Alessandro Di Giampietro – Neither you nor I
Le opere selezionate per questa esposizione rappresentano l’occasione di rimettere insieme diversi lavori che Alessandro Di Giampietro (Pescara,1972) ha eseguito negli ultimi quindici anni tra Milano, Lisbona e Lubiana.
Comunicato stampa
Le opere selezionate per questa esposizione rappresentano l’occasione di rimettere insieme diversi lavori che Alessandro Di Giampietro (Pescara,1972) ha eseguito negli ultimi quindici anni tra Milano, Lisbona e Lubiana.
Il percorso parte da un nucleo di cento Polaroid scelte dai diversi progetti sviluppati tra il 2009 e il 2021. Goldenboy, 2009-2010, lavori presentati da Davide Di Maggio e documentati con due libri: Roadside picnic Stromboli - Fiorucci art Trust - edito da Salerno editrice ; e l’edizione dei 20 anni dello spazio Viafarini. Polaroid strappate e ricomposte che rappresentato i ritratti di persone del mondo dell’arte, artisti, curatori. Overlapping, 2010-2011, documenta il censimento dei residenti maggiorenni dell’ isola di Stromboli, Polaroid collages. Progetto supportato e prodotto da Fiorucci Art Trust, in mostra per La prima edizione di “Volcano Extravaganza” 2011, curato da Milovan Farronato. A vam Je Jasno, 2019, progetto\disco per la band post punk Balans, (Jump the mummy). Trasformazione termodinamica priva di variazioni di energia interna. Protezioni dagli agenti esterni, 2021. Serie di autoritratti in costume in ambienti non famigliari. Il lavoro realizzato in un periodo di tempo transitorio, nel rientro in Italia dopo 5 anni passati tra la Slovenia e il Portogallo, nel quale ero ospite in diversi luoghi. The Nowness of the Everyday portrait, 2022-2023, ritratti di maschera.
La fotografia è un medium espressivo dell’artista, un “fermo immagine” dove si intersecano diverse discipline artistiche; da uno scatto di scena o di vita reale, di un video o di una performance, come in costume o in maschera. Il volto, il corpo, i costumi, la maschera sono i soggetti di una ricerca che indaga le identità possibili. Insieme alle polaroid due sculture dalla serie Dove i sogni si accomodano. Maschere di scena, pezzi unici realizzati dall’artista e intese come “opere aperte”.
Tra le opere realizzate appositamente per la mostra, Fosforo della serie Rivelate; cucite dall’artista in chiffon colorati che attivano la trasparenza del tessuto attraverso la luce e il movimento degli agenti atmosferici, come a dire che i mascheramenti dell’essere possano ricondursi anche a quelli della natura.
Legati alla serie delle Rivelate, saranno presenti alcuni Bozzetti, studi preparatori in parte eseguiti per il progetto The Nowness of the Everyday realizzato per Casa degli Artisti nel 2023. Sono maschere disegnate con l’uso dello smartphone, stampate a laser su carta, frammentate e ricucite con graffette in metallo. Impreziosite da un profilo in alluminio dorato, divengono veri e propri lavori autonomi.
Due Masticate, di cui una commissionata appositamente dalla galleria; sono tra gli ultimi lavori con il quale l’artista si sta cimentando. Pitture masticate su pvc, figure o meglio maschere costituite nella loro essenza dalle stesse materie contraddittorie della società e dei costumi attuali.
Il lavoro di Alessandro Di Giampietro nasce dall’osservazione dell’identità umana intesa come insieme di stratificazioni che creano modelli comportamentali iconici nella società di oggi; esplora i rituali umani, le pratiche intorno al corpo e i giochi che le persone mettono in scena per passare da un archetipo a un altro. Ogni suo lavoro è un tentativo di ricostruire un evento in cui il confine oscilla tra realtà e finzione, come quando gli esseri umani sono prigionieri dell’incantesimo del comportamento sociale abituale. L’artista osserva l’essenza primordiale, avezza a camuffarsi, che scatena la sua potenza quando chiede ai suoi modelli di giocare con maschere e oggetti di scena e di rivelare la profondità del loro essere, svelandone i desideri più reconditi e i segreti taciuti. Questo processo gli permette di collegarsi con l’energia intima che vede nei soggetti a cui scatta una foto, sia nelle messe in scena che quando lavora con snap-shots spontanei. Il suo lavoro si concentra principalmente su ritratti perché è affascinato dai negoziati inespressi che ogni essere umano mette in atto con se stesso/stessa, al fine di esprimere l’assoluto. Questi rituali, per Di Giampietro, indicano una magia istintiva che sottolinea l’unicità di ogni persona e che definiscono il senso di individualità in generale. La mia pratica non ha un medium fisso ma spazia dalla fotografia agli happening, installazione, video e danza intesa come liberazione inconscia del movimento.