Marco Cassarà – Bones of light
L’Ascensore presenta la mostra personale dell’artista Marco Cassarà dal titolo Bones of light, a cura di Giusi Diana.
Comunicato stampa
Venerdì 05 Aprile alle ore 18.30 L'Ascensore presenta la mostra personale dell'artista Marco Cassarà dal titolo Bones of light, a cura di Giusi Diana.
“Ispirandosi alla forza espressiva delle incisioni rupestri del paleolitico (petroglifi), Marco Cassarà presenta presso L'Ascensore la sua nuova installazione site-specific, Bones of Light, da cui prende il titolo la mostra. L'opera ambientale e immersiva, una tecnica mista su lamiera zincata, a metà tra pittura e grafica, accoglie un flusso di segni, graffi e incisioni che, come "ossa di luce", formano l'alfabeto luminoso di una narrazione siderale che ci parla di processi interiori e dell'emersione dell'Imago, come figura archetipica. Lo spazio è ridefinito da grandi pannelli verticali dipinti ad olio alti oltre due metri, che rivestono interamente le pareti, trasfigurandole. Tramite processi di abrasione, la superficie specchiante sottostante la materia pittorica di un'intensa combinazione di blu, emerge luminosa, attraverso l'incisione per mezzo di smerigliatrici elettriche. L'opera, grazie alla peculiare tecnica utilizzata da Cassarà, che gioca con la rifrazione della luce sulla superficie metallica, viene attivata attraverso il movimento dei visitatori, mano a mano che cambia il loro punto di osservazione, con uno straniante effetto cinetico. Come spiega l'artista:" Mi piace pensare che la luce sia insita nella materia dell’opera, e che emerga in superficie attraverso i segni che incido, come il bianco delle ossa emerge da una ferita [...] Le ossa sono dentro di noi, ci sorreggono, ne sentiamo la forma, sono linee scultoree. Ci identifichiamo con esse. Posso immaginare un uomo primitivo come si rapportava alla sensazione propriocettiva del suo scheletro: l’associazione col dolore quando un osso è scoperto da una ferita profonda, cosa potesse evocare vedere le ossa di un animale, o lo scheletro di un essere umano. L'associazione con la morte." In mostra anche una poesia stampata in alfabeto Braille, composta appositamente dall'artista, che in una circolarità sincronica si fa prologo e compendio”.
Giusi Diana
Marco Cassarà (Palermo 1984). Al centro della sua ricerca artistica c'è l'indagine sul colore, il segno e la forma, esplorati spesso attraverso materiali extra-pittorici come il cuoio conciato, il legno e negli ultimi lavori il metallo. Installazioni a metà tra pittura e scultura, libri d'artista composti da tele rilegate e installazioni in cuoio conciato e tatuato con pigmenti puri, danno vita ad opere dall’aura digitale e allo stesso tempo arcaica, in cui processi linguistici e processi interiori convergono in un unico codice visivo. Dopo avere collaborato con il collettivo veneziano Fondazione Malutta con cui ha preso parte a diverse mostre in gallerie e spazi istituzionali, nel 2019 ha ideato e diretto Studio Luminescent, vincitore di Pandemos bando pubblico della Fondazione Studio Rizoma di Palermo; un progetto pop-up digitale, che ha coinvolto artisti internazionali nell’opera multimediale Leviathan-19. Nel 2022 ha esposto il suo lavoro, su invito, nel Padiglione Nazionale del Bangladesh alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, nella mostra Time: Mask and Unmask, a cura di Viviana Vannucci e Moinuddin Khaled a Palazzo Pisani-Revedin.
Tra le mostre personali: Solar Plexus, a cura di Giusi Diana, N38E13, Palermo, 2017; Pygmalion, a cura di Andrea Lacarpia, Dimora Artica, Milano, 2015.
Tra le mostre collettive più recenti: Lontanissima Luna (Faraway Moon), a cura di Valentina Bruschi e Ignazio Mortellaro, Cantine Planeta, Noto, 2021; Pandemos, a cura di Izabela Anna Moren, Fondazione Studio Rizoma, EuropeanAlternatives, online exhibition, 2020; La Ripetizione E’ Una Forma di Cambiamento, a cura di Sergio Zavattieri, Haus Der Kunst, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, 2019; Torre Maluttona-Mercato Babelico, progetto di Paola Capata e Fondazione Malutta, Monitor Gallery, Roma; Il Gemello Cattivo, progetto di Fondazione Malutta a cura di Michela Eremita, Museo Santa Maria della Scala, Siena, 2018; Perpendicular / Parallel Vienna, Alte Sigmund Freud Universitat, Vienna; Passengers That Come And Go, a cura di Rubin Beqo e Fondazione Malutta, Tulla - Culture Center,Tirana, Albania, 2017.
Attualmente vive e lavora a Palermo.