A Modena collettivo di artisti dà appuntamento per parlare degli stereotipi sui rom
“Letture al Cosmo – I rom d’Europa” è il progetto ideato e condotto dal collettivo bolognese Ateliersi a partire dall’ottobre 2023 e che si concluderà il 7 aprile a Modena con un pranzo comunitario e una lettura ad alta voce realizzati con la comunità sinta locale.
Un’opportunità tutt’altro che consueta per superare pregiudizi frutto essenzialmente di non conoscenza: è quella offerta dall’appuntamento del 7 aprile 2024 organizzato dal collettivo artistico Ateliersi insieme alla comunità sinta di Modena. Nella microarea sinti di via Django Reinhardt della città emiliana si potrà pranzare insieme agli abitanti gustando i piatti da loro stessi preparati seguendo ricette tipiche della tradizione sinta e, soprattutto, dalle 14:30, si potrà assistere alla lettura in ensemble de I rom d’Europa. Una storia moderna, il libro in cui l’antropologo Leonardo Piasere indaga la storia delle relazioni tra rom, sinti e non-rom, definiti quest’ultimi gagè. L’antropologo stesso sarà fra i tanti “lettori”, insieme alla studiosa Eva Rizzin e a vari artisti rom e sinti: l’attrice Dijana Pavlovic, le scrittrici Morena Pedriali (candidata al Premio Strega con Prima che chiudiate gli occhi) e Simonetta Malinverno, l’esordiente Virginia Spinelli, l’artista visiva e performativa Luna De Rosa, l’attivista Ervin Bajram. Una lettura a più voci, dunque, che proseguirà fino al tramonto e durante la quale gli spettatori-ospiti potranno entrare e uscire liberamente, esplorando lo spazio ovvero riposandosi. Un modo per conoscere da vicino la comunità sinti nella domenica che precede la Giornata internazionale dei rom, sinti e camminanti, fissata per l’8 aprile.
Il progetto “Letture al cosmo” di Ateliersi
L’appuntamento è anche l’evento conclusivo dell’articolato percorso laboratoriale gratuito ideato e condotto dal bolognese Ateliersi – collettivo guidato dagli autori, registi e attori Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi– a partire dall’ottobre 2023. Al centro dell’attività proposta l’approfondimento delle tecniche espressive della lettura ad alta voce, pratica che ha raccolto l’interesse di più di quaranta persone, desiderose di esplorarne tanto l’aspetto più specificatamente vocale quanto quello sociale-relazionale, immergendosi nella storia dei rom e dei sinti in Europa. Il gruppo si è incontrato con cadenza regolare sia nello spazio bolognese di Ateliersi sia in vari spazi culturali, biblioteche e scuola dell’area metropolitana del capoluogo emiliano – il progetto, infatti, è stato finanziato dal bando Ad alta voce del Centro per il Libro e la Lettura ed è stato realizzato in collaborazione con una rete di biblioteche e associazioni del territorio, con le associazioni rom e sinti Movimento Kethane e Sucar Drom, nell’ambito Patto per la Lettura di Bologna. Il percorso laboratoriale ha consentito ai partecipanti – sia sinti che gagè – di apprendere le tecniche alla base della pronuncia e della gestione emotiva e fisica dell’emissione vocale, così da riuscire a sottolineare significati, elementi narrativi, sentimenti; ma non solo, l’impostazione collettiva della lettura ad alta voce ha aiutato tanto ad approfondire i contenuti del libro al centro del progetto quanto a concepirsi in una dimensione non più individualistica bensì fecondamente comunitaria.
Parola ai protagonisti del progetto Letture al cosmo
Con queste parole Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, ideatori e conduttori del progetto, ne spiegano moventi e risultati: “Al centro delle Letture al Cosmo c’è la ricerca: l’opportunità laboratoriale che la lettura condivisa e corale genera. I gruppi dei lettori e delle lettrici si muovono con lo scopo di cercare e inventare nuove forme che possono aumentare la qualità dell’ascolto reciproco ed è attraverso questa coesione del gruppo che i contenuti del libro possono trasformarsi in immagini singole e collettive, fino a diventare pensieri condivisi. La maggior parte dei partecipanti al laboratorio all’inizio sapeva molto poco della storia e della vita attuale delle comunità rom e sinti, questo percorso ha permesso loro di incontrare un gran numero di informazioni nuove in una dimensione di apprendimento collettivo e di aprire uno spazio di dialogo diretto che li ha proiettati oltre le immagini stereotipate che caratterizzano la comunicazione mainstream per costruirsi una propria personale dimensione conoscitiva fondata sul confronto.” E concludono: “L’odio contro rom e sinti è ancora fortemente diffuso nella nostra società, rappresenta una forma di razzismo ancora ampiamente accettato e condiviso. Condividere la lettura comunitaria di pagine che raccontano secoli di schiavitù e confinamento, conoscere alcuni elementi specifici della vita di questi popoli, dialogarne insieme a scrittrici, artiste e attivisti rom e sinti ha permesso ai partecipanti di costruire nuove geografie immaginative che possono contribuire al contrasto dell’antiziganismo e al superamento di quel processo di deumanizzazione dell’altro su cui esso di fonda.” Obiettivi pienamente raggiunti, come testimonia quanto ci ha detto una delle partecipanti, l’artista visiva Luna De Rosa: “Sono molto grata di aver partecipato agli incontri della Lettura al cosmo. La lettura corale-performativa condotta da Fiorenza Menni è stata un’esperienza molto forte, capace di ampliare le dimensioni della conoscenza e di affinare le qualità di ascolto. Oggi più che mai non è più una questione di chi può parlare, ma di chi può ascoltare! Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito interdisciplinare sull’arte e la vita dei rom e dei sinti in Europa, grazie a diverse organizzazioni e attivisti che continuano a lottare contro la discriminazione e soprattutto ad aiutare i giovani rom a formarsi e a conoscere la propria storia. Si tratta di un processo lungo, perché la nostra storia è stata descritta per millenni sotto l’ottica della supremazia bianca e abbiamo accumulato anni e anni di traumi e frustrazioni. Forse solo tra cinque o più generazioni saremo in grado di allontanarci da questa insicurezza, questo dolore e questa rabbia che ci portiamo dentro. Il mio contributo come artista, curatrice e attivista della diaspora rom, passa attraverso il riconoscimento degli aspetti sociali, culturali e psicologici delle comunità Romanes e si manifesta con esposizioni pubbliche, eventi culturali e workshop contro l’antiziganismo. La lettura collettiva ad alta voce aperta al pubblico, organizzata da Fiorenza Menni, Andrea Mochi Sismondi e tutto Ateliersi, è stato un percorso non solo di apertura e di conoscenza attraverso le parole, i suoni e i movimenti, ma ha contribuito a mio avviso a un piccolo e grande cambiamento sociale!”
Laura Bevione
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