Riccardo Arena racconta la storia mistica del Monteverità a Locarno
Il Monteverità è sempre stato un posto magico, fonte di ispirazione per artisti e intellettuali. Dopo averne rispolverato la storia, Riccardo Arena la racconta in una grande mostra
A neanche due ore di treno da Milano, il Museo Elisarion di Minusio (uno dei distretti di Locarno, in Sivzzera) propone una grande mostra monografica di Riccardo Arena: Geranos Planomenon Dance – Movimento II. Punto approdo delle approfondite e affascinanti ricerche sul Monteverità, svolte dal 2021 a oggi, dall’artista milanese.
Il Monteverità e Geranos nell’arte di Riccardo Arena
L’obiettivo della mostra è rivitalizzare le collezioni storiche con “un movimento che dia vita ai due archivi, quello del Monteverità e quello di Eranos”, spiega Noah Stolz, curatore del progetto. Il titolo prende spunto dal lavoro di Harald Szeemann, che nel 1978 inaugurò la mostra Le mammelle della verità, che ricostruiva la storia del Monteverità (monte della Svizzera vicino a Locarno, che ha richiamato da sempre scrittori, artisti e grandi pensatori). Geranos è invece il nome di un’antica danza, eseguita da Teseo dopo aver ucciso il Minotauro, a cui lo storico delle religioni Karoly Kerenyi fece risalire l’origine del labirinto nel mito classico. Un rituale compiuto da danzatrici, probabilmente in trance, legate tra loro da una fune o dalle braccia intrecciate, che eseguivano un movimento a spirale, per rappresentare il ciclo della vita: nascita, morte e rinascita. Da qui sarebbe scaturito il mito di Cnosso, il labirinto costruito da Dedalo e la fuga di quest’ultimo con il figlio Icaro, con ali di cera. Si ritrovano in esso i due elementi del rituale: la fune, il filo di Arianna, la memoria per non perdersi; il volo e la trance. Rappresentano la connessione tra le cose e la visione generale. Elementi costitutivi dei diagrammi, ricorrenti nell’arte di Riccardo Arena, ed in particolare di questo percorso espositivo.
La storia di Monteverità e della Fondazione Eranos a Locarno
La mostra è il contributo più recente (il terzo, dopo i primi del 2022) al progetto Geranos, nato dalla collaborazione con il curatore svizzero Noah Stolz. Nel 2021 Riccardo Arena trascorse un periodo di residenza a Monteverità e, iniziando ad approfondirne il mito, e realizzò che molte figure di riferimento del contesto culturale europeo del Novecento si erano trovate lì: Rudolf von Laban, Franz Kafka, James Joyce e altri. Minusio (situato presso il monte) è stato inoltre un rifugio per gli anarchici ed esponenti di Dada.
Nello stesso luogo nacque nel 1933 la Fondazione Eranos, come un circolo intellettuale che organizzavaconferenze con rituali particolari. I partecipanti si ritrovavano ad agosto, conversavano attorno ad un tavolo rotondo, mettendo il proprio ego al centro. All’interno della Fondazione venne creato un istituto sul simbolismo e un archivio fotografico con migliaia d’immagini relative alla tradizione iconografica religiosa orientale e occidentale; alchimia, folklore, mitologia e rappresentazioni archetipiche. Questa documentazione, oltre a costituire una base di espansione per l’Archive for Research in Archetypal Symbolism di New York, dal 1950 fa parte delle collezioni del Warburg Institute di Londra.
L’origine del progetto espositivo di Riccardo Arena a Locarno
Riccardo Arena è partito dallo studio del luogo e da un’immagine in particolare: le donne della tomba danzante. Ossia la raffigurazione di un affresco sepolcrale che rappresenta la danza della Geranos. “Non mi interessava tanto la componente storica o cronologica” spiega l’artista “ma la rete di relazioni, il tessuto. Quindi partire da componenti accidentali per arrivare ai segni universali di questa storia”. Da lì ha sviluppato un percorso evocativo, che ha alla base alcuni elementi che ritornano (il diagramma, la spirale, la danza, il serpente e il labirinto), ma mai uguali a sé stessi, intrecciando le collezioni dell’archivio della Fondazione in una trama di narrazioni che hanno l’obiettivo di stimolare il pubblico e restituire la complessità del patrimonio universale che ispirò artisti, scienziati e filosofi.
Il percorso mostra di Riccardo Arena all’Elisarion di Locarno
Il percorso espositivo si sviluppa sui tre piani del museo: il piano interrato mostra la staticità archeologica che gradualmente si stratifica in collage, disegni e sculture sempre più complesse, fino a creare nuove prospettive, trasformando il materiale di partenza in un grande gesto, ricco di significati e metafore. “Si esce dall’archivio per entrare nel gesto” spiega Noah Stolz. Questo processo di oscillazione tra analisi e intuizione creativa, porta all’astrazione totale del materiale. Nella sala dodecagonale dell’Elisarion è infatti esposta un’installazione – una coreografia visiva, chiamata Planomenon – il cui significato è ‘andare errando‘, termine utilizzato in botanica e in ecologia per indicare i microrganismi che vivono liberi, sospesi nelle acque.
Giulia Bianco
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