D’Apres de Chirico. Prosegue a Roma l’omaggio degli artisti contemporanei nella casa del Pictor Optimus: si aggiunge Patrizio di Massimo, ecco le foto
Una mostra lunga un anno. Prosegue infatti fino al 27 gennaio D’Apres Giorgio, un fortunato progetto della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, a cura di Luca Lo Pinto, in collaborazione con una trentina di artisti contemporanei che mese dopo mese hanno aggiunto opere, installazioni e suggerimenti d’autore all’interno di una materia malleabile e affascinante […]
Una mostra lunga un anno. Prosegue infatti fino al 27 gennaio D’Apres Giorgio, un fortunato progetto della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, a cura di Luca Lo Pinto, in collaborazione con una trentina di artisti contemporanei che mese dopo mese hanno aggiunto opere, installazioni e suggerimenti d’autore all’interno di una materia malleabile e affascinante come è quella della casa museo di Giorgio de Chirico in piazza di Spagna 31. Qui, dove l’artista abitò in compagnia della seconda moglie Isabella, dal 1948 al ’78, anno della sua morte, si aprono i saloni, e tutti gli ambienti, rimasti fermi nel tempo, invitano il visitatore ad un dialogo continuo tra le tantissime opere del Maestro e le incursioni contemporanee scelte e selezionate da Lo Pinto.
Tra gli artisti che firmano le opere ci sono Alek O, Darren Bader, Nina Beier, Giulio Frigo, Martino Gamper, Paul Armand Gette, Nicholas Hatfull, Tobias Madison & Kaspar Müller, Marcello Maloberti, Carlo Mollino, Momus, Olaf Nicolai, Henrik Olesen, Luigi Ontani, Nicola Pecoraro. E da ieri c’è anche Patrizio di Massimo con un Portrait of Alfredo Casella. Non ci sono comunicati stampa o foglietti informativi. Al quarto piano del palazzo seicentesco si entra, solo su appuntamento, (06679546) e c’è solo una mappa con il disegno della casa e la lista delle opere “inserite”. I visitatori sono accompagnati e guidati in un percorso artistico che allude a delle linee di lettura ma lascia spazio alla libera interpretazione.
Quello che si sviluppa è un racconto narrativo su 3 livelli. C’è il Maestro de Chirico, l’uomo intimo con i suoi oggetti, le fotografie, i soprammobili e il dialogo con l’oggi attraverso le opere installate. “Il titolo della mostra – come spiega Lo Pinto – fa riferimento ai famosi ‘d’après’ dello stesso de Chirico ed è un modo di rendere omaggio a una figura cardine dell’avanguardia del Novecento, la cui influenza sulle nuove generazioni di artisti persiste ancora oggi. Il risultato è entusiasmante”.
– Geraldine Schwarz
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