A Roma l’arte è agente del cambiamento nella rigenerazione di Corviale
La riqualificazione del quartiere romano non passa solo per il “Kilometro verde”. Tra le attività del PNRR spicca il cantiere del PUI - Piano Urbano Integrato 24 “Polo della solidarietà Corviale”, cui contribuisce il Laboratorio di Città Corviale
La cronaca restituisce le periferie come un mondo polarizzato tra carenza e sovvenzioni, tra degrado e decoro. Caso emblematico è Corviale, il complesso di edilizia pubblica dell’Istituto Case Popolari, oggi Ater, per 8500 abitanti, realizzato a Roma tra il 1972 e il 1982 da un gruppo diretto dall’architetto Mario Fiorentino. Per combattere lo stigma, il (rigido solo all’apparenza) chilometro del Corviale offre un modello per il vivere partecipe e consapevole. Nel Municipio XI di Roma spicca, infatti, il programma di rigenerazione urbana del PUI – Piano Urbano Integrato 24 “Polo della solidarietà Corviale”; avviato nel novembre 2023, proseguirà fino a giugno 2026. Per comprenderne il senso e lo scopo facciamo un passo indietro: incontriamo chi, oltre i pregiudizi, ha setacciato possibilità e fatto da sponda alle cittadine e i cittadini che investono desideri e tempo nella costruzione della propria casa e del proprio mondo in comune.
Il contributo del Laboratorio di Città Corviale alla rigenerazione del quartiere
Dal 2018, in via Mazzacurati 89, è attivo il Laboratorio di Città Corviale, un progetto di ricerca del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, nato allo scopo di accompagnare le trasformazioni in corso nel quartiere. Il presidio su strada dell’Università nasce da una convenzione con la Regione Lazio, allo scadere della quale è stato firmato nel 2023 un accordo triennale con Roma Capitale, per il potenziamento del Laboratorio e il suo impegno nella redazione dello studio di fattibilità e la realizzazione del PUI (Piano Urbano Integrato).
Gli obiettivi del PUI e i luoghi del “Polo della solidarietà Corviale”
Nel novero dei 613 PUI dedicati dal PNRR alle Città Metropolitane, per mezzo di una pianificazione urbanistica partecipata si persegue l’obiettivo della sostenibilità limitando il consumo di suolo e realizzando servizi nel patrimonio esistente. Lo strumento pone rimedio alle vulnerabilità territoriali e, nell’esperienza del Laboratorio di Città Corviale, abitare la fragilità significa rivendicare un ruolo attivo nella produzione della conoscenza della città con empatia e capacità pratica. Per prendersi cura del mondo in comune tra le persone e tradurne le istanze nello spazio pubblico, il Laboratorio ha organizzato inchieste, “merende urbane”, tavoli pubblici, nutrendo le linee di azione PUI, ovvero: risistemare l’Incubatore d’impresa “Incipit” e il Centro Civico Polivalente Nicoletta Campanella; rifunzionalizzare spazi pubblici ed edifici della Testata Trancia H e riqualificare la Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato; completare il Palazzetto dello sport e l’area pubblica del Parco sportivo; potenziare le funzioni ecologiche e sociali del Parco est e Parco ovest; recuperare la Trancia H e le Sale Condominiali (una delle quali ospita la Mostra delle Memorie, un progetto del Laboratorio di Città Corviale). Si tratta di una ricca dotazione di servizi, parchi con valore ecologico, presidi culturali e sociali, co-working e attività imprenditoriali, accessibili e ad alta efficienza energetica.
Verso il distretto culturale per la creatività di Corviale
La Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato si trova a pochi passi dal Laboratorio di Città Corviale, con cui è cresciuta dal 2018 in via Mazzacurati. L’occupazione nata per ospitare le officine di artisti locali – Comunità X, Stamperia del Tevere e PIACCA – ambisce a realizzare un distretto culturale per la creatività dei giovani. Giunta al quarto anno, la Mostra delle Memorie si colloca nell’ex sala condominiale al piano VI del lotto I (Largo Reduzzi 5, scala F, interno 605). Risultato della collaborazione tra il Laboratorio, che ha mappato gli alloggi auto-costruiti di 130 famiglie, e l’Ater, che ha ristrutturato il “piano libero” e regolarizzato gli occupanti, espone le opere di artiste e artisti, coinvolti su due fronti nell’interpretazione dello spessore della memoria dell’abitare informale. Il Progetto delle memorie accoglie le fotografie, installazioni e performance di Claudia Consorti, Aldo Feroce, Anica Huck, Alessandro Imbriaco, Mykolas Juodele, Roberta Marsigli, Guendalina Salini, Giovanni Stalloni. La nuova sezione con l’Archivio Corviale offre un’immagine del quartiere negli anni Settanta e Ottanta, grazie ai Fondi fotografici di Aldo Feroce, Paola Springhetti, Renato di Giannantonio, Marina Augelli. Il PUI prevede, inoltre, l’ampliamento delle sale espositive e delle attività (laboratori, residenze di artisti e ricercatori, mostre temporanee).
Ad aprile Open House Roma arriva anche a Corviale
In attesa del completamento dei lavori, il 6 aprile prossimo il Laboratorio di Città Corviale con la Mostra delle Memorie, insieme alla comunità della Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato, aderisce a Open House Roma; dalle 12 alle 18 allestirà lo spazio pedonale tra via di Poggio verde e via Mazzacurati. Il 6 maggio alle 16 sarà presentata la pubblicazione Corviale, Laboratorio di Città al Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Roma Tre. Recuperare i fili interrotti di questi esperimenti di casa pubblica è un modello per fare spazio alla città a venire. Per comprendere l’abitare denso occorre cambiare la posta in gioco: guardare oltre il degrado, verso aspirazioni di emancipazione collettiva maggiori.
Martina Pietropaoli
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Equipe territoriale del Laboratorio di Città Corviale:
Sara Braschi, Fabrizia Cannella, Sara Le Xuan, Cristiana Luciani, Francesca Novelletto, Maria Rocco, Ozge Sahin, Sofia Sebastianelli e Flaminia Vannini. Coordinatori scientifici del Laboratorio di Città Corviale: Professor Francesco Careri e Professor Giovanni Caudo
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