Paolo Oliva – Fuori Posto
ROMA – La NITIDO – Exhibition & Body Art presenta Fuori Posto: una mostra in cui le opere di Paolo Oliva contribuiscono ad una riflessione sul coatto anacronismo delle convenzioni sociali.
Comunicato stampa
Tempio laico di contemplazione e di mediazione del corpo e dell’identità, la NITIDO - Exhibition & Body Art ne espone il rimosso nella straniante visione di Fuori Posto. In mostra, tra scultura e pittura, irrompe una proiezione voyeuristica che mette in vetrina il retorico artificio di un perbenismo formale, saturato dall’atmosfera sospesa, a tratti tensiva, delle opere di Paolo Oliva (Praia a Mare, 1991).
Nella curatela di Rossella Della Vecchia e Giorgia Loccarini viene posto in essere un condensato di opposti, che va a rimarcare le ombre di un retaggio ipocrita e repressivo, sempre più barricato dietro falsi pudori e superstizioni. Qui, nel vocabolario visivo di un ordinario martirio, la superficie pittorica di Sant’Agata, Paolo Malatesta, Le petit monsieur triste, Nobody, Beautiful boy e Nati morti instilla una vaga sensazione di oppressione, di frustrazione e di afflizione. Ed è nell’analogia con le antiquate statuette votive in porcellana, qui trasfigurate in simulacri plasmati con materiali di scarto, che l’assemblaggio strutturale di ombrelli dismessi, bambole, preservativi, resine e plastiche varie, connota un’emarginazione dal senso comune nella grottesca modellazione di Cmd X, Grazia, Solitary man e Untitled. Ecco che la sessualizzata esibizione dei loro corpi, sottratti alla dorata gabbia dei benpensanti, va ad incarnare un’esplicita provocazione ai nostri paradigmi sociali. E sembrerebbe non esserci alcuna via di uscita nel momento in cui il nostro sguardo viene irretito dal dissacrante fatalismo pittorico di Hiroshima Little Boy e Nobody, laddove quest’ultima può essere interpretata come la caustica risposta ad un interrogativo scultoreo: E io chi sono? chiede, infatti, il titolo dell’installazione “sonora” posta a conclusione di questa mostra. Ed è proprio nelle digressioni della traccia composta da Paolo Oliva in collaborazione con Alessio Corasaniti, che progressivamente si disgrega l’ordine simbolico degli oggetti e delle opere in una dichiarazione di intenti che, nell’essere fuori luogo anche rispetto alle convenzioni espositive, invita a sedersi e ad estraniarsi dal resto, dentro e fuori dalla NITIDO - Exhibition & Body Art.