La Cultura Techno di Berlino diventa Patrimonio Unesco: dopo oltre 30 anni è bene immateriale
Per la sua capacità di creare coesione sociale e comunità libere, attraverso il recupero di spazi urbani industrializzati, la club culture berlinese è ora a pieno titolo nella lista dei beni culturali da tutelare
Berlino negli Anni ’90 era sinonimo di Love Parade e ora, dopo oltre 30 anni, la cultura techno berlinese è diventata Patrimonio Unesco. “Un punto di svolta per produttori, artisti, operatori di club e organizzatori di eventi”, ha commentato Clubcommission, una rete di club come lo storico Berghain e musicisti techno della città, dopo l’annuncio dell’Unesco del 13 marzo scorso. “La nostra gratitudine è soprattutto per band come Kraftwerk, DJ afroamericani e produttori come Underground Resistance di Detroit, che hanno contribuito in modo decisivo alla creazione e alla diffusione della cultura techno”. Perché non si parla tanto di musica quanto di cultura, di una scena artistica in grado di creare coesione sociale e comunità libere, attraverso il recupero di spazi urbani industrializzati: è questo il valore che è stato premiato.
La cultura techno di Berlino Patrimonio Immateriale Unesco
La scena techno di Berlino, ufficialmente diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, si aggiunge quindi alle altre 150 forme d’espressione culturale che la Germania si impegna a difendere e proteggere: dal canto tradizionale della città di Finsterwalde, all’attività di alpinismo in Sassonia. “Che si tratti di sottocultura o di artigianato tradizionale, tutto questo fa parte della ricchezza del nostro Paese”, ha dichiarato allo Spiegel Claudia Roth, ministro della Cultura del governo federale tedesco. Il riconoscimento si deve all’iniziativa di Rave the Planet, associazione organizzatrice dell’evento erede della Love Parade, che ha presentato domanda all’Organizzazione nel 2022. Dopo meno di due anni, l’Unesco ha riconosciuto il contributo cardine dato dalla scena techno all’identità culturale di Berlino come degno di protezione e sostegno.
Dopo oltre 30 anni la techno culture di Berlino è patrimonio Unesco
Così l’organizzazione no profit Rave the planet, che organizza rave partecipati da oltre 300 mila persone sulla scia della leggendaria Love Parade – nata nel 1989 proprio dopo la caduta del muro di Berlino per unificare nel segno della musica techno le due Germanie – potrà organizzare il prossimo evento del 17 agosto a Berlino con maggiori tutele. “Da oltre 30 anni, la techno è stata un suono importante della nostra Capitale, anche per molte persone che vengono a Berlino dall’Europa e da tutto il mondo. Per molti anni, la cultura techno di Berlino è stata per valori come la diversità, il rispetto e il cosmopolitismo”, ha concluso Claudia Roth. “Con il riconoscimento di ‘Tecnocultura a Berlino’, dovremo promuovere e proteggere ulteriormente questa forma culturale: attraverso l’organizzazione di workshop, panel, eventi culturali, mostre, la continuazione delle tradizioni techno originali di Berlino come le parate techno e molto altro ancora”.
Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati