Maurizio Cesarini – Entanglement

Informazioni Evento

Luogo
TREBISONDA CENTRO PER LE ARTI VISIVE
Via Donato Bramante 26, Perugia, Italia
Date
Dal al

venerdì, sabato e domenica ore 17.30 - 19.30 o su appuntamento al 3315793797 3381593981. Ingresso libero

Vernissage
28/03/2024

ore 18

Biglietti

La mostra, ad ingresso libero, è visitabile il venerdì, sabato e domenica dalle ore 17.30 alle 19.30 o su appuntamento (tel. 3315793797 – 3381593981).

Artisti
Maurizio Cesarini
Generi
arte contemporanea, personale
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Entanglement è il secondo appuntamento di un ciclo di eventi inclusi in Corpi Celesti, rassegna di arti visive e performative progettata dal Centro per l’arte contemporanea Trebisonda.

Comunicato stampa

Giovedì 28 marzo  2024, alle ore 18.00, inaugura la mostra Entanglement dell’artista Maurizio Cesarini con un intervento di Raffaele Silvani ricercatore del dipartimento di Fisica dell'università degli studi di Perugia.

Entanglement è il secondo appuntamento di un ciclo di eventi inclusi in Corpi Celesti, rassegna di arti visive e performative progettata dal Centro per l’arte contemporanea Trebisonda.

Il titolo rimanda ad una teoria della meccanica quantistica in cui l’entanglement indica che ogni operazione (osservazione) compiuta su di una particella influenza istantaneamente anche l’altra (a qualunque distanza si trovi) e provoca lo stesso effetto. La mostra non si pone come semplice esibizione di varie forme installative, ma si configura come un’unica opera assumendo teoricamente l’assunto di una struttura di pensiero che sottende l’operazione artistica. L’artista puntualizza che il senso non è in una semplice esplicitazione o messa in forma di significati, ma l’adozione di una modalità di pensiero da cui sono nate le opere, vanificando qualunque senso di tipo descrittivo e didascalico e sottraendo ogni tipologia operativa di tipo concettuale. Non c’è in questa operazione l’adozione di un concetto direttamente riferibile alle opere esposte, modalità che oggi si manifesta nel privilegiare il significato o se vogliamo l’informazione, ma si pone come statuto progettuale inteso come significante, attraverso un processo teorico desunto da altro campo del sapere e assunto come modalità progettuale dell’opera. Come afferma il filosofo Byung- Chu Lan nel suo libro Le non cose, oggi viviamo in una realtà informatizzata in cui le cose sono sostituite dalle informazioni che le trasformano in infomi   ovvero agenti che elaborano le informazioni stesse, eludendo così il senso delle cose. Così le opere spesso si traducono in significati puramente informativi, adottano una modalità che si esprime attraverso il semplice significato descrittivo. L’idea della mostra è quella di creare una sorta di traslazione tra una modalità di pensiero (in questo caso scientifico), ad un ripensamento del concetto di arte, che di quel pensiero assuma la struttura, ma che non si dia come mera illustrazione dello stesso. Rispetto al pubblico, la mostra propone l’adozione di un pensiero critico che non si risolva in una semplice decifrazione dei significati, ma suggerisca un pensare che traduca le opere in una scelta di percezione responsabile e cosciente.