Aurora Avvantaggiato / Raffaele Vitto – Materia Critica
Materia Criticadi Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto a cura di ZNS project con testo di Margherita Capodiferro, un progetto site specific che rientra nella sezione project room di zanzara arte contemporanea.
Comunicato stampa
MATERIA CRITICA
di Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto
a cura di ZNS project
testo di Margherita Capodiferro
inaugurazione
Sabato 23.03.2024 ore 17
presentazione in esclusiva
dei multipli d’artista ore 18:00
Fino al 27.04.2024 su appuntamento
project room - zanzara arte contemporanea
Ex-Scuderie, via del Podestà 14A, 44121 Ferrara
Ferrara - Sabato 23 marzo 2024 alle ore 17 inaugura, presso le Ex-Scuderie in Via del Podestà 14A, Materia Critica di Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto a cura di ZNS project con testo di Margherita Capodiferro, un progetto site specific che rientra nella sezione project room di zanzara arte contemporanea.
Cosa si intende quando parliamo di materia? Perché materia critica? La materia è la sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, provvisti di peso e inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma. Lo Scultore ha la sensibilità critica e manuale e la destrezza nelle mani per modellare la materia. In base al risultato desiderato a volte la aggredisce, altre volte la asseconda, la fa sua per restituirci una visione, per rendere visibile ciò che visibile non è. La materia diventa così un elemento di naturale importanza che comporta un mettersi continuamente alla prova, con essa e con se stesso, sia dal punto di vista intellettuale e conoscitivo, sia dal punto di vista fisico. Con l’accezione critica, si pone l’attenzione ad ogni atteggiamento e funzione dell’umano conoscere che miri a distinguere ciò che ha valore da ciò che valore non ha. Dalla riflessione sulla composizione della materia e dalla sua analisi a livello scultoreo e concettuale, Materia Critica vuole essere la celebrazione della materia, in particolare di quelle materie che possono essere definite fragili e quindi critiche perché stanno scomparendo. Gli studiosi Marco Armiero e Massimo De Angelis già nel 2017 parlano di ‘Wasteocene’, un altro dei nomi possibili per identificare l’epoca attuale. Ripreso da Armiero nel 2021 in L’era degli scarti. Cronache dal Wasteocene, la discarica globale, il termine ‘waste’ (scarto, rifiuto) fa riferimento non solo agli scarti in quanto tali ma anche alle “relazioni socio-ecologiche che producono comunità di scarto”, cioè quelle comunità sacrificabili. Da queste considerazioni, gli artisti Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto propongono un percorso espositivo non privo di richieste, domande anche scomode, con l’intento di offrire spunti di riflessione che possano, in qualche modo, dare voce e sensibilità alle tematiche ambientali superando le effimere definizioni di sviluppo sostenibile che a livello globale stanno perdendo di significato, senza giungere a soluzioni concrete. Il concept della mostra e il percorso espositivo sono un dialogo site specific di rimandi, interconnessioni e significati che dalle singole opere si allarga inglobando l’ambiente che le ospita: Opere che con le Ex-Scuderie, diventano un unicum dialogante in sintonia e contrapposizione, tra architettura, storia, tradizione e contemporaneità.
Raffaele Vitto con Terre rare propone una porzione di suolo finemente lavorata della dimensione di circa 12 metri, come l’ultima risorsa disponibile. La terra, regno dell’agricoltura, produttrice di alimenti e ricchezza, ha esaurito il suo compito, relegata ad ultima reliquia di valore inestimabile. È il ‘Salone delle meraviglie’, che nasconde l’inevitabile declino offerto dall’era consumistica che ha fagocitato fino all’ultimo granello di scarto. Dei multipli di dimensioni ridotte, in terra e polvere di bronzo, completano l’opera.
Aurora Avvantaggiato in Chip sublima uno snack americano molto comune realizzandone a mano una copia iperreale in marmo statuario di Carrara. Attraverso un lavoro minuzioso e accurato, scolpisce in scala 1:1, la famosa patatina, geometricamente definita come paraboloide iperbolico, cibo sintetico ed industriale. Un unico elemento ieraticamente sospeso su un disco dorato. L’artista consegna all’opera una plurale connessione di riferimenti, dalla scelta della forma, al marmo bianco e al titolo Chip: riconducibile in inglese a ‘scheggia’, ‘frammento’, ‘truciolo’; all’americano in gastronomia: ‘patatina in sacchetto’; e con un chiaro riferimento al: ‘microchip, circuito elettronico’. A completamento dell’opera multipli in scala 1:1 in terracotta e oro.
Il parallelismo è d’obbligo tra marmo e snack, polveri e farine, terra e materie prime; tra il cibo, summa dell’energia dei popoli e la visione pop dell’ultimo prodotto alimentare industriale che non sfama, accanto alla mercificazione dell’ultima porzione di suolo lucidato. Gli artisti scelgono volutamente un ventaglio di riferimenti che dal marmo statuario di Carrara va alle materie prime critiche e strategiche. Sia, in particolare, per il retaggio storico e culturale del marmo stesso, impiegato sin dall’antichità in architettura e scultura, fino alle più moderne utilizzazioni; sia per la sua natura di roccia metamorfica più antica in assoluto e proprio per questo in pericolo per l’intensificazione dello sfruttamento delle cave estrattive fino all’ultimo granello di polvere. In questo senso, forme e materiali denunciano l’esaltazione dell’effimero a discapito del tangibile; lo scostamento dell’asse dei valori e della ricchezza, verso forme superficiali e insostenibili, con lo sfruttamento incondizionato di quella materia critica strategica ormai in vertiginoso esaurimento, protagonista nella corsa degli Stati all’ultimo approvvigionamento possibile con tutte le devastanti implicazioni ambientali e socio-economiche che ne derivano. Gli artisti sondano le dinamiche che governano il rapporto uomo-natura e invitano alla necessaria riappropriazione dell’armonia perduta con l'elemento naturale: un sogno che sappia costruire ideali diversi, trascendendo l’utilità consumistica, per tornare a tramandare ai posteri la storia dell’umanità, ovunque essa sia.
Aurora Avvantaggiato (Taranto, 1994) scultrice e artista visiva vive e lavora tra Taranto e Ferrara.
Nel 2018 lavora a Bruxelles presso lo studio dell’artista visivo Hans Op de Beeck. Nel 2019 termina i suoi studi conseguendo il diploma di II livello in Scultura a Bari. Importante per la sua formazione la selezione alla VI Edizione 2022 Premio Carrara città creativa Unesco, Forum Internazionale di giovani scultori a Carrara (stage di 1 mese). Vincitrice della XXVII Edizione Premio Internazionale di Ceramica Contemporanea “Mediterraneo” di Grottaglie (TA), l’artista è anche autrice di diverse opere pubbliche in marmo e pietre dure su territorio nazionale e internazionale. Tra le opere ricordiamo la scultura Punto di vista in pietra ora a Molfetta realizzata durante la I Edizione del Simposio Internazionale di Scultura di Molfetta (BA), Puglia, 2019 e la scultura in marmo Collisioni ora a Wunsiedel realizzata durante la XXX Edizione “Kunst in stein” presso lo Steinzentrum in Wunsiedel, Germania, 2022.
Le sue opere (installazioni, sculture, video) sono frutto di una riflessione profonda su l'uso, l’abuso e lo spreco delle risorse naturali. Queste azioni umane trasformano inesorabilmente il contesto paesaggistico presente, passato e futuro. Dal 2019 l’artista fa parte di ZNS project, associazione indipendente di promozione dell’arte contemporanea.
Raffaele Vitto (Canosa di Puglia, 1993) vive e lavora tra Trinitapoli e Ferrara. Dopo aver conseguito il Diploma Accademico di Secondo Livello in Scultura nel 2020, presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, si dedica all’arte ambientale e alle installazioni site-specific, vedi la partecipazione alla IX Edizione di Kjerringøy Land Art Biennale 23/24. Il suo lavoro è caratterizzato dal recupero di elementi agresti, appartenenti al proprio vissuto, in particolare la terra. Questo gli permette di rendere tangibili le sue riflessioni, rivolte in primo luogo al bisogno di ritrovare quell'armonia perduta con l'elemento naturale, sondando le dinamiche che governano il rapporto uomo-natura / contadino-terra. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero: Compost - The Open Bin a cura Nadine Bayek, presso OnCurating Project Space di Zurigo; Progetto Monet - culture in Motion in Adriatic Network of Museum Programma Interreg IPA CBC Italia - Albania - Montenegro 2014/2020 presso la Galleria Nazionale delle Arti di Tirana; VI Edizione di Apulia Land Art Festival, a cura di Carmelo Cipriani, presso Parco Agrario della Casa Rossa, Alberobello (BA); Segni Elementari a cura di Francesco Carofiglio, Lorenzo Madaro, Concettina Ghisu e Brizia Minerva, presso Casa d’Amore, Museo del Territorio, Rione Monti, Alberobello (BA). Dal 2019 è socio di ZNS project.
ZNS project
ZNS project, ovvero “ZentralNerveSystem”. Ancora “Sistema Nervoso Centrale". Un progetto che vuole integrare le principali funzioni di elaborazione creativa, cercando di trasmettere stimoli in cambio di risposte. Interviene nell'Arte Contemporanea a sostegno e valorizzazione della giovane arte. Mission del progetto è avvicinare il pubblico all'Arte, avviare una discussione sul Sistema dell'Arte Contemporanea, provocare rimescolamenti, ripensamenti e nuove prospettive sul contemporaneo.
project room
La project room di zanzara arte contemporanea è un contenitore sperimentale – collaterale e temporaneo – che accoglie proposte progettuali esterne. L’obiettivo del format è quello di ospitare proposte ritenute meritevoli di attenzione che sono alla ricerca di un luogo dove potersi esprimere. La project room è un luogo di inclusione aperto a esperienze artistiche giovani e di proposta, dedicato ai progetti di artisti emergenti che raccontano il nostro presente attraverso i molteplici linguaggi dell’arte contemporanea.