Hassan Sharif
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare la mostra personale di Hassan Sharif, la sua prima a Torino e in una galleria italiana, in collaborazione con l’Estate dell’artista e annunciandone la rappresentanza.
Comunicato stampa
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare la mostra personale di Hassan Sharif, la sua prima a Torino e in una galleria italiana, in collaborazione con l'Estate dell'artista e annunciandone la rappresentanza.
La mostra rende omaggio all'eredità duratura e al profondo contributo di Sharif al mondo dell'arte, presentando un’attenta selezione delle sue opere più emblematiche e offrendo uno sguardo significativo sul percorso di trasformazione dell'artista.
Dall'iconica serie degli Objects alla complessità ipnotica dei suoi Semi-Systems, l'opera di Sharif riflette un profondo impegno che si esprime attraverso la forma, il tempo e l'azione sociale. Abbracciando la bellezza dell'imperfezione, il lavoro dell'artista trascende i confini tradizionali, invitando gli spettatori a riconsiderare la loro percezione dell'arte e del suo ruolo nella società.
Luminare nell’ambito dell'arte concettuale, il percorso di Sharif è iniziato con la produzione di vignette, pubblicate dalla stampa locale, che criticavano ironicamente la rapida industrializzazione degli Emirati e davano vita a un dialogo sul progresso della società e all'identità culturale. Rifiutando le norme artistiche convenzionali e utilizzando materiali comuni in installazioni cumulative, accanto a profonde riflessioni su temi sociali e filosofici, in netta opposizione alla tendenza all'astrazione calligrafica che prevaleva nel Medio Oriente degli anni Settanta, Sharif ha abbracciato un vocabolario decisamente contemporaneo, ispirandosi a Fluxus e al Costruzionismo britannico e sfumando i confini tra arte e vita quotidiana.
Hassan Sharif appartiene alla generazione di emiratini che aveva vent'anni quando l'UEA venne travolta dalla trasformazione economica ed energetica incredibilmente rapida imposta dallo sviluppo del commercio del petrolio. In occasione della sua partecipazione alla 57a Biennale di Venezia, nel 2017, Sharif creò un'incredibile installazione che rifletteva proprio sul tema della massificazione associato allo sviluppo economico. Le opere d'arte si trovavano quindi esposte sugli scaffali di un supermercato, pronte per essere consumate dagli spettatori e accumulate in modo incontrollato.
L'approccio alla ripetizione incontra gli studi matematici dell'artista nella bellissima serie dei Semi-Systems. In questo gruppo di opere, Hassan Sharif mette in pratica uno studio meticoloso sulla creazione attraverso gli errori ed esprime il concetto di arte come risultato dello sbaglio. Il segno grafico viene scomposto e ripetuto in modo ritmico, metodico e quasi ossessivo. Insieme all'opera compiuta, sono esposte le bozze che l'hanno preceduta, mostrando il cuore di questo processo costruttivo.
Nella serie degli Objects, l'artista esprime il concetto di accumulo e ripetizione attraverso la tessitura: materiali della vita quotidiana e di uso comune sono intrecciati tra loro, annodati in una rete di colla, metallo, cartapesta e corda, in una visualizzazione concreta dell'eccedenza e dell'eccesso.
Un'altra importante direzione in cui si muove l'esplorazione di Hassan Sharif è la pittura, anch'essa una riflessione sull’ interpolazione, la permutazione e la variazione all'interno di sistemi, in questo caso traslati dalle forme scultoree alla rappresentazione su tela, passando quindi dalla terza dimensione a uno spazio bidimensionale, ma sempre esprimendo con grande coerenza i concetti elaborati attraverso altre tecniche.
Rinomato per la sua impavida esplorazione della forma e della critica sociale, il suo lavoro continua a ispirare e provocare il pubblico di tutto il mondo. Attraverso i suoi sforzi pionieristici come artista, educatore e attivista culturale, Sharif ha lasciato un segno indelebile nel panorama dell'arte contemporanea, plasmando il dibattito intellettuale e aprendo la strada alle future generazioni di artisti, promuovendo una vibrante cultura di scambio e dialogo artistico in Medio Oriente.