per 13 anni – è stato membro fondatore dell’Associazione degli artisti di Gaza e ha fondato il Fathi Ghaben Center of Arts. Consigliere del Ministero della Cultura – cui ha donato numerosi murales – è stato insignito dal governo palestinese dell’Ordine della Cultura, della Scienza e delle Arti nel 2015, oltre a ricevere la Medaglia della Spada di Canaan da Yasser Arafat e il Premio di apprezzamento annuale dei Media Freedom Awards dalla Palestine Press House. Numerosi anche i riconoscimenti internazionali, tra cui l’Ordine di Hiroshima e l’Ordine della Federazione Mondiale delle Società di Tokyo.
La lotta palestinese nell’opera di Fahti Ghaben
“La Palestina è sempre stata presente in tutti i suoi dettagli nelle opere di Ghaben”, ha commentato il ministro della Cultura e scrittore Atef Abu Seif. “Ha immortalato la vita che la Nakba voleva cancellare, ricordando il villaggio di Harbia, in cui è nato”. E dopotutto Ghaben era nato proprio nel 1947, cioè un anno prima che Israele espellesse forzatamente 750mila palestinesi dalle proprie case in quella famigerata Nakba, la “catastrofe”. Trasferitosi nella Striscia, nel campo di Jabalia, e vissuto anche a Nasser, l’artista è stato più volte arrestato dalle autorità israeliane per “incitamento alla violenza”: “I miei quadri non sono pieni di sorrisi; non sono rumorosi, appariscenti o privi di un pensiero profondo Io disegno le questioni nazionali palestinesi e la realtà della lotta palestinese”, aveva un tempo commentato l’artista, come ricordato da Art News. E ancora, al Palestine Chronicle nel 2008: “Continuo a chiedermi se i miei figli vivranno sotto un’occupazione continuata o se finirà mai? Per quanto tempo soffriranno? Siamo ancora tutti intrappolati qui nella Striscia di Gaza”.
Giulia Giaume
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