È nella Gorizia dove ebbe inizio la rivoluzione di Franco Basaglia che ora si riporta al centro il ricordo e l’eredità dello psichiatra e neurologo veneziano, nell’anno del centenario dalla sua nascita. E lo fa ponendo la grande area verde che circonda l’ex ospedale psichiatrico della città – in cui Basaglia rifondò la concezione della malattia mentale – al centro di un grande progetto di recupero e didattica diffusa. Con l’idea, forse, di aprire un museo nella stessa struttura.
Annunciati nel giorno esatto del centenario dalla nascita del medico, l’11 marzo 2023, gli interventi trasformeranno la vivibilità del Parco di via Vittorio Veneto già intitolato a Basaglia, che fece di Gorizia e Trieste l’epicentro della propria campagna contro i manicomi. La speranza del Comune è che la sistemazione ufficiale del verde sia eventualmente prodromica all’apertura di un museo che racconti le innovazioni sociali dello psichiatra, ma ancora non c’è nulla di certo. Nel frattempo, sostengono il vicegovernatore friulano con delega alla Cultura Mario Anzil e l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, sarà il parco a diventare “un vero e proprio museo a cielo aperto” che racconti un tassello chiave della storia locale e italiana.
Chi era Franco Basaglia
Considerato il fondatore del concetto moderno di salute mentale, Franco Basaglia fu uno psichiatra rivoluzionario, fondatore della società Psichiatria Democratica e padre della legge 180, che impose la chiusura dei manicomi (completata solo a fine anni Novanta) e istituì i primi servizi di igiene mentale pubblici, trasformando il concetto di ricovero psichiatrico da reclusione a luogo di cura dove i malati potessero ricevere un trattamento sanitario dignitoso. Epicentro del suo lavoro furono gli ospedali di Trieste e Gorizia, da cui diffuse una nuova prassi della disciplina in ottica terapeutica e riabilitativa. Non senza sforzo: morì, malato, ad appena 56 anni.
Il ripristino del Parco Basaglia a Gorizia
La risistemazione di Parco Basaglia – di cui è attesa la gara e che si prospetta concluso a inizio 2025 – sarà quindi un primo omaggio a questa fondamentale figura. Con l’installazione di panchine e lampioni, pannelli informativi e sagome e una nuova cura del verde (cui si sommerà anche l’implementazione di un’area giochi per bambini) si punta a rendere l’area un tassello importante della vita cittadina. Complice il ripristino della parte storica del giardino dietro la palazzina centrale, oltre alla creazione di percorsi sul lato del parco al confine con la Slovenia. Qui, anticipa il Comune, si punta a creare nel 2025 degli spazi per eventi condivisi.
Giulia Giaume
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