Giulio Alvigini – Le solite scritte

  • OPOS

Informazioni Evento

Luogo
OPOS
Via Ermenegildo Cantoni, 3, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a venerdì dalle 14:30 alle 19:00 | sabato: solo su appuntamento

Vernissage
27/03/2024
Artisti
Giulio Alvigini
Curatori
Andrea Meregalli

OPOS, nel quartiere Certosa, ha riaperto le sue porte al pubblico con un’inaugurazione a sorpresa della mostra personale di Giulio AlviginiLe solite scritte”.

Comunicato stampa

OPOS, nel quartiere Certosa, ha riaperto le sue porte al pubblico con un’inaugurazione a sorpresa della mostra personale di Giulio AlviginiLe solite scritte”.  L’esposizione a cura di Andrea Meregalli è stata organizzata in collaborazione con Magazzeno Arte Contemporanea ed è visitabile dal 27 marzo al 23 aprile 2024 negli spazi di un edificio industriale, riportata alla vita, nel 1990, dalla volontà di Alberto Zanone. La storia di OPOS ha radici che si diramano dal mondo del design, dell’architettura, a quello del tessile e della maglieria.

 

La mostra è stata inaugurata ieri sera con un evento esclusivo e inusuale che ha visto performance di musica, danza e teatro. Gli invitati hanno accettato di partecipare alla serata senza sapere a cosa avrebbero assistito. L’evento è stato solo il primo di un palinsesto, di appuntamenti “segreti”, organizzato da Andrea Meregalli e Dora Casadio, pensati per gli spazi di OPOS. L’intento è quello d’intrattenere il pubblico con una proposta culturale di qualità, rappresentando in modo trasversale le diverse anime che contraddistinguono questo luogo. Contrariamente alle logiche della comunicazione contemporanea, prima dell’inaugurazione non è trapelata nessuna informazione. Da qui il nome segretOPOS, un modo nuovo di approcciare al contemporaneo.

 

Per questo primo evento è stato scelto proprio Giulio Alvigini, artista che utilizza la comunicazione come potente mezzo per fare arte, soprattutto tramite i suoi canali social e attraverso i suoi famosi meme (suo è l’account Instagram @makeitalianartgreatagain).  Andare controtendenza per l’artista non è una novità, anzi è fra i suoi passatempi preferiti. Il titolo della mostra è un invito non troppo velato allo spettatore a non farsi aspettative, poiché dall’altra parte incontrerà sempre e solo Le solite scritte, ma è anche un’omissione di colpa intelligente e ironica da parte dell’autore.

Non a caso ad accogliere i visitatori all’ingresso c’è la prima opera che reca, su un telo di dimensioni 5x3 metri, la scritta Tutto già visto, refrain ripetuto alla noia in ogni edizione della Biennale o in tutte le svariate fiere d’arte che ormai hanno saturato i dodici mesi del calendario. E se tutto già visto, anche tutto già scritto, poiché sono tanti gli artisti che si confrontano nel quotidiano con parole, frasi, lettering e font differenti. Giulio Alvigini utilizza le sue scritte come un’arma per scardinare il sistema dell'arte. Sistema che definisce come “l’oggetto sociale per me più tossico e affascinante”. Lo indaga con onestà e disillusione e focalizza la sua ricerca sulle dinamiche che lo contraddistinguono. È irriverente, provocatorio e mordace. Tutto per lui diventa BELLISSIMO, una parola ripetuta così frequentemente agli opening da risuonare come un intercalare. Se La pittura ormai A rutt i paL, e ce lo fa notare scrivendolo su uno specchietto da trucco per leggerne il riflesso, allora non resta che giocare a il giro del mondo dell’arte, ideato in collaborazione con Bonobolabo, una rivisitazione del gioco dell'oca che ripercorre tutte le difficoltà e le insidie che si trova ad affrontare un giovane artista quando deve confrontarsi con la propria carriera. Forse sono proprio le dinamiche, le regole, gli atteggiamenti, le rigidità dei fautori e dei fruitori, tutto ciò che circonda il mondo dell’arte, e potenzialmente esso stesso opera d’arte, per questo motivo È tutta una performance, opera site-specific a lettere cubitali che occupa una parete di 24 metri di lunghezza, e lo è anche il visitatore nel momento stesso in cui la osserva. Alvigini, infatti, è un convinto sostenitore che la vera opera d’arte di una mostra o di una fiera, in fin dei conti, sia il pubblico.

 

Gli eventi performativi della serata inaugurale sono stati curati e messi in scena da Gregorio Baù, Sebastiano Ratti (musicista) e Duccio Zanone (attore teatrale) e hanno visto la partecipazione del musicista Giovanni Falascone, la danzatrice Sofia Gattamorta e gli attori Giulia Donini, Jona Franchini, Claudia Manuelli, Marica Pace e Sofia Parola. Testi di: Duccio Zanone; musiche di: Giovanni Falascone e Sebastiano Ratti; soundscape di: Sebastiano Ratti.

 

Tra gli obiettivi di OPOS c’è quello di offrire un’alternativa per un consumo etico e consapevole. Per questo motivo durante la serata sono stati presentati questi due marchi: NONNO e NATURALBOOM.

Giulio Alvigini (Tortona, 1995) dice di fare l’artista e vive tra Torino, Milano e Genova.

Ha esposto in gallerie, spazi istituzionali, indipendenti e tenuto conferenze in diverse realtà museali e culturali italiane tra cui: la seconda edizione della Biennale del Kosovo nel 2019; il MAMbo e Fondazione Cirulli a Bologna; Università IULM, Accademia di Belle Arti di Brera e BienNoLo a Milano; Accademia Albertina di Belle Arti e IAAD di Torino; Accademia di Belle Arti a Novara; Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova; Libreria di Palazzo Esposizioni a Roma; TEDx a Belluno. Nel 2020 ha pubblicato per la casa editrice Postmedia Books il suo “Manuale per giovani artisti (italiani semplici)”.

www.giulioalvigini.com

 

OPOS nasce come edificio industriale, un’ex-fabbrica di elettro-morsetterie, riportata alla vita, nel 1990, dalla volontà di Alberto Zanone. La sua storia ha radici che si diramano dal mondo del design, dell’architettura, a quello del tessile e della maglieria. La sua natura indefinita l’ha condotto ad accogliere nel suo disegno molteplici discipline e forme d’arte. Un luogo di realizzazione, di concretezza, ma anche pura astrazione. Uno spazio in cui predomina la libertà di creare inconsuete associazioni, generare cortocircuiti, in cui lasciar scorrere, anche irrazionalmente, i flussi di pensieri.

www.opos.it

 

NONNO, progetto OPOS che racchiude la qualità del made in Italy, propone capi d’abbigliamento nati da filiere controllate o da materiali riciclati, prodotti enogastronomici ricercati che spaziano dai vini biodinamici, birre artigianali a cibi biologici di produttori attenti, venduti attraverso distributori automatici funzionanti H24 in via Varesina 205 a Milano. Una risposta inusuale alle sfide della contemporaneità.

nonno.opos.it

 

NATURALBOOM è una bevanda consapevole e naturale al 100%. Il primo Mental Drink che utilizza le proprietà benefiche reperibili in natura per alleviare la fatica, migliorare le capacità cognitive e idratare il corpo. Una bevanda che non contiene taurina, caffeina, anidride carbonica, alcol, zuccheri raffinati, coloranti o conservanti e che può essere consumata sia fredda che calda.

naturalboom.it