Lista di 5 videogiochi da tenere d’occhio nei prossimi mesi
Tra uccelli-destrieri, futuri distopici, suore e diavoli, il 2024 del mondo videoludico si promette quantomeno variegato. Ecco alcuni titoli curiosi di prossima uscita
Grazie soprattutto alle iniziative Steam Next Fest di Steam, la principale piattaforma di distribuzione di videogiochi in formato digitale, a inizio 2024 abbiamo potuto provare in anteprima alcuni videogiochi in uscita nei prossimi mesi. Ne abbiamo scelti cinque che pensiamo valga la pena tenere d’occhio: c’è una ragazzina telepate contro una setta religiosa, un’isola da esplorare cavalcando un uccello, una suora ortodossa accompagnata dal diavolo, un futuro in cui ci alimentiamo dalla dopamina dei “mi piace” sui social e “un clicker game story-driven con risvolti cosmologici”.
1 / 5
Children of the Sun
2 / 5
Flock
3 / 5
Indika
4 / 5
Mullet Mad Jack
5 / 5
The Luckiest in the Megaverse
Children of the Sun prende il linguaggio degli sparatutto, i videogiochi incentrati su sparatorie, e ci costruisce sopra un puzzle. Siamo una ragazza mascherata, armata di fucile da cecchina e dotata di capacità telepatiche. Dalla frammentaria narrazione che intervalla i livelli visivamente allucinati del gioco capiamo di essere in lotta contro una setta. Ogni livello è una scena più o meno statica che noi osserviamo dall’esterno, muovendoci lungo i suoi bordi, alla ricerca della traiettoria perfetta per uccidere ognuno dei nostri bersagli. Ma abbiamo un solo proiettile a disposizione, e per abbattere tutti i nostri nemici dobbiamo sfruttare i poteri della protagonista, che può prendere il controllo a distanza del proiettile per mirare a un nuovo bersaglio ogni volta che un colpo va a segno (in questo momento, tra l’altro, il tempo rallenta). Insomma, abbiamo un solo proiettile, ma possiamo farlo rimbalzare da nemico a nemico. Il nostro compito, quindi, è osservare la situazione a debita distanza, identificare la posizione dei nostri obiettivi, capire quale sia il percorso ottimale tra nemici, esplosivi e ostacoli e poi seguire questo percorso dal punto di vista del proiettile stesso controllandone la traiettoria grazie alle crescenti abilità del personaggio principale. Children of the Sun di René Rother e Devolver Digital sarà disponibile per PC il 9 aprile 2024.
Flock è un videogioco di esplorazione in cui dobbiamo identificare le fantastiche creature volanti che vivono su un’isola immersa nelle nuvole. Siamo un Bird Rider, cioè ci muoviamo cavalcando un colorato uccello che possiamo personalizzare all’inizio del gioco insieme al nostro personaggio principale. E possiamo recuperare e usare fischetti che imitano i versi delle varie creature per farci seguire da loro e creare un nostro gregge, il “flock” del titolo. La demo che abbiamo potuto provare permette di giocare in solitaria, ma la versione definitiva di Flock dovrebbe permettere di giocare insieme ad altre persone, scambiandosi creature e collaborando nell’esplorazione di un mondo fatto di paesaggi e personaggi sintetizzati con forme semplici e pensato per offrire un’esperienza rilassante. In effetti, Flock appartiene alla tendenza dei videogiochi “wholesome”, già discussa in passato su Artribune. Giochi dal tono inclusivo e positivo, progettati per accogliere e consolare. Flock di Hollow Ponds e Richard Hogg (su Artribune abbiamo parlato del loro puzzle I Am Dead), pubblicato da Annapurna Interactive sarà disponibile per PC e console PlayStation e Xbox nel 2024.
Odd Meter è uno studio di sviluppo russo che ha scelto di andarsene dal paese e lavorare in esilio in Kazakistan dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a febbraio 2022. In Kazakistan, Odd Meter ha continuato a lavorare al videogioco che stava realizzando: Indika, la storia di una suora ortodossa che, accompagnata dalla voce del diavolo, compie un viaggio nella Russia di una versione steampunk del diciannovesimo secolo. Meccanicamente, Indika è un’avventura in terza persona, cioè con visuale alle spalle del personaggio principale, con qualche enigma da risolvere per avanzare nelle ambientazioni e nemici da evitare. Ma il suo tono è unico. Indika mette insieme un’ambientazione storica parzialmente fantastica ma comunque curata e realizzata con una certa austerità, icone ortodosse, atmosfere horror, musica elettronica ed elementi esplicitamente videogiocosi (come potenziamenti) presentati senza alcuna pretesa di realismo o immersione. Questo è un videogioco in cui accendere una candela a un’immagine di Cristo fa apparire un bonus rappresentato come qualcosa che avremmo trovato in un videogioco degli Anni Novanta. Indika di Odd Meter e 11 bit studios sarà disponibile per PlayStation 5, Xbox Series S e X e PC l’8 maggio 2024.
Nel futuro non ci sarà più distinzione tra essere umano e Internet: saremo continuamente online, il nostro corpo dipenderà dalla scariche di dopamina dei “mi piace” che riceviamo sui social per ogni nostra azione. È questo il mondo di Mullet Mad Jack, in cui interpretiamo un “moderatore,” un cacciatore di ricche intelligenze artificiali – chiamate “robomiliardari” – intento a salire piano per piano un grattacielo pieno di robot per salvare la “principessa influencer”. A causa del nostro legame con Internet abbiamo solo dieci secondi di vita (e diminuiscono ulteriormente se il personaggio viene colpito): per ogni uccisione, però, il pubblico che segue in diretta la nostra avventura ci darà ulteriori preziosi secondi. Il risultato è un forsennato videogioco di sparatorie in soggettiva, dove completiamo brevissimi livelli creati in modo semicasuale correndo e uccidendo più rapidamente possibile e, alla fine di ogni sezione, scegliamo uno tra tre potenziamenti casuali da mantenere per il resto della partita, fino alla nostra morte, che ci fa perdere ogni bonus tranne quelli permanenti sbloccati sconfiggendo i robomiliardari che ci attendono ogni dieci piani/livelli. Da segnalare lo stile visivo, ispirato all’animazione giapponese degli Anni Ottanta/Novanta. Mullet Mad Jack di HAMMER95 e Epopeia Games sarà disponibile almeno per computer ma non ha ancora una data di uscita annunciata.
Come in parte già fatto con Hell is Others, in The Luckiest in the Megaverse lo studio italiano Yonder contemporaneamente abbraccia, esplora e critica i funzionamenti stessi del medium videoludico. Nella demo che abbiamo provato cerchiamo di entrare in un club estremamente esclusivo che ammette al suo interno solo le persone più fortunate del mondo. Per accedere dobbiamo superare una serie di prove, su cui però non abbiamo alcuna possibilità effettivamente di influire, appunto perché sono totalmente dipendenti dal caso. Per esempio, potremmo dover ottenere un punteggio sopra un certo valore lanciando un dado, e l’unica azione a nostra disposizione sarà allora cliccare, tirare virtualmente il dado e aspettare il risultato. Con ogni nostro successo, però, otteniamo del denaro, e con questo denaro possiamo comprare dei mondi alternativi, rappresentati da porte, fin quando a un certo punto non ci troveremo a possedere centinaia, migliaia, decine di migliaia di mondi. E più mondi alternativi vuol dire più possibilità di superare sfide di fortuna sempre più estreme (e quindi, improbabili) ed entrare nell’esclusivo club. The Luckiest in the Megaverse è un videogioco in cui, insomma, non possiamo decidere nulla e niente dipende da noi, e che ci pare così mettere in crisi il funzionamento delle tradizionali meccaniche videoludiche. The Luckiest in the Megaverse di Yonder (Rednoy) sarà disponibile almeno per PC e Mac ma non ha ancora una data di uscita annunciata.
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Matteo Lupetti
Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…