Sta per aprire una mostra del grande artista Georg Baselitz in un sito Unesco nel mantovano
Sculture, dipinti su tela e provocatorie incisioni dell’artista tedesco di fama internazionale saranno ospitate alla Galleria degli Antichi di Sabbioneta
I soffitti lignei e le ventisei arcate della Galleria degli Antichi di Palazzo Giardino, patrimonio Unesco della Città Ideale di Sabbioneta (Mantova), faranno da cornice alla mostra Belle Haleine di Georg Baselitz (Kamenz, Germania, 1938), in programma dal 27 aprile al 24 novembre 2024. Oltre 26 opere, tra sculture, dipinti su tela di grandi dimensioni e 10 provocatorie incisioni (esposte per la prima volta tutte insieme dal 1963), saranno presentate grazie alla neonata Fondazione Sabbioneta Heritage che, dopo un anno dall’istituzione, entra nel vivo dell’attività di valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e monumentale della città fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna nella seconda metà del ‘500.
Georg Baselitz alla Galleria degli Antichi di Sabbioneta. La mostra
“Per quanto possa sembrare antitetica e dissonante la figura di Vespasiano Gonzaga con quella di Georg Baselitz al centro del pensiero di entrambi vi è sempre l’uomo: l’uomo di Vespasiano che posto al centro della sua città ideale ne coltiva il mito e l’uomo di Baselitz, eroe sconfitto ma non rassegnato, che assiste alla caduta delle ideologie”, dichiara Ezio Zani, direttore della Fondazione Sabbioneta Heritage e già direttore di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020/2021. Tesoro dell’esposizione è la serie di 10 colossali e provocatorie linoleografie stampate a mano intitolata Belle Haleine, da cui prende il nome anche l’intera mostra. Il titolo si rifà a un ready-made di Marcel Duchamp – Belle Haleine, Eau de Voilette “Bel respiro, acqua di velo”, concepito nel 1921 insieme all’amico Man Ray – con cui l’artista afferma che la pittura è morta: Baselitz in una sorta di “elaborazione attraverso un avversario” – come racconta il curatore Mario Codognato – va contro questa tesi nella realizzazione delle incisioni, ognuna di oltre 2 metri di altezza. Raffiguranti scene erotiche tratte da litografie del XIX Secolo, furono esposte nel 1963 in occasione della prima mostra personale di Baselitz a Berlino Ovest e, successivamente, sequestrate dai pubblici ministeri e tacciate di oscenità e immoralità. Realizzate in linoleum, materiale malleabile che favorisce la lavorazione su scala monumentale, le incisioni celano anche l’influenza del pittore cinese del XVII secolo Bada Shenren per l’uso dello spazio negativo, la leggerezza della linea di taglio e i tratti ripetuti, brevi e dinamici.
Georg Baselitz alla Galleria degli Antichi di Sabbioneta. La città
È stata dichiarata nel 2008 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco (insieme a Mantova) Sabbioneta, a cui solo nel 2019 è stato attribuito il titolo di città con decreto del Presidente della Repubblica. La conformazione attuale si deve a Vespasiano Gonzaga Colonna che la fondò tra il 1554/1556 e il 1591 proprio dove sorgeva la rocca del nonno Ludovico Gonzaga: per Vespasiano, Sabbioneta doveva essere una delle fortezze più munite della Lombardia di dominio spagnolo e capitale di un piccolo stato posto tra i grandi stati regionali del Ducato di Milano, del Ducato di Mantova e del Ducato di Parma e Piacenza. La città venne costruita secondo i principi umanistici della città ideale, per cui il disegno urbanistico riflette criteri e principi di razionalità e funzionalità accompagnati da una tensione ideale e filosofica insieme a idee utopiche.
Caterina Angelucci
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