Gli architetti di Labics trasformano i percorsi pedonali dei Fori Imperiali a Roma
Lo studio di architettura romano è capofila del team multidisciplinare che si aggiudica la vittoria del concorso internazionale bandito per la risistemazione e la valorizzazione dell’area archeologica di Roma unita dall’asse dei Fori Imperiali. Un progetto all’insegna di sostenibilità, reversibilità e convivialità
Qualche mese fa – era l’autunno 2023 – l’amministrazione capitolina bandiva un concorso internazionale per la realizzazione della Nuova Passeggiata Archeologica destinata a valorizzare l’area dei Fori Imperiali, attraverso una serie di interventi permanenti e temporanei correlati tra loro. Un’operazione ambiziosa, maturata nell’ambito dell’ancor più articolato Piano Strategico di trasformazione del Centro Archeologico Monumentale di Roma (il cosiddetto CArMe, affidato alla supervisione del commissario Walter Tocci), di cui il progetto per ridefinire il ruolo urbano dell’area collegata dall’arteria dei Fori Imperiali sarà il primo programma operativo specifico a prendere forma.
Il concorso per la Nuova Passeggiata dei Fori Imperiali
Alla chiamata hanno risposto 23 candidati, attenti a modulare i propri progetti sulle cinque “linee d’azione” indicate dal tavolo tecnico messo insieme dal Ministero della Cultura e dal Comune di Roma. A valutarli, una giuria d’eccellenza presieduta dall’architetto portoghese Joao Luis Carrillho de Graca (“progettare oggi il rapporto con le antichità è un’opportunità unica. I lavori presentati erano tutti molto buoni, non è stato facile scegliere. Il lavoro che ha vinto è straordinario perché introduce opportunità ecologiche e di relazione con la città che rivelano la forza delle rovine imperiali in un contesto molto contemporaneo”), con Cristiano Rosponi, Alessandra Rampazzo, Adriano La Regina ed Eleonora Pallottino. Obiettivo principe: intervenire sulle attuali modalità di fruizione dei cinque fori (quattro più il Templum Pacis), per modificare la mobilità e superare le “difficoltà” connesse con la comprensione di un complesso di siti tanto articolato. Come? Con rinnovati percorsi (incluso un anello pedonale alla quota archeologica per connettere i cinque fori imperiali), terrazze o affacci panoramici, l’adozione del verde, nuovi strumenti divulgativi e opere di carattere infrastrutturale. Il bando, dunque, includeva la risistemazione dell’info point di riferimento dell’area, l’allestimento di una articolazione di spazi pubblici volti a ridisegnare il paesaggio dell’asse di via dei Fori Imperiali e delle aree contigue, l’installazione di attrezzature per la fruizione e per l’arredo degli spazi pubblici, il ripristino e la cura dei tracciati trasversali di collegamento con la città circostante, utili alla fruizione della quota archeologica e a offrire, nello stesso tempo, nuovi angoli visuali sull’area, la definizione di soluzioni di arredo vegetazionale. Estendendo il raggio d’azione a via di San Gregorio, via dei Cerchi, via di San Teodoro e alle salite al Campidoglio (via di Monte Tarpeo, via di San Pietro in Carcere), oltre al ramo di accesso da via Cavour.
Labics realizzerà la Nuova Passeggiata dei Fori Imperiali
E ad aggiudicarsi i 135mila euro stanziati per il progetto vincitore, oltre alla possibilità di realizzare concretamente il progetto in questione (dopo le necessarie verifiche amministrative e la stesura del documento di fattibilità tecnico-economica: si stima un costo di 18.800.000,00 di euro, al netto Iva) è lo studio Labics, realtà romana di riferimento della scena capitolina, già alle prese con il progetto che trasformerà in chiave tecnologica e sostenibile l’Arena del Colosseo, e abituata a confrontarsi con contesti storici e stratificati, come dimostra, per esempio, l’intervento di ampliamento di Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Nato nel 2002 per iniziativa di Claudia Clemente e Francesco Isidori, Labics è da sempre propulsore di un’architettura sostenibile e rispettosa dell’ambiente, già espressa con la Città del Sole di Parsitalia (sempre a Roma) o alla Fondazione MAST di Bologna. Ai Fori Imperiali si misurerà per la prima volta con una dimensione urbana dalle complesse ricadute archeologiche, architettoniche e paesaggistiche, però portando i propri segni distintivi nella lettura del contesto come palinsesto, oltre che – secondo quanto sembra emergere dai primi render – con interventi misurati e calibrati (dalle passerelle alle terrazze/gradinate in legno), che però rivendicano di appartenere alla nostra epoca, non cercando in alcun modo la mimesi. La passeggiata sarà infatti caratterizzata da un incremento dei servizi dell’area, tra cui spazi pedonali, aree verdi, balconate, percorsi sopraelevati e percorrenze ciclo-pedonali.
“Siamo contenti del risultato” sottolinea Francesco Isidori “vista la complessità del progetto abbiamo messo insieme diverse competenze, come Orizzontale, Open Fabric, lo studio di ingegneria Buromilan (al lavoro anche al Colosseo, ndR), Go Mobility. E abbiamo potuto contare anche sulla consulenza dell’architetto Alessandro Viscogliosi, di Mario Nanni per la luce, di Ludovico Pratesi per l’approccio alla curatela artistica. Si tratta, dunque, di un lavoro corale, di un progetto che si compone di tanti tasselli, seguendo però il fil rouge del racconto e della comprensione dei luoghi. Vogliamo aiutare la comprensione di un palinsesto che ha visto sovrapporsi diverse tracce, e per questo abbiamo cercato di tenere insieme tutti questi segni storici, al contempo con l’idea di restituire il luogo alla città. I Fori Imperiali dovranno tornare a essere un luogo accogliente, con aree ombrose, spazi dove poter sostare”. Una filosofia che sposa la visione del sindaco Roberto Gualtieri: “L’obiettivo è quello di restituire visibilità a un’area strategica e centrale della storia di Roma, senza stravolgerla. Una sfida complessa. I Fori Imperiali saranno al contempo una bella prospettiva sull’area archeologica, ma anche un luogo dov’è piacevole stare, grazie a un percorso che, mentre agisce come congiunzione, stabilisce una qualità dello spazio”.
Sui tempi di realizzazione, invece, ancora nessuna certezza: “Qualcosa potrebbe essere pronto già prima del Giubileo” si sbilancia non troppo convinto il Primo Cittadino “Il resto avverrà nel corso dei mesi successivi, non abbiamo ancora stilato un cronoprogramma preciso”. I lavori, comunque, dovrebbero iniziare entro settembre 2024.
Designati anche i quattro progetti che occupano i piazzamenti dal secondo al quinto posto, cui verrà riconosciuto un rimborso spese complessivo pari a 100mila euro: Grazzini Tonazzini (Roma), Luigi Franciosini (Roma), Pietrolucci (Roma), Eugenio Cipollone con Sandstrøm Christensen.
Livia Montagnoli
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