Oltre lo spazio oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi
In mostra alcuni tra i più significativi mirabilia aldrovandiani, exhibit immersivi, materiali e contributi provenienti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e dall’Agenzia Spaziale Europea, e opere d’arte moderna e contemporanea.
Comunicato stampa
Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi è la mostra di Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, curata da Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla.
L’endiadi arte e scienza rappresenta la chiave di lettura per interpretare la storia e intercettare nuove traiettorie di sviluppo della società. In bilico tra due dimensioni cronologiche, distinte ma complementari, la mostra avvia una riflessione a partire dalla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo, di cui nel 2022 si è celebrato il 500° anniversario della nascita. Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.
L’opera del naturalista bolognese, tuttavia, non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata dal suo scritto più sorprendente, la Monstrorum Historia, colloca l’opera dell’Aldrovandi oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro, che guarda al futuro.
Il progetto è stato esposto dal 4 febbraio al 28 maggio 2023 nel Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna, presentando un connubio inconsueto e originale tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese, originali exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi, quadri di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla, Mattia Moreni, opere d’arte – dipinti, sculture e installazioni – di Nicola Samorì e oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di alleanza tra arte e scienza riproposta al pubblico in un percorso di ricerca tra passato e scenari futuribili. Il tutto intessuto da trame poetiche inedite, da sguardi visionari di scienziati esperti di intelligenza artificiale e neuroscienze e di umanisti, con il supporto narrativo di un nuovo “alfabeto”, composto da inediti glifi ed ideato per l’occasione.
Dopo l’esposizione bolognese, la mostra è arrivata anche nella Capitale, da venerdì 22 marzo a domenica 21 luglio 2024, al Museo Civico di Zoologia di Roma, ed è stata realizzata in collaborazione con INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
La mostra presenta un connubio originale e armonico tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese e di quelle dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virginio Marchi e Mattia Moreni, opere d’arte – dipinti, sculture e installazioni – di Nicola Samorì. In mostra anche oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e dall’Agenzia Spaziale Europea.