Gli istituti dove si studia moda, specialmente quelli che prevedono un indirizzo di fashion design, sono soliti mostrare al termine del percorso formativo le abilità dei propri studenti, che sono un parametro di giudizio del futuro del fashion system. Lo scorso 16 marzo 2024, l’Accademia Costume & Moda ha sfilato per la prima volta da sola a Roma. Un tempo, invece, era solita presentare le collezioni degli studenti con un fashion show organizzato durante e con l’aiuto di AltaRoma, l’evento nato nel 2004 per rappresentare la moda romana e fallito un anno fa, mettendo fine ad una storia iniziata nella seconda metà degli Anni Cinquanta, quando alcuni stilisti preferirono la capitale a Firenze, dove Giovan Battista Giorgini aveva lanciato il Made in Italy alla Sala Bianca. Il direttore di Accademia Costume & Moda, Lupo Lanzara, ringrazia AltaRoma e quella che era il suo presidente, Silvia Fendi, intervistata da Artribune al momento del fallimento della fashion week, per tutto il lavoro fatto fino alla sua chiusura; la ringrazia prima di premiare i vincitori della sfilata del Final Work 2024 (quindi quella che chiude l’anno accademico corrente) all’Acquario Romano, un rito che aveva condiviso sempre con lei e con le istituzioni romane. Possiamo dire che l’Accademia se l’è cavata benissimo da sola, ma grazie ad uno sforzo imprenditoriale non facilmente replicabile da tante altre scuole, un investimento che ha colmato mancanze organizzative che prima venivano assicurate proprio da AltaRoma, una fra tutte la presenza della stampa per sostenere i giovani talenti.
L’evoluzione di Accademia Costume & Moda
Fortunatamente l’Accademia conta su una rete di rapporti che uniscono la stima alla strategia di collaborazione con tante aziende, importanti fashion designer, artisti e creativi che hanno garantito nel ruolo di giurati una presenza straordinaria e rara per la capitale. Così l’Accademia si distingue da un mondo spesso fatto di numeri e di ricerca clienti prima che studenti, fregiandosi di una reputazione che disegna un’identità unica per un luogo di formazione, con l’aiuto della potenza visionaria della sua fondatrice Rosana Pistolese, nota costumista e stilista. D’altronde, la storia dell’Accademia Costume & Moda è la storia di una famiglia, come dice la canzone scelta per chiudere la sfilata, rappresentata oggi da Lupo Lanzara e Furio Francini, nipoti di quella Rosana che per noi del settore moda è un’icona di stile e cultura, e per loro era la nonna: capace di creare l’Accademia nel 1964, dove si studiava l’arte del vestito ma anche la storia del costume, e di attrarre attorno a questa figure come Indira Gandhi, oltre a grandi couturier e artisti di passaggio a Roma. È ancora quell’aura che li ha guidati nell’impresa di fondare una sede a Milano e che ora li guida nell’altra impresa “faraonica” della nuova sede romana, che aprirà ad ottobre prossimo nei famosissimi ex Magazzini Mas all’Esquilino, il quartiere più internazionale ed artistico di Roma dove sorgerà un nuovo spazio per gli studenti del polo formativo romano, tra aule completamente digitalizzate, laboratori di Accessori, di Costume, di Alta Moda, di Fotografia e Styling, e nuovi spazi dedicati alla biblioteca e alla tessuteca.
I talenti e vincitori di Accademia Costume & Moda
Quasi a colmare un vuoto per chi si interroga su cosa rappresenti Roma nella storia della moda contemporanea, l’occasione della sfilata dell’Accademia è stata una giornata utile per comprendere quello che dovrebbe esserci oltre al glamour: un turismo consapevole e funzionale alla città. Infatti, dalla visita della sede, dove sono stati presentati i lavori dei giovani fashion designer in competizione, si è passati al cantiere di quella che sarà la nuova sede prima citata, non solo aperta agli studenti ma a chiunque voglia usufruire di certi servizi. Il giro è proseguito a piedi fino all’Acquario Romano dove era allestita la sfilata. Una zona che tanti degli ospiti non romani dicevano di non conoscere, seppur vicina ad una stazione da cui si parte in taxi, affascinante e difficile: era bello guardarli camminare a naso in su mentre scoprivano che Chinatown, a Roma, convive con l’archeologia e i palazzi umbertini. Poi è iniziato lo show ACM TALENTS 2024, che ha presentato le collezioni di venti studenti del Diploma Accademico di Primo Livello (DAPL) in Costume e Moda: Fashion, Accessories & Costume Design, selezionati da una commissione di professionisti del settore moda. Il tutto si è svolto sotto il patrocinio di Camera Nazionale della Moda Italiana, Regione Lazio, Roma Capitale, Sistema Moda Italia (SMI) e Confindustria Moda, con la coordinazione di Santo Costanzo per l’abbigliamento e di Luigi Mulas Debois per gli accessori. Le creazioni viste in passerella sono tutte collezioni che nascono da una ricerca profonda, forte dell’ispirazione coraggiosa alla loro stessa vita, e che riescono ad ampliare valorizzando il savoir-faire del Made in Italy. Attente alla sostenibilità e all’artigianato, le collezioni celebrano anche l’eredità e il senso di comunità. Ogni dettaglio riflette l’impegno per un futuro responsabile e inclusivo, mentre l’innovazione guida il cammino verso nuovi orizzonti. Sono testimonianze della passione, dell’ingegno e dell’impegno degli studenti, portati avanti grazie al supporto e alla generosità di più di quaranta aziende della filiera produttiva tessile e conciaria italiana che ne hanno consentito lo sviluppo. Mai come in questa edizione gli abiti sono stati ispirati ai sentimenti e alle esperienze dei giovani fashion designer: una generazione che dal Covid è passata a convivere con le guerre così vicine e insopportabili. Tra loro anche Nosakhare Ekhator, con una storia straordinaria come può essere quella di un ragazzo “migrante” che fa un viaggio e dopo l’inferno trova la possibilità di realizzare un sogno, di mettere in pratica quello che sa fare, che sa cucire. Nosakhare Ekhator sta frequentando l’ultimo anno dell’Accademia ed è il primo richiedente asilo a studiare in questa rinomata istituzione, grazie a una borsa di studio organizzata in sinergia tra l’Accademia stessa e B&W-Black&White con il sostegno di donatori privati e Agatasmeralda. Poi, in conclusione ad una giornata dedicata alla moda romana e alle nuove generazioni di talenti, è arrivato l’annuncio dei vincitori dell’edizione 2024: per la categoria Fashion Design, Alessio Musatti e Mattia Pozzo; per la categoria Accessories Design, Sabrina Raus.
Clara Tosi Pamphili
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