Alessia Anchisi – Blossom
Mostra personale.
Comunicato stampa
“Quello che mi hai dato in bellezza e sensibilità è una parte permanente di me e rimane con me, non importa dove mi conduca la vita” - Edward Weston
Sbocciare, fiorire e farsi nuvola che non supera la luce all’orizzonte. Dipingere fiori per non farli morire, un pensiero di Frida che ancora aleggia e si fa ombra nelle certezze di Tina che non può risolvere la vita perdendosi nell’arte. E luce fu. In lontananza gli echi di una guerra civile che incalza il popolo ma non divide gli amanti. L’oscurità può. E Taro lascia tracce di luce impresse nelle nostre memorie. Inizia il viaggio e ci siamo già persi. Ed è bello così. Pioggia, leggera e confortante. Uno specchio, un vecchio sasso o una radice, un vestito – lieve – a fiori. Francesca che rincorre le ombre, e fermando lampi e la sua vita, ci convince che il bello non ha estensione temporale. È questo l’inganno?
Cosa ci riserva il futuro e quali animali saremo dal prossimo istante in poi? Quale violento sussulto ci renderà ancora umani?
E manca poco, pochissimo. E l’attimo non arriverà mai nonostante Diane sia pronta a fermare palpiti di vita diversa. Corpi diversi. La pelle si distende, lascia spazio all’artista che la consuma scatto dopo scatto. Lucida o opaca, bianca o nera, umida o asciutta. La ricerca di un segno che viaggiamo nella giusta direzione, e comprendere, alla fine, con sollievo, che non si viaggiava affatto. Che non si doveva avere paura. Dall’interno di un armadio Claude scompone immagini e ricompone corpi. Pensieri e parole. Decontestualizzati amanti, amori, sapori. E come ci confida Susan: siate seri, siate passionali, svegliatevi! … e si apre una porta.
Alessia si intravvede da lontano. È taglio di luce, sul consapevole corpo che accetta di essere oscurato a patto che il buio dimori sempre al fondo della scena. A volte avanza, a volte indietreggia, a volte scompare. Il nero. La mano ferma, capace. Ma soprattutto il cuore, a mille. Non uno ma cento cuori ci vogliono per creare un sentimento. E qui siamo dinnanzi a mille cuori che pulsano e creano. Creano e travolgono. Travolgono e si fanno amare. Ogni dettaglio è tale, ogni sfumatura è ciò che deve essere. Nei quadri di Alessia Anchisi, in questa fioritura, non c’è sentimento che non sia presente e l’equilibrio tra le forme è chiaro. E le onde creative sono frastuono.
Giovanni Coda – direttore e curatore della mostra
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The Social Gallery ha il piacere di presentare il nuovo progetto espositivo BLOSSOM di Alessia Anchisi - da me curato con gli allestimenti di Davide Gratziu
Blossom rappresenta il debutto espositivo di Alessia e sono onorato di ospitare il suo talento fotografico nella mia galleria. Onorato di poter essere parte del suo percorso artistico.
Il progetto V-Art Quartu Exposition, inserito nel contesto del Festival V-Art, prosegue nel suo percorso espositivo, senza sosta. Sondiamo terreni artistici che ci porteranno, nelle prossime esposizioni, verso l’opera distopica di un’altra fotografa cagliaritana Bibi Elle fino all’omaggio alla grande pittrice Mirella Mibelli.