On Times (Paradise) Lost

Informazioni Evento

Luogo
SHOWROOM ITALY SOTHEBY’S INTERNATIONAL REALTY
Via Gesù, 5, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da Lunedì a Domenica, dalle ore 10 alle ore 19

Vernissage
10/04/2024

ore 18 su invito

Generi
design, arte contemporanea, collettiva

Una mostra collettiva di arte contemporanea nello showroom milanese di Italy Sotheby’s International Realty, per riflettere sulla “sensazione di casa”.

Comunicato stampa

Da una parte l’arte, che esprime e suscita emozioni e sensazioni. Dall’altra il design, che accoglie i bisogni quotidiani trasformandoli in progetti. Ma non solo. Perché la contaminazione tra questi due mondi è sempre più marcata, nel segno di una creatività capace, anche, di comunicare.

 

Milano in questo è stata antesignana, e non a caso sta per accogliere le edizioni 2024 della Milano Art Week e della Milano Design Week. Un importante e fervido terreno di incontro e confronto tra le realtà che operano in questi settori e cultori appassionati.

 

Tra le proposte che stanno per animare le vie milanesi, dal 10 al 21 Aprile Italy Sotheby’s International Realty, leader internazionale nel mondo real estate, presenta un progetto esclusivo negli spazi del proprio Showroom in via Gesù 5: “ON TIMES (PARADISE) LOST” è il titolo di una mostra collettiva di arte contemporanea realizzata con la curatela della designer Ksenia Lukyanova e del curatore d’arte Dušan Josip Smodej.

 

Strizzando l’occhio ai capolavori letterari di Proust (Alla ricerca del tempo perduto) e di John Milton (Paradiso Perduto), l’esposizione vuole riflettere su come la sensazione di casa possa manifestarsi nello spazio attraverso l’arte. Ecco allora che le opere, sostituendosi a complementi di design interpretandone il significato, comunicano con i visitatori portandoli alla ricerca di quel “paradiso perduto”, che può essere interiore ma anche “domestico”, trovando nel concetto di casa uno spazio dove sentirsi al sicuro.

 

Stefano Cagol - artista contemporaneo italiano, due volte vincitore dell'Italian Council (2023, 2019) del Ministero italiano della Cultura - presenta Monuments to the Flow (of matter), sculture realizzate con rifiuti trasformati dall'uomo. Un tempo contenitori di vitamine, quindi oggetti di uso domestico, le opere diventano reperti del presente grazie all’arte di Cagol che li deforma utilizzando il calore della fiamma di un fuoco a legna, simbolo dell’evoluzione dell’uomo, per poi elevarli su un piedistallo dichiarandoli monumenti.

 

Le Clouds di Irène Cattaneo, artista con sede a Venezia, sono nuvole realizzate in vetro di Murano che simboleggiano il concetto di potenziale illimitato. Come oggetti scultorei d’arredo catturano la natura esplorativa e interattiva del suo processo creativo, rimandando alle proprietà contraddittorie del vetro, che esiste contemporaneamente come solido e liquido. In questo modo, le sue nuvole trasmettono sensazioni di ambiguità e possibilità che confondono le divisioni tra funzionalità e arte, artisti e artigiani.

 

Artista e poeta prossimo ad esporre al Centre Pompidou di Parigi, Alex Cecchetti arricchisce l’esposizione con While you sleep (Gilgamesh dream), opera ispirata alla leggenda di Gilgamesh e realizzata con tessuto e un pane cotto che spezzato crea una sottile rete d’oro seguendo l’antica tecnica giapponese del kintsugi, oltrepassando così la sua significazione domestica.

 

Attingendo alla storia, alla memoria e alle influenze post-tribali, il tappeto Talisman Tattoo di Firouz Farman-Farmaian, artista di origine persiana, è una manifestazione unica, che trasforma l'arte post-tribale in tappeti meditativi che reinterpretano i disegni dei tatuaggi cerimoniali Amazigh. Un’opera che, in linea con il lavoro di Firouz, crea un dialogo tra passato e futuro, oriente e occidente, artigianato arcaico e tecnologia innovativa.

 

Considerato il più importante fotografo italiano del XX secolo, Luigi Ghirri porta in mostra un’opera della serie Atelier Morandi, nata nell'autunno del 1989 quando Ghirri viene invitato a fotografare, prima dello sfratto, lo studio di via Fondazza a Bologna dove Giorgio Morandi (1890-1964) aveva sempre vissuto e lavorato.

Pittore e grafico italiano, tra i più importanti pittori di nature morte, Morandi si è confrontato con oggetti di uso quotidiano come ciotole, recipienti, bottiglie, brocche, tazze, boccali, vasi, sperimentando per tutta la vita con la superficie e la spazialità. L'incontro con Morandi ha significato per Ghirri l'incontro con un artista che percorre le sue stesse strade, quelle delle forme domestiche e familiari dai colori tenui e pastello, immerse nel silenzio, al confine tra apparenza ed enigma.

 

La tela Senza titolo VI di Lucia Di Luciano, figura centrale del movimento artistico italiano Arte Programmata, fa parte della più recente serie di lavori, dipinti a 86 anni nel 2016, caratterizzati da una natura liberata e decostruita, che riflette sia la crescita personale che una connessione senza tempo con l'essenza emotiva dell'arte. Attraverso il suo viaggio, Lucia ci invita a contemplare i nostri mondi interiori e ad abbracciare il potere trasformativo dell'immaginazione, riflettendo sui colori che potrebbero illuminare i nostri percorsi individuali.

 

Life-prolonging Measures è un intervento di ricamo su un antico tappeto boro giapponese realizzato da Chun e Dominic Scharfer, due giovani artisti viennesi, in collaborazione con Dinodo Studio, specializzato nella produzione di tappeti disegnati da artisti contemporanei. Una figura scheletrica si erge come una struggente incarnazione del memento mori, con una clessidra affissa sulla schiena che simboleggia l'inesorabile passaggio del tempo nella nostra società iper-accelerata. In questo contesto, il tempo diventa il metro di misura del potenziale economico in sistemi fortemente competitivi.

 

In molte opere di Yulia Virko, possiamo trovare la figura di un "piccolo uomo", un osservatore che diventa protagonista dei grandi mondi creati dall'artista svizzera. L'opera a carboncino Gambler prosegue questo lavoro invitando a risolvere un puzzle visivo. "Se il pubblico se ne va con la sensazione di aver scoperto qualcosa di proprio, allora ne è valsa la pena", afferma Virko nell’ottica della ricerca del tempo perduto sottesa alla mostra.

 

Bolle d’aria dell’artista romana Guendalina Urbani è una serie di sculture che prende il titolo dal termine che definisce il rotolo di pluriball, La serie di lavori è nata ragionando sull’utilizzo di questo materiale come protezione dagli urti per oggetti fragili. Un tipo di utilizzo che condivide delle analogie col senso figurato attribuibile al termine stesso potendo dire, per esempio, di vivere, metaforicamente parlando, in una bolla d’aria dove tutto appare più ovattato.